Lettera a Tito, il commento del generale Emilio Errigo sul libro “Calabria la prima Italia” di Gertrude Slaughter

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images Lettera a Tito, il commento del generale Emilio Errigo sul  libro “Calabria la prima Italia” di Gertrude Slaughter
Emilio Errigo
  06 novembre 2024 18:34

di DOMENICO LANCIANO

Caro Tito, sicuramente capita pure a te. Più vado avanti nella conoscenza della nostra Calabria e più rafforzo la convinzione e la certezza che la Calabria ha una bellezza davvero sublime, in tutto e per tutto. Riscontro tale convinzione in chi ha conosciuto il nostro territorio e la nostra gente molto prima di noi. E in chi, nostri contemporanei, stravede per questa Entità che oserei dire davvero “magica” e sorprendente nonostante tutto. Così, ho pregato il mio grafico e tipografo di fiducia, il maestro Antonio Litterio di Agnone del Molise, di realizzare su mie indicazioni un “logo” con il quale si potrebbe far conoscere meglio questa “Calabria Sublime” agli stessi calabresi e a chi intenda conoscerla ed amarla senza riserve o preconcetti. Proverò a cercare altri scritti (pubblicati o inediti) che fanno espresso riferimento alla “Calabria Sublime” come, ad esempio, l’omonimo libro curato da Francesco Bevilacqua (con prefazione di Mauro Minervino) ed edito da Rubbettino nel 2005. Oppure come l’impegnativo libro (anche nel prezzo) di Raffaele Gaetano “Sull’orlo dell’invisibile. Il sublime nella Calabria dei viaggiatori” edito da Laruffa nel 2015. Te ne riferirò a momento opportuno.

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Che la Calabria fosse una terra davvero sublime è riscontrabile nei più antichi scrittori e storici, ma anche nei viaggiatori (soprattutto esteri) degli ultimi tre secoli. Tra cui la docente universitaria del Wisconsin (U.S.A.) Gertrude Slaughter che ha poi prodotto (85 anni fa nel 1939) un dettagliato resoconto nel libro “Calabria the first Italy” e ridato alle stampe (giusto un anno fa) dall’editore Giuseppe Meligrana di Tropea con la traduzione di Sara Cervadoro, lasciando invariato il titolo CALABRIA LA PRIMA ITALIA proprio per voler affermare che questa Terra è la madre d’Italia, come afferma pure Giovanni Balletta di Squillace nel libro “Calabria mater Italiae” edito nel giugno 2023. Il capolavoro della Slaughter verrà presentato nel tardo pomeriggio di sabato 16 novembre, fra due settimane, a Taurianova (R.C.) nel contesto della Capitale italiana del libro 2024. Ho chiesto ad alcuni amici (che hanno letto questo libro) di rilasciarmi (a beneficio di tutti i nostri lettori) le loro impressioni.

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Ha risposto per primo il Generale della Guardia di Finanza in pensione Emilio ERRIGO, il quale è anche docente universitario ed è attualmente Commissario Straordinario delegato di Governo del S.I.N. di Crotone – Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria. Nato in Reggio Calabria, Errigo ha pubblicato anche libri e scrive spesso per il quotidiano “Calabria.Live” dove esprime tutto il suo amore per la nostra Terra, che ritiene pure lui veramente “sublime” nonostante tutto. Ecco, nel seguente paragrafo 1 le sue considerazioni su “Calabria la prima Italia” della Slaughter.

IL GEN. EMILIO ERRIGO SU "CALABRIA LA PRIMA ITALIA"

CALABRIA THE FIRST ITALY – Mi è stato chiesto da un Calabrese illustre, originario di un antichissimo territorio che si immerge nello Jonio, il cui nome e cognome è Domenico (Mimmo) Lanciano di Badolato, di scrivere un mio pensiero di sintesi su un testo letterario intarsiato e accarezzato dalle delicate mani della studiosa, viaggiatrice, scrittrice di fama mondiale chiamata Gertrude Slaughter. Se cercassi di scrivere e parlare di un essere umano e del territorio in cui egli ha trascorso molte ore di libera vita in Calabria, mi soffermerei nei minimi particolari, ma voglio subito avvertire il lettore che non è il giudizio sull’altrui persona e del territorio vivendi il mio forte. Così come eterogenei elementi del vissuto di ognuno di noi costruiscono e modellano la personalità, il territorio nel e sul quale vive la propria vita ne esaltano le caratterialità non solo genetiche. Gertrude si innamora della Terra di Calabria e dei Calabresi, senza alcuna indicazione e costrizione, liberamente forse anche naturalmente.

E’ stato così in verità di pensiero costruttivo! Chi si avvicinava e si avvicina alla Calabria già chiamata “Italia” e ai Suoi abitanti, oggi chiamati “Calabresi” e un tempo lontano, Enotri, poi Italici e poi altro ancora, avverte potente e inarrestabile calamitante attrattiva spontanea verso la bella e cara Gente di Calabria e il territorio in cui questo Popolo di Dio e del Suo Dio, ha abitato e dimora per destino o per libera scelta.

La nostra Gertrude Slaughter, nella sua opera letteraria “Calabria la prima Italia”, riesce con l’arte magica della scrittura di chi vuole dire e raccontare il vero, a trasportare inconsapevolmente il lettore in direzione Calabria. Tanto si ritiene vero che leggendo pagina dopo pagina il Suo libro di viaggio di studi in Calabria, chi legge non può esitare a completare la lettura se contemporaneamente non decide di visitare quei luoghi e conoscere la Gente di Calabria di cui scrive a Suo dire, persone semplici, oneste, dignitose, riservate, entusiaste, ribelli, resistenti a ogni forma di ingiusta pretesa di sottomissione. Ora non rimane altro da fare che leggere con calma del viaggiatore verso la Calabria il libro di Gertrude Slaughter “Calabria la prima Italia” (edizione Meligrana 2023), traduzione e presentazione a cura di Sara Cervadoro.

SALUTISSIMI

Caro Tito, non tarderò a parteciparti altri commenti sul libro della Slaughter se nel frattempo mi saranno pervenuti dagli altri amici cui mi sono rivolto. Intanto, rinnovo l’invito a partecipare alla sua presentazione che avrà luogo nella Biblioteca “Antonio Renda” di Taurianova alle ore 18.30 di sabato 16 novembre 2024 con gli interventi dell’archeologa Maria Teresa Iannelli (direttrice della Biblioteca Calabrese di Soriano VV), del filosofo Salvatore Mongiado (scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone) e dello stesso editore Giuseppe Meligrana.

Infine, ho intenzione di tornare sull’argomento della CALABRIA SUBLIME, il cui logo (qui presentato) potrebbe stare a base di tutta una strategia socio-culturale ma anche promozionale ed economica per dare un più qualificato e qualificante sviluppo generale a tutto il territorio regionale.

Con questo buon augurio, ti ringrazio per voler pubblicare questa breve ma significativa lettera 569. Ed è questa di adesso un’altra utile occasione per salutare e ringraziare, oltre te, anche i nostri lettori, specialmente coloro i quali ci seguono con interesse ed affetto. Allora, alla prossima 570. Tanta cordialità!…Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, lunedì 04 novembre 2024 ore 06.29 – Da 57 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto mi sono state fornite dagli interessati o sono state prese dal web libero e sicuro.

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