Catanzaro nella sede Arci di via Scopelliti e, successivamente, a Simeri Crichi nella sala consiliare del Comune, è stato proiettato il docufilm "La mia vita cominciò" sulla vita di Romano Vignolini, presidente della sezione Anpi di Pianezza.
Il regista Joe Inchincoli ha voluto fortemente far conoscere la storia della famiglia Vignolini, colpita tragicamente durante la seconda guerra mondiale. Romano che all'epoca aveva circa 6 anni, ha avuto due fratelli partigiani. Umberto, nome di battaglia Beppe, e Achille. Il primo ucciso a San Gillio il 10 gennaio 1945 al ritorno da una missione e, poi, decorato con medaglia d'argento al valor militare, era la guardia del corpo del tenente Giuseppe Kovacic. Achille invece non volle mancare al funerale del fratello e venne catturato dai tedeschi e deportato nel campo di sterminio di Mauthausen. Aveva appena 19 anni, ritornò tramite la Croce Rossa internazionale, a guerra finita, ma ormai la sua vita era segnata psicologicamente per le sofferenze subite in quel campo. Aveva incubi, si svegliava di notte urlando "mi bruciano".
Nel 2000 finì la sua vita buttandosi dal ponte di Alpignano. Ad Achille gli è stata conferita la medaglia ad honorem dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Romano Vignolini racconta molti episodi tragici che hanno coinvolto la sua famiglia e il suo paese in quegli anni della Resistenza, ma anche parte della sua vita che va dal 1945 agli anni Duemila. Il pubblico, a tratti commosso, ha partecipato con domande e riflessioni, ne è seguito un interessante dibattito tra il pubblico e i protagonisti della serata in entrambe le località. Si è parlato della Resistenza e delle guerre, pensando alla situazione attuale nelle varie parti del mondo. Gli interventi sono stati condotti dalla storica sindacalista Elisabetta Grande, dal regista cinematografico Eugenio Attanasio, dal moderatore giornalista professionista Luigi Stanizzi, dall'ex sindaco di Soveria Simeri Pietro Ippolito. Davvero istruttive e commoventi le parole del protagonista del docufilm Romano Vignolini, stimolato dalle domande del pubblico, fra cui lo scultore Luigi Verrino che, nato proprio alla fine della guerra, a margine dell'evento ha fatto un'analisi realistica dell'Italia di quegli anni. Entrambe le proiezioni a titolo gratuito, come contributo culturale alla storia.
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