Lavoro, etica e legalità, De Luca: "La sicurezza è un bene sociale"

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  05 maggio 2025 21:44

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“La sicurezza sul lavoro è un bene sociale”,

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Ad affermarlo è Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, nel corso del convegno organizzato questo pomeriggio, presso la sala delle Culture di Catanzaro, dall’Ordine dei consulenti del lavoro e dal Consiglio provinciale di Catanzaro e moderato da Loredana Badolato. 

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Tra relatori, anche Teresa Citraro direttrice regionale Inail, Giuseppe Buscema, Fondazione studi consulenti del lavoro, Raffaele Quaranta, presidente Ancl Up Catanzaro e Vincenzo Calarco, Coordinatore Comitato Asse.Co.

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Rosario De Luca

“Abbiamo tutta la nostra attenzione sul tema sicurezza. Va affrontata in maniera collegiale, un patto tra parti sociali, istituzioni e ordini professionali: serve la cultura della sicurezza. Non si può pensare di avere un ispettore del lavoro in ogni azienda. L’unico modo è convincere che spendere in sicurezza non è un costo e spiegare alle nuove generazioni che la sicurezza è un bene sociale. Quando abbiamo un grave infortunio le conseguenze non sono solo per i familiari, ma per l’azienda e la collettività. Pe fare questo ci vuole un atteggiamento etico e di seria applicazione delle norme. Triangoliamo tra istituzioni, imprenditori, lavoratori e siamo al centro dei rapporti di lavoro e diamo i nostri consigli agli imprenditori. Il messaggio che noi lanciamo è quello di non far diventare la sicurezza un argomento di contrapposizione politica. Ci sono regole da rispettare e successi da vantare: un morto in meno è un successo per tutti. Se ci impegnano a valorizzare le positività del territorio penso che le nuove generazioni potranno contare su una regione attrattiva, ma per fare questo ci vuole l’impegno di tutti e personalmente vedo qualcosa di positivo”.

Giuseppe Gaetano, presidente Ordine dei consulenti del lavoro di Catanzaro: “Un testimone di giustizia racconterà come può cambiare la vita per aver denunciato e aver avuto il coraggio di farlo. Stiamo cercando di portarlo nelle scuole per sensibilizzare gli studenti. L’unica via d’uscita è quella della legalità. Poi c’è l'Asse.Co. che serve per garantire sulla contrattazione e la formalità delle aziende che siano in regola su tutti gli adempimenti. La sicurezza purtroppo è un problema serio. Lo scorso 3 gennaio a Lamezia Terme un operaio è morto cadendo da un’impalcatura ed è stato il primo deceduto in Italia sul lavoro del 2025. Bisogna sensibilizzare le imprese e i dipendenti”.

Giandomenico Ferrise, presidente associazione giovani Ordine dei consulenti del lavoro di Catanzaro: “Vogliamo essere promotori attivi di questa attività. Nonostante le politiche del lavoro, i dati non sono incoraggianti. Malgrado le norme non si migliora e facciamo eventi come questo per stimolare aziende e lavoratori”.

Antonino Bartuccio commercialista e testimone di giustizia: “Bisogna lottare e vivere secondo le regole della legalità. In tante occasioni si fanno manifestazioni, ma molto spesso rimangono fini a sé stesse. La legalità non è una moda, ma è qualcosa anche va praticata. Sono 10 ani, 11 mesi e un giorno che vivo da testimone di giustizia per avere fatto il mio dovere quando ero sindaco di Rizziconi. Mi sono opposto alla criminalità organizzata e ho fatto in modo che i miei concittadini esercitassero diritti e non favori. Li ho invitati a ribellarsi dalla sudditanza: sono cittadini e non sudditi. Da 11 anni vivo sotto scorta, da quando il 4 giugno 2014 è scattata l’operazione Deus contro presunti ‘ndranghetisti”.

Infine, Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale delle Calabria: “Questo convegno organizzato dopo l’1 maggio deve essere un messaggio chiaro e importante perché ci sono troppi problemi di lavoro, occupazione e occupazione di genere. Siamo indietro rispetto alle altre regioni. Bisogna parlare bene della Calabria e dovrebbe essere uno spirito comune. Continuare ad esaltare le cose negative e non le nostre risorse non spinge gli investitori e venire in Calabria. Solo così potremo sperare che i nostri figli restino qua. Sensibilizzare imprenditori perché ci sono sacche di illegalità. Sta alle nostre categorie professionali alle quali appartengo dire che bisogna rispettare le regole. I dipendenti devono essere pagati allo stesso modo in ogni posto del Paese. C’è tanto cammino da fare ma siamo per il rispetto delle regole. Dobbiamo dare tanto per la sicurezza sul lavoro”.

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