L'eredità di Gianni Vattimo alla cugina di Cetraro: esclusi per legge tutti gli altri parenti
L'avvocato Emilio Enzo Quintieri
Il noto filosofo torinese ed ex Parlamentare Europeo era figlio di un agente di custodia calabrese.
02 dicembre 2024 15:31
L'eredità dell'On. Prof. Gianni Vattimo (1936/2023) appartiene, per successione legittima, alla sua unica cugina di primo grado vivente. Lo riferisce l'Avvocato Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola, che ha rappresentato e assistito la nonna materna, Rita Vattimo, di Cetraro (Cosenza), cugina di primo grado del filosofo torinese di fama mondiale ed ex Deputato al Parlamento Europeo recentemente scomparso, originario anch'egli di Cetraro, per parte di padre.
Non appena la stampa nazionale ha diffuso la notizia che l'eredità del padre del pensiero debole era stata assegnata dall'Autorità Giudiziaria ad altre due cugine torinesi (circostanza tra l'altro non veritiera in quanto il Tribunale di Torino in funzione di Giudice dell'Esecuzione con Ordinanza del 23 luglio ha soltanto dichiarato l'indegnità a succedere dell'assistente di Vattimo dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna per il delitto di circonvenzione di incapace lo scorso 16 gennaio a seguito del rigetto del ricorso da parte della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione), è intervenuto l'Avvocato Quintieri rappresentando al collega Marco Bertuzzi del Foro di Torino che patrocinava le parenti piemontesi, che l'unica erede legittima dell'insigne accademico e politico, per successione legittima, era la sua assistita Rita Vattimo, unica figlia vivente di Michele Vattimo, fratello di Raffaele, padre di Gianni, e nessun'altro, come comprovato inequivocabilmente dalla certificazione rilasciata, su sua richiesta, dagli Ufficiali d'Anagrafe e di Stato Civile dei Comuni di Cetraro e di Torino.
Nel caso del Professore Emerito ed ex Presidente di Facoltà dell'Università degli Studi di Torino, in assenza di valida successione testamentaria e non essendovi altri discendenti in linea retta, trova applicazione la successione legittima per cui l'eredità, a norma dell'articolo 572 del codice civile, si devolve in favore della sua parente più prossima cioè la cetrarese Rita Vattimo, che è successore universale non essendo in vita altri parenti di pari grado né nella linea materna né in quella paterna. Quindi tutto il patrimonio ad esso appartenuto - costituito da cassette di sicurezza, polizze vita e conti correnti bancari italiani ed esteri, oltre al grande appartamento di Via Po in un palazzo seicentesco nel centro storico del capoluogo piemontese a pochi passi da Piazza Castello e dall'Università di Torino con i numerosi libri, le opere d'arte e l'arredo nonché i diritti d'autore di tutte le opere pubblicate (i suoi scritti sono stati tradotti in oltre venti lingue influenzando generazioni di filosofi in tutto il mondo) e l'archivio contenente le dispense, le lezioni e gli appunti, anche inediti, la corrispondenza e materiale audiovisivo (al momento affidato in custodia sino al 2036 all'Università 'Pompeu Fabra' di Barcellona in Spagna) - andrà alla sua unica cugina di primo grado superstite che ha già provveduto ad accettare espressamente l'eredità con dichiarazione ricevuta dal Notaio di Cetraro Giuseppe Izzo ed a prendere possesso dell'immobile e di tutto quanto in esso contenuto.
L'erede legittima, che con il cugino Gianni, la sorella Liliana e la madre Rosa aveva trascorso a Cetraro, nella casa di campagna in cui abita tutt'oggi, gli anni della Seconda Guerra Mondiale - dal 1942 al 1945 - dopo che la loro casa popolare nel Borgo San Paolo di Torino venne bombardata e rasa al suolo dall'aviazione inglese (il padre Raffaele, ex Caporale del 38° Reggimento Fanteria del Regio Esercito e poi Guardia Scelta del Corpo degli Agenti di Custodia delle Carceri del Regno d'Italia dal 1907 al 1933, gli ultimi dei quali trascorsi in servizio presso il Carcere Giudiziario di Torino, era già morto per una grave polmonite nel 1937, sedici mesi dopo la nascita del figlio), ha formalmente incaricato il proprio nipote Avvocato Emilio Enzo Quintieri di amministrare l'asse ereditario e gestire tutte le relative pratiche.