di CLAUDIO RUGA*
Alla fine degli anni ?90 del secolo scorso, l’Amministrazione Comunale di Catanzaro dell’epoca pensò di rimodulare il piano del traffico cittadino progettando varie opere che avrebbero dovuto migliorare di molto la mobilità interna. La spinta propulsiva ai vari interventi venne anche dal ripristino della funicolare che dopo tanti anni (si era fermata nel 1954) veniva finalmente riattivata. L’occasione fu la disponibilità nel PRU Calabria di alcuni fondi d’investimento messi a disposizione dalla Regione. Una parte di questi fondi sarebbe servita anche alla costruzione di un percorso pedonale meccanizzato tra la nuova stazione della Funicolare, posta ai piedi di Bellavista, e la vecchia stazione delle Ferrovie dello Stato lungo complessivamente circa 600 mt. Le idee dell’Amministrazione della Città, ebbero facile accoglimento da parte del catanzarese Presidente della Regione, avv. Chiaravalloti e furono con tempestività messe in cantiere come da bollettino Regione Calabria di mercoledì 25 agosto del 2004. La giunta Chiaravalloti deliberava, fra le altre cose, che il Programma di Recupero Urbano del Comune di Catanzaro dovesse comprendere non solo una passerella di collegamento tra le due Stazioni delle FF.SS. e delle FF.CC (oggi F.d.C.) ma anche un collegamento pedonale meccanizzato tra la Stazione delle FF.SS. di Catanzaro Sala e la Stazione di valle della Funicolare.
Con l’Accordo di Programma, in attuazione dell’art. 2, comma 75, della legge 23/12/1996 n. 662, fu riconfermato il medesimo Comune quale soggetto attuatore della realizzazione della passerella i cui lavori dovevano iniziare entro 10 mesi al costo complessivo di € 2.979.185,09 ed avrebbe compreso anche la ristrutturazione di una vecchia passerella in ferro risalente agli anni ‘30 che consentiva di collegare la vicina stazione delle Ferrovie Calabro-Lucane.Il percorso meccanizzato era previsto esattamente sopra il tracciato della vecchia sede della funicolare ed era composto, dalla stazione FF.SS. verso valle, da una prima parte pianeggiante lunga circa 100 metri, oggi pavimentata e coperta con una tettoia in plexiglas, da una rampa meccanizzata con un ascensore che in salita raggiungeva il sovrappasso su viale Brutium e da un ultimo tratto meccanizzato. I tempi si allungarono anche perché fu necessario apportare una leggera variante per allontanare il percorso dalla sede naturale del torrente Musofalo.
Gli studi sui costi/benefici si basavano su indubbi e sicuri vantaggi che ne avrebbe tratto la mobilità cittadina giacché ci sarebbe stata la possibilità di veicolare verso la funicolare non solo i passeggeri provenienti dalle infrastrutture della Ferrovia dello Stato e cioè da Catanzaro Lido e/o da Lamezia Terme ma anche quelli provenienti dalla linea pressoché adiacente delle Ferrovie Calabro Lucane. I lavori iniziarono a cavallo degli anni 2005/2006 e proseguirono con qualche difficoltà. Intanto RFI avviava in tutta Italia, particolarmente nel Sud Italia, una campagna di dismissioni delle infrastrutture che erano considerate poco remunerative, vecchie stazioni e tratte ferroviarie fra cui la dismissione della vecchia stazione ferroviaria di Catanzaro Sala. La nuova Amministrazione, questa volta di diverso colore politico, firmava un protocollo d’intesa con RFI per dismettere Sala mentre i lavori per la passerella pedonale erano non solo già appaltati ma in un discreto stato di avanzamento. Quindi in contemporanea si verificava che da un lato l’Amministrazione portava avanti la realizzazione dell’opera ma dall’altro ne decretava la sua fine.
Il tempo trascorso per la realizzazione della passerella fu lungo al punto che l’attuale struttura, corrispondente al 70% circa del totale, fu realizzata quando ormai i treni non arrivavano più nella stazione. RFI fu particolarmente operosa con sorprendente velocità nel costruire la nuova linea per Germaneto e smantellare le infrastrutture tecniche esistenti.Oggi la stazione di Catanzaro Sala è abbandonata a sé stessa, i lavori della Metro proseguono a rilento ma un barlume di speranza si accese quando l’attuale sindaco Fiorita, il 5 Aprile 2022, nella tornata elettorale per le Comunali di Catanzaro, dichiarò, fra le altre cose, ad un giornale locale: “La stazione ferroviaria di Catanzaro Sala rappresenta per la città un luogo identitario, centrale rispetto alla struttura cittadina….oggi paghiamo con una città in forte degrado, la riattivazione della stazione di Catanzaro Sala merita uno studio di fattibilità serio, con una rigorosa verifica dei costi e della compatibilità con il tracciato della metropolitana. Chiederemo al Ministero delle Infrastrutture e al Ministero del Sud – continuava Fiorita – di darci le risorse per questo approfondito studio di fattibilità che dovrà contenere anche un’analisi dei potenziali flussi di viaggiatori”. Di questo non si ha riscontro ufficiale. È dell’ultima ora la notizia secondo la quale la Regione ha stanziato dei soldi per il completamento e la riattivazione della passerella meccanizzata.
Ma Il “Comitato per il recupero della stazione di Sala” ritiene che non abbia senso investire su una passerella, senza la riattivazione di Sala, che verrebbe utilizzata da un esiguo numero di passeggeri. Chi mai, infatti, proveniendo da Lido o da Germaneto, dovrebbe scendere dalla metro e percorrere a piedi circa 800 metri per raggiungere la Stazione di Valle della Funicolare, quando, invece, restando comodamente seduto al suo posto potrà scendere nella Stazione di Pratica, così trovandosi nel pieno centro cittadino? Potrebbero optare per la modalità metro/funicolare solamente gli utilizzatori che abitano a Piano Casa o nell’immediate vicinanze di Piazza Roma! E ciò varrebbe anche in senso inverso. E chi farà due biglietti per usufruire dei due servizi? Ha senso ancora collegare la stazione della Metro (ex F.d.C) con la funicolare quando i costi per l’esercizio e le manutenzioni della parte meccanizzata, fra cui un ascensore, saranno notevolmente onerosi a fronte di un’utenza esigua? Ricordiamo che l’on. Traversa, allora sindaco della città, ha ammesso l’inutilità della passerella con la dismissione della Stazione di Sala, seppure in presenza allora anche di volumi di traffico passeggeri sulla F.d.C molto elevati e paragonabili a quelli futuri della Metro, perché si rese subito conto che la passerella senza la Stazione FF.SS. di Catanzaro Sala era inutile e dispendiosa e certamente, aggiungiamo noi, non sarà la Metro a cambiare questa visione strategica. Che si recuperi la passerella, allora, ma che si faccia di tutto per recuperare la vecchia Stazione di Sala, se non si vuole riattivare un’infrastruttura di scarsa o nulla utilità, spendendo malamente i soldi dei calabresi.
* delegato “Comitato per il recupero della stazione di Sala”
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