L'Ergastolo ostativo, tra diritto e ragion di Stato: gli avvocati di Catanzaro a difesa della Costituzione e dell'umanità mai da dimenticare (VIDEO)

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Da Sinistra: Carlo Petitto, Domenico Bilotti, Francesca De Carolis, Massimo Scuteri, Danilo Iannello, Angela Paravati, Salvatore Staiano, Orlano Sapia, Armando Veneto
  23 novembre 2019 10:25

di EDOARDO CORASANITI

"Ogni uomo un'infinita possibilità". In una battuta, è questo il valore della rieducazione della pena, come recita la frase che sta alle porte del carcere di Corigliano Calabro e che viene ricordata dal presidente della Camera di Paola, Giuseppe Bruno. 
L'occasione per condividere il pensiero è la presentazione del libro di "Cento giorni"  di Claudio Conte, a Catanzaro, in un incontro organizzato dalla Camera Penale del capoluogo e dell'associazione Yairaiha Onlus. Conte è un ergastolano che si laurea con il massimo dei voti alla facoltà di giurisprudenza dell'Università Magna Graecia di Catanzaro.  

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L'iniziativa, dal titolo "Ergastolo Ostativo, tra diritto e ragion di Stato", è il momento per avvocati e pubblico di confrontarsi su un tema di attualità, che muove le coscienze di chi il diritto lo pratica tutti i giorni tenendo sempre a mente la Costituzione, l'umanità che deve assumere una sanzione, la prospettiva a lungo termine della detenzione. Che deve restare, sempre, il reinserimento nella società e non può essere vincolato da un automatismo giudiziario che proprio la Corte Costituzionale e la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno  voluto negare con le recenti decisioni di ottobre. E che hanno rappresentato una conquista giuridica e di civiltà che uno Stato di diritto deve possedere. 

Al di là, dunque, della pochezze giuridiche e sociologiche che vengono lanciate dagli osservatori distratti che occupano spesso canali di informazione e argomentano facendo leva su schiocchezze, facilonerie e giustizialismi vari. 

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L’incontro è stato moderato dall’avvocato Danilo Iannello, direttore della Scuola di formazione della Camera Penale, il quale ha saputo introdurre con precisione e con domande mirate ogni relatore. 

GLI INTERVENTI:

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Oltre ai saluti di Giuseppe Bruno della Camera Penale di Paola e di Guido Siciliano di Cosenza,  ha fatto sentire la propria vicinanza e collaborazione il presidente dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico. 

Per Armando Veneto, consiglio nazionale della Camera Penale, “bisogna partecipare alla sofferenza per capirla e sconfiggere mali come quelli della mafia”.  Massimo Scuteri, presidente della Camera Penale di Catanzaro, sottolinea l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi che incidono nella vita di tutti.  Orlando Sapia, avvocato e autore, nota come in un paese dove si abbassa il livello se welfare aumenti la necessità dell’uso della forza.  Domenico Bilotti, professore dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, vede con preoccupazione la trasformazione della paura sociale nel desiderio sempre più costante di carcerazione.

Per la giornalista Francesca De Carolis, che ha curato il libro di Conte, "entrando in un carcere puoi capire quanto sia un mondo completamente diverso. Quella di Claudio è la storia straziante di un ragazzo entrato giovanissimo e che ha iniziato un percorso riabilitativo eccellente, laureandosi a pieni voti e diventando un modello da imitare".

La direttrice dell'istituto penitenziario di Catanzaro, Angela Paravati, bisogna invertire la rotta: basta parlare di vendetta quando ci si riferisce alla pena. 

L'avvocato e autore Carlo Petitto ribalta la prospettiva. Se c'è chi discute di abolire l'ergastolo, lui va si spinge oltre: "Abolire il carcere".  La provocazione, però, è finalizzata a dimostrare come alcuni istituti dell'ordinamento come l'ergastolo ostativo o il 41 bis siano torture giudiziarie che vogliono piegare la volontà di un soggetto per ottenere un risultato. 
Petitto ritorna sul concetto della vendetta, omaggiando Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ucciso barbaramente da uomini in divisa: "Una donna che coltivato il valore della giustizia e mai della vendetta". 

Salvatore Staiano, avvocato, ragiona sul senso etimologico della pena: deve rendere "puri". In più, Costituzione alla mano, ha una collocazione spaziale e temporale. "E come può l'ergastolo ostativo (o in genere l'ergastolo) rientrarci se è una condanna a vita?" 

Ha collaborato con l'evento Yairahia onlus. Sandra Berardi, a margine della manifestazione: "La sentenza di Strasburgo e quella della Corte Costituzionale non hanno fatto altro che ridare potere di valutazione ai giudici di sorveglianza. Non c’è nessun aprite le carceri, come vogliono far credere alcuni politici o parte della stampa. 
Si dà nuovamente potere di valutazione, che peraltro già c’era perché qualsiasi richiesta di superamento della ostatitivà già esisteva. Ora la Corte dice che bisogna valutare l’individuo attraverso una valutazione attualizzata delle Direzione distrettuale antimafia, le singole procure, il magistrato di sorveglianza, le direzioni delle carceri. Se tutti questi attori non concorrono per fare una valutazione attualizzata, in realtà, continuerà sempre ad essere l'ergastolo ostativo.  Tant’è che già in passato il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria invitava le direzioni antimafia a produrre relazioni attualizzate e non stereotipate sulla scorta di ciò che era 25 anni al momento dell’arresto. Bisogna valutare l’oggi. 
Con queste sentenze si apre uno spiraglio che noi speriamo possa contribuire a riportare la pena all’interno del dettato costituzionale”.

 

 

 

 

 

 

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