L'appello di Taverniti che sposa la petizione di Greenpeace: "Salviamo le api"

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images L'appello di Taverniti che sposa la petizione di Greenpeace: "Salviamo le api"

  13 marzo 2024 08:21

di GIANPIERO TAVERNITI

Ma la UE respingendo la richiesta di tantissimi cittadini che assieme a Greenpeace Italia, richiedevano il divieto dell'utilizzo di alcuni pesticidi dannosi per le api e per altri insetti impollinatori, dove vorrebbe arrivare? Il governo nazionale, ha il dovere di intervenire per il tramite dei suoi ministri Agricoltura e Ambiente  affinchè si possa porre rimedio e intraprendere una discussione seria su questa decisione vergognosa e grave che ha compiuto la mamma di tutti noi, la grande Chioccia EUROPA che di ali protettrici verso la natura e tutto quello che ci circonda in questo frangente, ha dimostrato di non averne.

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Per i pochissimi che non lo sanno  le api e gli insetti impollinatori sono fondamentali o meglio indispensabili per l'impollinazione naturale nell'eco sistema che ci circonda. Grazie a loro, che non producono solo dell'ottimo miele,  aumentando il pil e creando opportunità di lavoro   ma di fatto dalla loro opera di impollinazione dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente, come mele, fragole, arance, mandarini, limoni, pomodori e mandorle e la produttività del 75% delle nostre principali colture agricole, scusatemi se e' poco.
 UN GRANDE FISICO del passato che corrisponde al nome di ALBERT EINSTEIN, con queste testuali parole affermava che : "Se le api scomparissero dalla Terra, per l’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Rendiamocene conto, oggi più che mai sentire agricoltori che affermano cambiamenti e stranezze nelle colture, pensare che anche le api possano essere colpite da noi umani, dovrà cominciare a farci pensare, considerando che le stesse non sono solo colpite dall'inquinamento acustico, ambientale , non sono solo colpite dalla straripante varoasi che è tornata molto aggressiva si aggiungono anche questi pesticidi chimici che forse possiamo evitare con buon senso, con una produttiva politica comunitaria e con colture più resistenti agli insetti stranissimi e nuovi che, oggi colpiscono la nostra agricoltura.

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Non lasciamole a loro stesse, non RIMANIAMO passivi davanti questi allarmi ambientali seri, forse un giorno potremo dire di non esserne stati spettatori passivi e forse ci potremo vantare di gustare del vero miele in maniera felice e spensierata, avendole tutelate, altrimenti non avremo altre speranze che gustare del miele finto di laboratorio e di aspettare passivamente la via del non ritorno del nostro ambiente e della nostra salubre convivenza e sicurezza ambientale.

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