Legambiente Catanzaro raccoglie l’invito del Collettivo Aurora per dire no alla violenza sulle donne

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  25 novembre 2025 18:57

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,   Legambiente Catanzaro ha colto l’invito del Collettivo Aurora nel realizzare degli eventi correlati alla tematica, di vitale importanza anche per un’associazione che si occupa di politica ambientale.  Il primo tra questi eventi, promosso anche dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS, si è svolto proprio oggi, presso il Complesso Monumentale del Musmi nel Parco della Biodiversità Mediterranea e ha ospitato varie classi dell’IIS Vittorio Emanuele II – Bruno Chimirri: è stato proiettato il docufilm intitolato “WHAT WE FIGHT FOR”, (per cosa combattiamo, per cosa lottiamo) la cui regia appartiene a Sara Del Dot e Carlotta Marrucci, vincitore dell’edizione 2024 del Clorofilla Film Festival, promosso da Legambiente stessa, nella sezione dedicata al Maestro Vittorio De Seta.
 
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Il focus dello stesso festival verte principalmente sull’ambiente, sulla società e sul cinema del reale, tema estremamente caro al Maestro, cui intitolata la sezione speciale: egli ha dedicato la sua vita all’arte del documentario ed è noto principalmente per aver raccontato la cultura popolare, i “mondi ultimi” e i luoghi dimenticati, emarginati, producendo in maniera autonoma i suoi film rifiutando, di fatto, di entrare in quello che lui stesso chiamava “cinema industriale”. Il premio si propone di rappresentare un ponte tra quello che è il cinema contemporaneo di impegno sociale ed ambientale e la tradizione documentaristica di grande profondità di De Seta. Attraverso questo riconoscimento, il festival promuove registi indipendenti che portano avanti storie di periferia, di identità, di memoria, di resistenza culturale, cercando di spostare l’attenzione su tematiche sociali contemporanee estremamente importanti come, in questo caso, la violenza di genere, le quali difficilmente arriverebbero nelle sale, nonostante tocchino ognuno di noi nel quotidiano.
 
Il documentario proiettato racconta tre storie di tre giovani donne, vittime di violenza, verbale e fisica, le quali hanno affrontato tre percorsi migratori: Eli e Sude, sorelle, partono dall’Iran; Nahid, molto giovane, vicinissima all’età dei ragazzi presenti, parte dall’Afghanistan. Nel film viene raccontato il coraggio con cui hanno affrontato il loro viaggio, i motivi che le hanno portate ad intraprenderlo ma, soprattutto, ciò che è avvenuto e dovrà ancora avvenire dopo: l’obiettivo si configura nel
delineare ciò che si cela dietro ad una persona, ad una donna che si muove nel mondo e lo smuove, cercando un nuovo punto di inizio, nel tentativo di riuscire a ricostruire, scegliendo consapevolmente e liberamente, il proprio futuro. I ragazzi hanno avuto la possibilità, dopo aver visionato il film, di creare un dibattito con le registe e una delle protagoniste, Eli, a cui hanno posto diverse domande molto interessanti, sentite, alcune spiazzanti ma soprattutto apprezzate.
 
L’incontro è stato contornato dalla meravigliosa mostra di fotografie scattate in giro per il mondo dal Dott.re Saverio Miceli intitolata Ri-Tratto, proprio per simboleggiare quanto la forza di uno sguardo possa raccontare una storia di lotta, di protesta, oltre lo stereotipo di genere e di ruolo.
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La violenza di genere non può essere confinata entro i limiti di una ricorrenza annuale: essa rappresenta un’emergenza sociale e culturale reale, la quale richiede un impegno costante, quotidiano, condiviso. Per che cosa combattiamo? Per la speranza, la speranza che ci auguriamo
risieda nella capacità collettiva di riconoscere il problema e di non chiudere gli occhi quanto ci si trova di fronte ad esso, di contrastarlo con determinazione, promuovendo una cultura fondata sul rispetto reciproco, sull’uguaglianza e sulla tutela della dignità di ogni donna. La commemorazione odierna costituisce un momento di riflessione indispensabile, ma non sufficiente: è nel “dopo”, nei gesti e nelle scelte di ogni giorno, che si misura la volontà tangibile di porre fine a questa forma di violenza.
Ricordarlo oggi è importante, agire ogni giorno è necessario, partendo dai gesti più piccoli:solo così la nostra speranza può tradursi in un cambiamento autentico e concreto.


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