"Le vittime dell'odio", a Catanzaro il convegno della Questura e dei Carabinieri contro ogni forma di discriminazione

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images "Le vittime dell'odio", a Catanzaro il convegno della Questura e dei Carabinieri contro ogni forma di discriminazione

  04 giugno 2024 16:41

di MARCO VALLONE

 

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Il contrasto all'odio, ad ogni forma d'odio e discriminazione. E la conseguente e collegata promozione della cultura dell'inclusione.

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Questo il focus dell'iniziativa “Le vittime dell'odio” tenutasi questa mattina, organizzata dalla Questura di Catanzaro e dal Comando Provinciale dei Carabinieri insieme all'Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD), presso la Sala delle Culture del palazzo della Provincia di Catanzaro. Presenti in Sala diverse Autorità Civili e Militari, tra cui il Vice Capo Vicario della Polizia di Stato, Prefetto Vittorio Rizzi, presidente dell'OSCAD; il sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno, on. Wanda Ferro; il Questore della provincia di Catanzaro, dott. Paolo Sirna; il Comandante provinciale dei Carabinieri di Catanzaro, colonnello Giuseppe Mazzullo; il Presidente della Provincia di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile; la Presidente della commissione provinciale per le Pari opportunità, Donatella Soluri. Si segnala tra il pubblico, inoltre, la presenza di numerosi studenti.

Precedentemente all'inizio dell'evento il Vice Capo Vicario della Polizia di Stato, Prefetto Vittorio Rizzi, ha commentato come quella odierna sia stata “un'iniziativa proprio nello spirito dell'Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori, visto che ci si è voluti rivolgere ai più giovani. Questo organismo, che nasce all'interno del dipartimento della Pubblica Sicurezza, e che vede lavorare insieme polizia e carabinieri, è proprio un organismo volto alla produzione della cultura della legalità e della non discriminazione. E' un percorso iniziato 14 anni fa, e si è rivolto prima agli stessi appartenenti alle forze di polizia per costruire una cultura del rispetto e della non discriminazione. E oggi è un lavoro di promozione proprio di questo genere specifico di valori: parleremo di violenza di genere, di non discriminazione del mondo della disabilità, e daremo una serie di segnali importanti ai più giovani perché possano, attraverso i racconti di oggi, costruirsi un bagaglio di conoscenze e di esperienze utili per il loro avvenire”. Spronato a definire se vi siano fattori attuali che possano suscitare particolare preoccupazione, Rizzi ha poi dichiarato come vi sia “in questo momento un aumento del 1000% di episodi relativi ad atti di antisemitismo, che sono legati in molta parte alla situazione in Medio Oriente, e che hanno visto anche una reazione da parte delle forze di polizia, che hanno dovuto aumentare il livello di attenzione e di vigilanza. Anche qui vi è un problema culturale, ed anche di questo si occupa l'Osservatorio”.

Il sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno Wanda Ferro ha a sua volta affermato come quella di oggi sia stata “un'iniziativa per mettere in campo ciò che l'osservatorio fa rispetto a tutte le forme di intolleranza e a tutto ciò che oggi deve essere percepito dalle forze di polizia in termini di informazione su queste grandi sfide del nostro tempo. Mi riferisco in particolare a reati relativi al credo religioso e all'orientamento sessuale, che partono dall'essere intolleranze benché nel tempo possano poi diventare dei veri e propri reati. Ovviamente ci deve essere un confine rispetto alla libera espressione, ma comunque un confine fatto di regole: questo confine potrà essere anche una battaglia culturale, soprattutto anche sulle nuove piattaforme come quelle dei social”. Sollecitata relativamente alla possibilità che gli attuali eventi di guerra possano rischiare di far passare tali principi in secondo piano, Wanda Ferro ha dichiarato di non credere a questa eventualità: “Credo che chi sta sul campo comprende perfettamente questi momenti di guerra, quindi questi principi non possono passare in secondo piano. Sono temi a cui la politica tutta deve prestare attenzione, e quelle forme d'intolleranza, cui prima mi riferivo, si estrinsecano troppo spesso nei conflitti e nelle piazze, devo dire, in una forma di antisemitismo intollerabile”.

Durante l'evento ha preso la parola anche il Questore Paolo Sirna: “I giovani ragazzi presenti oggi hanno un percorso di crescita davanti a loro, e saranno il pilastro della società di domani. Vogliamo dimostrare loro che si può costruire un pianeta in cui ognuno possa essere se stesso. Per fare questo ci vuole una società inclusiva, e mettere d'accordo più diversità. L'uguaglianza sostanziale costituisce l'elemento fondante di ogni società civile, che abbia come valore essenziale il bene della vita e il rispetto degli uni verso gli altri. Molta strada è stata fatta, sono migliorate le legislazioni, ma bisogna fare ancora tanta altra strada, Ci affidiamo a voi ragazzi, sappiamo che siete in gamba, e che farete di tutto per migliorare questo mondo”.

Il Colonnello Giuseppe Mazzullo ha dichiarato che la “campagna contro l'odio è fondamentale per noi: servirebbero testimonianze che rappresentino la capacità d'intervenire della polizia giudiziaria e la capacità di ascolto nel contrastare ogni forma d'odio”. Il Presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile, dal canto suo, ha affermato come sia necessaria un' “azione di contrasto del bullismo e contro la violenza di genere, un'azione di sinergia. Vanno individuate le insufficienze e coinvolti i giovani in modo propositivo. La polizia è un presidio fondamentale: siamo con voi, Questore”.

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