Lamezia Terme, torna l'emergenza rifiuti per il blocco all'impianto Daneco

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L'ingresso dell'impianto Daneco nell'area industriale di Lamezia Terme
  03 dicembre 2019 17:28

Tornano i disagi a Lamezia Terme per la mancata raccolta dei rifiuti. Da qualche giorno, infatti, vige il blocco dell’impianto gestito dalla Daneco a San Pietro Lametino. Oggi, poi, si aggiunge una lettera dei lavoratori che lamentano il pagamento di alcune mensilità.

“Di fronte ai ritardi dei pagamenti da parte della Regione - si legge - il 19 novembre scorso il liquidatore della società ha scritto alla Regione Calabria lamentando "gli eccessivi ritardi nei pagamenti dei corrispettivi che compromettono la gestione virtuosa dell’impianto e dell’azienda stessa. Alla data odierna non è possibile ottenere la liquidazione e il pagamento del Sal del 2019 eppure la società deve continuare a fornire il servizio". Nella nota, il liquidatore parla di una situazione "non più accettabile", con il mancato pagamento degli stipendi di ottobre dei lavoratori e la compromissione generale dell’attività e della qualità del servizio prospettando, nel caso in cui non si fosse ricevuta alcuna somma entro sette giorni, la possibilità di interrompere ogni attività con immediata riconsegna dell’impianto. Di fronte alla mancata risposta dalla Regione, il 28 novembre scorso il liquidatore ha nuovamente scritto alla Regione comunicando - aggiungono i lavoratori nella loro lettera - che "la Daneco non può più continuare a lavorare senza incassare il corrispettivo dovuto dovendo rispondere dell’incremento dei debiti all’intero ceto creditorio". Inoltre, è stato chiesto alla Regione di comunicare il nome del funzionario che il 5 dicembre prossimo sarà delegato a prendere in consegna l’impianto e che "contestualmente alla consegna dell’impianto, sarò costretto a licenziare i dipendenti sinora in forza". 

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I lavoratori dell’impianto di S. Pietro Lametino "con spirito costruttivo - evidenziano - e nella ricerca di una più immediata collaborazione, si appellano alla Regione e alle istituzioni perché si apra al più presto un confronto, vengano garantiti i loro diritti e siano messi nelle condizioni di operare in maniera adeguata a servizio della città e della regione come fatto fino ad oggi”. (a.c.)

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