di DOMENICO LANCIANO
Caro Tito, nello scorso anno 2024 si è svolto a Mottafollone (Comune in Provincia di Cosenza) il primo concorso di Murales dedicati ai miti della Calabria, da Re Italo in poi. Ed eccoti la foto di Re Italo (opera di Manuela Merlo), abbinata a quella della sirena Ligea, per come riprese da << https://www.cosenzaduepuntozero.it/a-mottafollone-la-mitologia-classica-legata-alla-calabria-viene-raccontata-attraverso-la-street-art/ >>. Mi fa davvero assai piacere che le figure della Calabria Prima Italia vengano scoperte e valorizzate sempre di più. Adesso riprendo le News dalla “Calabria Prima Italia 1982” oggi, domenica 31 agosto 2025, per informare te e i nostri lettori di alcune cose riguardanti la maggiore e migliore conoscenza della nostra Terra come “culla dell’Italia” come luogo di nascita non soltanto del nome ITALIA ma anche … della Prima Italia politica (come attestano gli storici e gli scrittori più antichi), tra i quali, più esplicitamente, il più grande filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.) che ne scrive nella sua Politica (VII, 9, 2). Intendendo per “Politica” e “Nazione” e “Stato” quel popolo che ha chi lo governa (Re Italo), un territorio (l’attuale Calabria), dei confini, una lingua, un ordinamento giuridico (le leggi che, secondo lo stesso Aristotele, erano ancora osservate alla sua epoca, cioè nel quarto secolo, ovvero più di mille anni dopo dell’esistenza dello stesso Re Italo). Un record. Tra le “leggi” e le “consuetudini” sono rimasti famosi i “Sissizi” (i pasti comuni, come elemento di pace e di coesione comunitaria e sociale, ma anche di diplomazia e di primo nucleo di democrazia etica). I “sissizi” di Re Italo (sempre secondo gli stessi scrittori e storici antichi) si sono diffusi in vari luoghi e città del Mediterraneo (come Sparta, Atene, Cartagine, Creta, ecc.). Ciò significa che nel regno di Italo erano frequenti i rapporti (politici, culturali e commerciali) con tanti o tutti i popoli mediterranei. Non dimentichiamo che con gli alberi della nostra Sila veniva costruita buona parte delle navi del Mediterraneo.
Pare che nel regno di Italo non ci fosse la pena di morte. Pare, altresì, che non ci fossero schiavi e che le donne fossero libere, anche di partecipare alla vita sociale e politica. Non sappiamo ancora se il legislatore Zaleuco di Locri, abolendo la schiavitù (ben 600 anni prima delle predicazioni di Gesù di Nazareth e addirittura quasi 2500 anni prima degli Stati Uniti, della Russia e di altri Stati moderni), abbia attinto alla “democrazia etica” di Re Italo, pur dopo 9 secoli della nascita dell’Italia nel medesimo territorio di cui Locri faceva parte, già prima dell’arrivo dei coloni greci. Tante cose restano da appurare. Ma tante cose sono intuibili e da approfondire. Purtroppo riguardo tale periodo di Re Italo e dintorni l’archeologia e la storiografia sono ancora troppo poco praticate. E’ probabile che questo forte ritardo sia dovuto alla enfasi data alla cosiddetta “Magna Grecia” … tanto è che oggi per la maggior parte dei calabresi (e non solo) sembra che la storia della Calabria (e dell’Italia) inizi con la (seconda) colonizzazione greca del dopo ottavo secolo avanti Cristo fino a quando i Romani (attorno al 200 a. C.) non rasero al suolo i ricchi territori e città della Magna Grecia (assorbendone, però, quasi tutta la sua civiltà). La cultura calabrese (accademica e non, istituzionale e non) dovrebbe fare luce e chiarezza sull’effettiva realtà e differenza storica tra Prima Italia e Magna Grecia, poiché in giro c’è troppa e nociva confusione!
CONFUSIONE TRA LA NASCITA DELL’ITALIA E LA MAGNA GRECIA
Prova ne è il fatto che stamattina un giornale web calabrese di larga diffusione ospita lo scritto (l’intervento) di un signore (di cui non viene riportata la qualifica socio-culturale) con il titolo << Calabria, la culla d’Italia >>. Già leggendo tale titolo mi sono rallegrato ed ho cominciato immediatamente a leggere tale esibizione storiografica, molto speranzoso di trovare una qualche novità sul periodo che va da Re Italo (16 generazioni prima della guerra di Troia) fino all’arrivo di quella seconda colonizzazione greca (ottavo secolo a. C.) che poi darà vita, appunto, alla cosiddetta “Magna Grecia”. Purtroppo, più andavo avanti con la lettura e più mi accorgevo che non di una pagina di Storia si trattava ma di una macedonia quasi letteraria di luoghi comuni (ben confezionata, suggestiva e infervorata) che va da Virgilio a Rino Gaetano, da Zaleuco ai borghi come nidi d’aquila (grazie per aver citato la mia Badolato), da Telesio a Mattia Preti, da Tommaso Campanella a Otello Profazio. Una bella pagina che, però, c’entra poco o niente con il titolo << La Calabria, culla d’Italia >>. E’ una bella pagina seduttiva. però da depliant turistico o da autoglorificazione. Uno spot, insomma.
chi l’ha scritto ma a qualche redattore o addirittura alla stessa fervente direzione giornalistica. Ragion per cui, vorrei fare un accorato appello alle redazioni e alle direzioni dei giornali di tutta Italia, ma specialmente calabresi: CERCATE DI NON ACCETTARE PIU’ O DI NON TITOLARE PIU’ ARTICOLI CHE POSSANO TRARRE IN INGANNO SULLA NATURA DELLA CALABRIA COME CULLA D’ITALIA O PRIMA ITALIA … ARTICOLI CHE NON SIANO RIGOROSAMENTE ATTINENTI ALLA STORIA PRE-MAGNA GRECIA … poiché, altrimenti, ingeneriamo confusione nella mente dei lettori, specialmente dei giovani i quali, a volte, forse non sanno o forse non possono distinguere uno spot pubblicitario da una vera pagina di Storia. In tali tranelli cadono persino persone, personaggi e personalità di grande notorietà e fama persino internazionale, che si avventurano a sentenziare che la Calabria o l’Italia nasce con la onnipresente e ricorrente “Magna Grecia”. Non si sono mai dati pensiero di chiedersi “Cosa c’era in Calabria prima della Magna Grecia?”. E’, questo, un interrogativo che mi sono posto addirittura in prima media.
URGE UNA CAPILLARE CAMPAGNA INFORMATIVA NAZIONALE
Nella primavera 1983 (giusto un anno dopo aver fondato nell’aprile 1982 l’associazione culturale informale “Calabria Prima Italia” a Badolato Marina – CZ) ho avviato, nelle venti regioni italiane, una indagine conoscitiva (a campione di due scuole per territorio) per sapere la percentuale di consapevolezza degli studenti di scuola media superiore e dei loro insegnanti su dove fosse nato il nome ITALIA e cosa significasse. Non ci crederai, il 95% degli alunni e il 93% degli insegnanti non sapevano nulla a riguardo oppure davano risposte errate. Probabilmente, dopo 42 anni, tali percentuali saranno scese di poco (più grazie ad internet che alla Scuola) … tuttavia le lacune sulle origini della nostra Nazione sono veramente talmente gravi che ne viene intaccata la dignità di un sistema scolastico e persino di uno Stato. Infatti, ho notato che l’origine del nome Italia e dell’Italia stessa è praticamente sconosciuta a troppi personaggi delle nostre Istituzioni pubbliche, persino in Parlamento e nel Governo. Cosa da mettersi le mani nei capelli e da inorridire!… Mi sembra una vergogna nazionale!… Cui non si vuole mettere riparo, purtroppo, come ho esperienza in ben 43 anni di sollecitazioni a tutti i livelli delle Istituzioni e del mondo della Cultura. Anzi, qualche grande Solone mi ha pure irriso sul giornale nazionale “la Repubblica” di qualche decennio fa! … Povera Italia! …
Per segnalare l’esigenza di porre rimedio a tale “vergogna” infatti è dal 1983 che ho scritto immediatamente (e poi ripetutamente) a tutte le Istituzioni apicali nazionali e territoriali (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidenti delle due Camere, Ministro della Pubblica Istruzione, Presidente della Regione Calabria, Presidenti delle allora tre province calabresi). Appello che ho rifatto periodicamente fino al maggio 2023, quando già stavo organizzando la Prima edizione della Festa del Nome Italia, poi avvenuta con successo a Davoli (CZ) il 21 giugno (solstizio d’estate). Adesso, scriverò al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, chiedendogli di far sì che nelle Scuole di ogni ordine e grado si chiarisca, una volta per tutte, la vera origine del nome e della prima Italia in Calabria, facendo riferimento pure a Corfino (L’Aquila) dove è stata per la prima volta documentata la parola ITALIA in una moneta per denominare una Nazione, quella della Lega Italica nella guerra contro Roma (91 – 88 a. C.). E, a proposito di Corfinio, pare che si profila sempre più (anche se timidamente) la concreta possibilità di realizzare in questo luogo (Capitale della Lega Italica) la quarta edizione della FESTA DEL NOME ITALIA. Anzi, spero che sia sede permanente di tale culto storico, sociale e civile. Magari assieme ad un luogo della Calabria, come Tiriolo oppure Catanzaro, Reggio, Lamezia o Squillace o altro. Ci riusciremo?… Sono ancora pessimista però voglio crederci.
Ciò non toglie che altri luoghi (borghi, paesi e città) possano effettuare una “Festa del nome Italia” in varie date, ma preferibilmente il 21 giugno di ogni anno (nel solstizio d’estate, perché anticamente i grandi eventi e la fondazione delle città avvenivano proprio nel solstizio d’estate). Sarebbe bello se la “Festa del nome Italia” possa avvenire (anche istituzionalmente) in ogni Comune della Repubblica. In tal senso, ho già pronta, intanto, una lettera (datata 25 agosto 2025) per il Sindaco di Tiriolo, per la locale Pro Loco e per l’associazione “Tiriolo Antica” con l’esortazione di realizzare la “Festa del Nome Italia” in tale loro luogo che una convergenza storica abbastanza credibile indica come “Capitale dell’Istmo Calabro” (Lamezia – Squillace) o come omerica “Terra dei Feàci”. Ho atteso finora a spedire tale “Raccomandata” poiché intendo allegare pure questa “Lettera n. 628” che, appunto, accenna a tutte queste argomentazioni legate alla nascita del nome Italia e dell’Italia politica di Re Italo intesa pure come prima democrazia etica. Infatti Tiriolo potrebbe divenire permanente “Terra di Sissizi” ma anche sede di un Museo della Prima Italia. La sua centralità nel territorio della Calabria la favorirebbe di molto. Speriamo che qualcosa si muova a riguardo!!!…
Ti ricordo che, secondo le lunghe ricerche e le accurate ricostruzioni del prof. Armin Wolf (1935-2025 sepolto nella vicina Squillace, suo luogo di elezione), Tiriolo sarebbe stata la capitale dei Feàci con la reggia di Alcinoo, la cui figlia Nausicaa ritrovò e salvò il naufrago Ulisse. Speriamo che l’attuale Amministrazione Comunale, diretta dal sindaco Domenico Stefano Greco, voglia considerare positivamente la proposta di diventare sede permanente della FESTA DEL NOME ITALIA o FESTA DELLA PRIMA ITALIA … magari pure erigendo una statua a Re Italo, fondatore dell’Italia politica e amministrativa. Tiriolo potrebbe diventare così la città di riferimento delle genti di Calabria. Certo è che la Calabria dovrebbe fare qualcosa, il prima possibile, per accertare e valorizzare tutto ciò che riguarda il periodo della “Prima Italia” di Re Italo e dintorni. In tal senso, sto pensando di scrivere una “Lettera aperta” ai due principali aspiranti Governatori della Regione Calabria nelle Elezioni del 5-6 ottobre 2025: l’uscente Roberto Occhiuto e lo sfidante Pasquale Trìdico. Ma anche al terzo candidato Francesco Toscano.
SALUTISSIMI
Caro Tito, spero che venga istituita (magari dentro una Università calabrese) una speciale BIBLIOTECA-ARCHIVIO sulla Calabria Prima Italia, in stretto contatto con il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza e di altre Sedi di Ricerca e di Studio. Nel luglio 1983 mi sono recato alla Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino (Frosinone) per effettuare le ricerche sugli storici che hanno scritto (in lingua originale greca o latina) sulla nascita del nome Italia nell’attuale territorio della Calabria. Tutta questa enorme e fondamentale mole di dati potrebbe essere ristampata anastaticamente (come da tanto tempo sta facendo molto efficacemente l’industria tipografica “Arnaldo Forni Editore” di Sala Bolognese) e far così parte del patrimonio regionale calabrese. A ciò si aggiungerebbero tutti i risultati archeologici e documentali che man mano emergeranno nel corso di scavi e di studi. Non sarebbe vano istituire un apposito Centro Raccolta Dati (storico-archeologici) sulla Prima Italia dentro l’ente Regione Calabria, che – è sempre mio desiderio – si dovrebbe denominare (prima o poi) ente “Regione Calabria Prima Italia”.
Intanto, la stessa Regione Calabria, nella prossima legislatura, potrebbe acquistare un congruo numero di copie del libro-manuale di agevole lettura “Civiltà Italica e della Magna Grecia” (di Salvatore Mongiardo e Giuseppe Nisticò) da distribuire nelle scuole e nelle biblioteche universitarie, comunali o private accreditate o riconosciute, affinché le giovani generazioni possano capire meglio come è nata e come si è evoluta la CALABRIA PRIMA ITALIA, pure come fondamento non soltanto dell’Occidente ma dell’intera Umanità. Speriamo bene! … Intanto ti do appuntamento alla prossima “Lettera n. 629” e ti ringrazio per voler pubblicare pure questa accorata 628. Ringrazio altresì i nostri gentili lettori, specialmente coloro che ci riscontrano e, in particolare, quelli che ci migliorano e ci motivano ancora di più. Infinite cordialità a tutti! Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, domenica 31 agosto 2025 ore 18.53 – Da 57 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore) – BASTA ARMI – BASTA GUERRE – Lo strazio per le 56 guerre in corso nel mondo è sempre tanto tanto, troppo … in particolare per l’epocale olocausto dei Palestinesi di Gaza e di Cisgiordania – Speriamo che le armi possano tacere presto in Ucraina. Le foto sono state prese da altre “Lettere a Tito” o dal web.
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