di MARCO VALLONE
La birra artigianale sbarca in Regione Calabria. Luppolo e malto d'orzo, infatti, sono stati i protagonisti della mattinata nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro dove l'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, ha ricevuto Marco Abramo, titolare del birrificio artigianale catanzarese Iron Brewery, insieme a tutto il team dell'azienda che, con la Iron Golden Ale, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento nazionale di “Birra dell'Anno 2025”, dopo aver partecipato al concorso organizzato da Unionbirrai, l'associazione dei piccoli birrifici indipendenti. La competizione si è svolta presso la Fiera di Rimini Beer&Food Attraction, evento che riunisce in un appuntamento solo l'offerta nazionale ed internazionale più completa di birre, bevande, food e tecnologie per l'out of home.
La Iron Golden Ale è stata la prima classificata nella categoria 5 del concorso, ovverosia quella dedicata alle birre chiare e ambrate, ad alta fermentazione e basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone. Iron Brewery ha sfidato altri 256 birrifici, partecipando a una gara con ben 2000 birre in competizione tra loro. Una concorrenza, dunque, senza esclusione di colpi, che rende ancor più soddisfacente il risultato raggiunto.
Diversi i titolari di birrifici presenti all'appuntamento, che hanno riconosciuto alla Regione la capacità di creare opportunità per queste aziende: “Questa Calabria è sempre più brava – ha affermato l'assessore Gianluca Gallo -. Questo settore dei birrifici artigianali dimostra ancora una volta di sapere fare bene i compiti a casa, e addirittura riesce ad avere un premio nazionale come migliore birra bionda. Quindi oggi festeggiamo questo risultato importante, per una Calabria che si declina con l'ambizione della qualità. E poi, per quanto riguarda le occasioni che noi creiamo, lo abbiamo fatto perché abbiamo individuato questa manifestazione per attraction, visto che unisce il food con questo importante settore di nicchia. Abbiamo voluto cimentarci e credo che sia stato un bel successo anche in quella circostanza. Questa Calabria straordinaria si presenta raccontandosi in maniera diversa, soprattutto raccontando la verità”.
Si può parlare di fenomeno birrifici in Calabria? “Io spero che si riesca a determinare questo fenomeno – è l'auspicio di Gianluca Gallo -. Per ora sono una quindicina i birrifici e spero che ce ne siano tanti altri, anche perché abbiamo materie prime, quelle per produrre le birre, che sono di grande qualità”. Relativamente alla possibilità di andare anche oltre i confini regionali, l'assessore Gallo ha rilevato come occorra “lavorare anche sotto questo punto di vista. Bisogna fare squadra, e quindi dico a coloro i quali rappresentano questo settore che noi ci siamo, e vogliamo sostenere chi eroicamente, magari da due o tre lustri, ha iniziato questo percorso nel silenzio e oggi comincia a vedere risultati importanti con attestazioni nazionali”. La Calabria non punta però solo sulla birra, il mirino è anche centrato sul Vinitaly: “Ci stiamo preparando. Sarà, credo, il Vinitaly definitivo della nostra impostazione – ha sottolineato l'assessore calabrese all'agricoltura – e abbiamo altri 500 metri quadri, quindi altri spazi, che stiamo allestendo”. Battuta infine sui prossimi dazi in arrivo dagli Stati Uniti: “Noi in questi anni abbiamo tentato di prevenire qualcosa che non conoscevamo. Spero che oggi chiuderemo il tredicesimo trimestre consecutivo di crescita a doppia cifra del nostro export - ha dichiarato Gianluca Gallo -. Abbiamo guardato a tanti mercati, sia europeo che non europeo, e non solo americani. Per esempio il Canada. Quindi pensiamo di correre ai ripari guardando a mercati alternativi rispetto al mercato americano”.
Il titolare del birrificio Iron Brewery, Marco Abramo, reduce dalla vittoria del premio “Birra dell'Anno 2025” con la Iron Golden Ale ha evidenziato come da parte sua vi sia “un grande orgoglio ad essere qui per ricevere questo premio. E' il finale di un lungo percorso che abbiamo iniziato 5 anni fa, e che ci ha portato ad essere presenti in Italia, ad essere notati. Sappiamo bene che in Calabria è sempre difficile riuscire, specialmente riuscire a livello nazionale. Essere tra le aziende che sono riuscite a dare un buon esempio è un orgoglio”. Abramo ha poi spiegato un po' più nel dettaglio come si orienta il mercato: “Noi come birrificio artigianale lavoriamo molto con il canale Horeca e non lavoriamo in GDO (Grande Distribuzione Organizzata ndr) perché in Italia è un canale distinto. Quindi serviamo pub, ristoranti, pizzerie che oggi tendono ad offrire prodotti sempre più di qualità, sempre più specifici”. Sulle ragioni per cui il birrificio si definisca “Iron”, Marco Abramo ha sottolineato come questa sia “una lunga storia. Viene dal primo marchio che avevamo creato con delle linee romane. Adesso lo abbiamo ricontestualizzato, volendo tenere il nome. Come tipologia di prodotto facciamo una birra artigianale: oggi, in Italia, è un mercato in crescita anche se ancora piccolo. Si parla di un 3-4%. Dovrebbe rappresentare quello che ha già fatto il vino, oppure quello che, lato food, è stato fatto sul gourmet. La birra artigianale in Italia è semplicemente la birra che non viene microfiltrata, pastorizzata. Quindi ha il lievito, e noi la chiamiamo bevanda viva. Tendenzialmente, più che parlare di qualità, si parla di complessità di ricetta. Quindi si dà un tipo di bevuta specifica che rispecchia stili storici”.
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