Lettera a Tito, utile la sessometria pure per evitare femminicidi abusi e stupri sessuali

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images Lettera a Tito, utile la sessometria pure per evitare femminicidi abusi e stupri sessuali

  09 settembre 2025 16:46

di DOMENICO LANCIANO

Caro Tito, mi scuso innanzitutto se questa mia lettera 629 può dare fastidio a qualcuno, trattando di temi assai delicati che, come i crimini sessuali, bisognerebbe risolvere o, almeno, poter ridurre al minimo possibile, essendo assai gravi, sotto ogni profilo, pure perché generano forti traumi e persino morti. Per evitare tali possibili e rispettabili suscettibilità, chiedo di astenersi dal continuare tale lettùra. E chiedo scusa anche perché può apparire fuori luogo una simile trattazione enunciativa (seppure breve ma almeno paradigmatica) proprio quando i governi stanno armando fortemente i propri popoli, con il rischio concreto di arrivare ad una terza guerra mondiale la quale, sfuggendo di mano, potrebbe addirittura portare ad un’apocalisse nucleare. Eppure, i femminicidi, gli abusi e gli stupri sessuali visibili (per entrambi i sessi) pare siano in considerevole aumento, per non pensare a quelli invisibili e nascosti che non sono ancora quantizzabili ma sono egualmente di notevole entità. Inoltre, proprio a proposito di guerre, si sa che gli stupri e le violenze sessuali si moltiplicano in zone di conflitto in modo esponenziale e ancora più drammatico e persino tragico. Sono problemi scottanti che mai si possono risolvere (o almeno ridurre in parte) se mai vengono affrontati adeguatamente. Probabilmente, con una maggiore e migliore conoscenza e pratica sessuale, addirittura si possono evitare persino i conflitti (come avviene nelle comunità delle scimmie “bonobo” strettamente imparentati con il genere umano). Per avere un’idea, leggi in << https://www.ilpost.it/2017/07/23/bonobo-sesso-societa-matriarcale/ >>. Purtroppo non riusciamo ancora ad imparare bene, né dall’esperienza umana e nemmeno dagli animali. Vedi pure << https://www.stateofmind.it/2019/11/sesso-cooperativita-animali/ >>.

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Da confidente di parecchie donne fin dall’adolescenza, posso testimoniare che, più o meno, un terzo di loro (cioè il 33,3% circa) mi ha riferito di essere state abusate e un 20% circa anche stuprate persino dentro al matrimonio. Però posso immaginare che almeno un buon 40% delle donne non riesce a parlare di ciò o a confidarsi con persone competenti onde poter essere aiutate. Forse avranno dati più certi i sacerdoti che ricevono le confessioni oppure gli psicologi e gli psicoterapeuti. Ma, ho buon motivo di credere che non tutto emerga, specialmente per ciò che riguarda gli abusi e gli stupri subiti persino da maschi (poco più che bambini o adolescenti). Infatti, pare sia diffusa la pedofilia che subiscono sia maschi che femmine in età prematura, persino dentro le famiglie. Capisco che è un discorso assai complesso che non può essere semplificato. Tuttavia il solo accennarlo può contribuire almeno a non lasciarlo incancrenire nei nascondimenti dove è più possibile moltiplicare i danni. A chi giova?…

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Poiché è immaginabile, mi sembra infatti superfluo il solo accennare al grave e perdurante danno esistenziale che tutte queste drammatiche situazioni provocano indelebilmente nelle persone che le subiscono. Perciò, vorrei portare il discorso sul “Che fare?”. Mi permetto di avanzare tale interrogativo, poiché finora mi sembra poco o niente si stia facendo, nonostante taluni ambienti impegnati della nostra società civile ci lavorino da tanti decenni, ottenendo qualcosa di utile … ma non abbastanza per prendere davvero sul serio tali problematiche che si ritorcono poi inevitabilmente nella nostra società e, quindi, per conseguenza generale, nelle nostre vite in quanto nessuno è veramente un’isola.

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CONOSCI TE STESSO (Socrate)

Tutto o quasi, nella vita, parte da quel << CONOSCI TE STESSO >> che, attribuito al grande filosofo greco Socrate (morto il 399 a. C.), è un imperativo che ci proviene sicuramente dalla notte dei tempi del pensiero umano. Voglio partire da questa verità-base dell’Umanità, per fare qualche considerazione e, assai umilmente, dare il mio pur modestissimo contributo (almeno ideale) nell’affrontare TUTTI INSIEME la migliore conoscenza, prima, e poi i tentativi di risoluzione di tali gravissime situazioni che, in Italia e nel mondo, provocano innumerevoli drammi e tragedie quotidiane.  Non essendo un esperto, provo a avanzare qualche considerazione quale potrebbe fare un qualsiasi cittadino, sensibile a tali problematiche ed ansioso di contribuire a risolvere qualcosa in questo ambito umano piuttosto immenso.

ESERCIZI PSICO-ATTITUDINALI

La mia generazione (almeno maschile) ha avuto possibilità di sottoporsi ad esercizi psico-attitudinali durante la visita per il servizio militare. Cosa che per me è accaduto nella primavera del 1969, appena ho compiuto 19 anni. Ricordo ancora bene quei tre giorni di visite (trascorsi al Distretto di Catanzaro) per accertare l’idoneità fisica prima e poi per cercare di capire a quale settore o corpo militare avrei potuto essere indirizzato, una volta arruolato per il servizio di leva. Un vero e proprio esame, con tanto di interrogazione, conversazione, quiz, disegnini e altro. Risultato?… Ero più adatto (da buon umanista) per svolgere il mio servizio militare come “assistente o aiutante di Sanità” (una specie di infermiere o soccorritore, in pratica). Devo dire che tale ruolo era davvero più confacente alla mia natura sensibile ed altruista.

A quel tempo, tali esercizi psico-attitudinali non erano utilizzati nelle scuole, ovviamente adattàti. Gli insegnanti delle scuole elementari si limitavano a dire ai nostri genitori se eravamo idonei a proseguire gli studi. I docenti delle scuole medie ci chiedevano cosa avremmo voluto fare da grande. E già, in prima media, ipotizzavo di voler insegnare materie letterarie oppure di essere lieto nel fare il giornalista (dal momento che eccellevo nella lettura e nella critica dei giornali in classe, alla maniera suggerita dal metodo pedagogico di don Lorenzo Milani, allora molto famoso ed imitato). Ma, già, un anno prima, in quinta elementare avevo coordinato con lusinghiero successo una redazione di classe per realizzare un giornale che doveva illustrare il primo centenario (1861-1961) dell’Unità d’Italia e che era stato addirittura messo in mostra. E, come si può notare, la passione giornalistica ha prevalso sulla pur tentata vocazione di docente di lettere nelle scuole (sperimentato come supplente per alcuni mesi). Questo per dire che possono essere efficaci gli esercizi psico-attitudinali per capire di che pasta siamo fatti. Ritengo che, al giorno d’oggi, la conoscenza psicologica e/o psicoanalitica della persona umana sia pervenuta a livelli tali che si possa analizzare nel profondo le tendenze caratteriali di ognuno di noi. E in modo tale da apportare persino degli aggiustamenti nelle tendenze nocive o pericolose. Infatti, nessuno è esente da possibili devianze (in minima o massima percentuale).

LA PSICOMETRIA E LA SESSOMETRIA

La psicometria è una materia di studio e di applicazione come “indagine psicologica” tendente alla valutazione quantitativa e qualitativa dei comportamenti umani. Ne puoi sapere di più consultando il seguente link << https://it.wikipedia.org/wiki/Psicometria >>. In merito, le Religioni, le Università, gli Eserciti, le Forze dell’Ordine, le Industrie, i Venditori e tante altre Presenze che si basano sulla conoscenza della psiche umana (e persino animale) hanno palesemente (o segretamente) conoscenze più approfondite di ciò che possiamo immaginare. Purtroppo, non sempre tali cognizioni vengono utilizzare a fin di bene, ma il più delle volte si punta sulle debolezze umane per ottenere vantaggi di ogni genere (specialmente nel markentig). Possiamo ipotizzare che, se utilizzate bene, tali consapevolezze potrebbero aiutarci a prevenire drammi e delitti di qualsiasi genere. Ovviamente – qualcuno può osservare – ci potrebbe essere il rischio di invadere o manipolare la persona. Certo, i dilemmi ci sono. Bisognerebbe valutare se, a fin di bene, si possa applicare questa misurazione delle personalità individuale e sociale. Tutto può rientrare nei dati personali, di un’immensa delicatezza.

Ripeto che non sono un addetto o un conoscitore della materia. Scrivo questa “Lettera n. 629” con la buona fede (o forse l’ingenuità) di chi è animato di buona volontà per contribuire in qualche modo alla soluzione anche di una benché minima parte dei problemi e dei drammi che procurano sofferenza e persino morte. Quindi tu e i nostri gentili lettori mi perdonerete se scrivo ciò con poca proprietà di linguaggio … però ritengo che ci dovremmo intendere, pure perché quello dell’Amore e del sesso è un campo conosciuto più o meno da tutti noi, in un modo o nell’altro, essendo universale (in tutti gli esseri viventi) … la Storia ci dimostra che l’impulso alla procreazione è una potenza ineludibile, con tutti gli effetti e gli affetti collaterali. Parto dall’idea che è meglio esprimersi, se ciò che si pensa è fatto a fin di bene. Poi, comunque, ogni cosa espressa cade da sé stessa se non trova appigli concreti. Detto questo e sperando di non fare fantascienza, ipotizzo che possa essere utile la nascita o l’approfondimento di una metodologia che potremmo definire << SESSOMETRIA >> o << EROTOMETRIA >>. L’una e l’altra definizione possono contemplare (come la psicometria) una migliore e maggiore conoscenza dell’animo umano (maschile e femminile o situazioni alternative) allo scopo di evitare drammi attinenti alla forza sessuale che spesso è non contenibile per natura e quindi va gestita il più possibile efficacemente ed ordinatamente.

Infatti, ognuno di noi è dotato dalla Natura di facoltà e potenzialità sessuali, spesso ignote a noi stessi. L’esperienza ci dice e ci conferma che le pulsazioni sessuali a volta sono così tanto irruenti da diventare irresistibili, con notevole difficoltà di gestione. Cosicché non tutti riescono a controllarle e, quindi, producono episodi negativi che rompono la logica e la morale, i costumi sociali e le leggi penali. Ecco perché ci vorrebbe un’adeguata educazione ai sentimenti e alla sessualità, in particolare alla gestione delle pulsioni più forti ed irrefrenabili. Ecco perché penso ad una  << SESSOMETRIA >> (d’ora in poi usiamo soltanto tale termine che potrebbe inglobare pure la EROTOMETRIA o altre attinenti metodologie di conoscenza e autocontrollo). La SESSOMETRIA potrebbe aiutarci ad evitare drammi, con l’aiuto pure di altre accortezze di autoconoscenza e di educazione sessuale. Posso testimoniarlo io stesso … fino a qualche anno fa diventava addirittura uno scandalo il solo parlare di educazione sessuale (specie nelle scuole). Nel mio ambiente scolastico, ho tentato di porre il problema già in terza media (1963-64) e poi al liceo (1968-69). Inutilmente. Addirittura essendo considerato “pazzo”.

Poi, in Agnone del Molise, nel 1985  (quando avevo 35 anni) avendo fondato l’associazione culturale di Erotologia (formata prevalentemente da esperti, da professionisti medici, psicologi, religiosi, umanisti, ecc.), sono stato duramente attaccato non soltanto dalla locale Chiesa cattolica ma persino da taluni Dirigenti scolastici che, invece, avrebbero dovuto educare i loro alunni almeno nei rudimenti dell’igiene intima (non sempre trattata nelle famiglie), della prevenzione delle gravidanze adolescenziali (visto pure e considerato che in Agnone erano assai frequenti). E così via. Ma ho avuto una piccola rivincita, poiché, dopo appena qualche anno, per legge, tramite le ASL (aziende sanitarie locali), si sono dovuti affrontare tali argomenti, tramite medici e psicologi proprio in classe!!!…

DALLA PORNOGRAFIA ALL’IMMIGRAZIONE E AL CARCERE

Ormai è ampiamente risaputo che i nuovi mezzi tecnologici (specie telematici) diventano un problema se non vengono usati bene. L’adescamento tramite i multimedia veloci, in particolare, sta dimostrando di essere assai pericoloso persino per ultra-minorenni. La pornografia diffusissima a tutte le età (sia per maschi che per femmine, persino in età infantile) può provocare cose spiacevoli. Da fattore di conoscenza spontanea può trasformarsi facilmente in fattore criminale. Chi si preoccupa di educare all’uso dei multimedia che permettono ciò?…  Nel bambino la curiosità sulla sessualità è naturale; ci siamo passati tutti. Un esempio, nel maggio 1979, a Badolato borgo, entrando in una classe quarta elementare, ho notato un alunno che guardava una rivista pornografica (esplicita, per capirci, proveniente dall’estero) nascosta nel sottobanco. Ignorare tale bambino, inibirlo o aiutarlo?…

Così il problema dell’emigrazione riguardo la sessualità. Sbarcano migliaia di giovani, non soltanto sulle nostre coste italiane, in cerca di una vita migliore. Si sa che l’età giovanile è esuberante a tal punto da non riuscire a frenare gli impulsi sessuali che, spesso, sfociano in crimini. Pure in questo caso: ignorane, inibire o aiutare?… Oltretutto si tratta di igiene da malattie potenzialmente trasmissibili, con relativi costi di cura per il Sistema Sanitario Nazionale (ovvero la comunità, per ognuno di noi) e, in caso di crimini accertati, con costi di detenzione in carcere. Un problema serio. Come evitare che un immigrato, esasperato da solitudine, frustrazioni ed eccessi ormonali, si dia a stuprare?… Sempre più frequentemente ascoltiamo in TV o leggiamo sui giornali episodi di stupro (persino di gruppo) commessi non soltanto da immigrati ma persino da ragazzi della cosiddetta “Società bene”… da “figli di papà”. Prima che tali situazioni giungano a diventare crimini, possiamo fare qualcosa?… Infine, voglio fare una considerazione che circola nella mia mente da tanti anni … è giusto proibire l’esercizio della sessualità e di altri diritti a chi è in carcere?… Non basta privarli della libertà?… Dove sta la possibilità di recupero redentivo effettivo, garantito dalla Costituzione?… Possiamo evitare l’abbrutimento e persino i suicidi in carcere (dovuti pure al sovraffollamento e ad altri tipi di problematiche che potrebbero essere risolti pure con una mentalità più umana, scientifica, etica, ecc.) ???…

SALUTISSIMI

Caro Tito, si suole dire “a buon intenditore” … Ebbene, ho voluto con questa breve “Lettera-enunciato n. 629” porre le suddette argomentazioni ad un Paese che si vanta di essere civile e per accennare all’esigenza (necessità) di intervenire nell’aiutare le persone a non commettere crimini di qualsiasi genere, tanto meno sessuali (femminicidi compresi, che ne hanno attinenza). Risparmieremmo vite, drammi e detenzioni. E, quindi, pure risorse economiche pubbliche da destinare ad altre più urgenti emergenze. Dovremmo ragionare molto bene su una più efficace PEDAGOGIA SOCIALE che porti al benessere delle persone NON al crimine. Spendiamo super-miliardi in armi, in lussi e sciocchezze, in situazioni ludiche (spesso pure nocive) e non concentriamo la nostra attenzione nel vero benessere dei cittadini che, davanti alla legge, dovrebbero essere tutti eguali, con eguali opportunità di vita, dignità e benessere.

Sperando di essere riuscito intanto a farmi capire e ad essere utile in qualche modo (almeno come riflessione sociale), ringrazio te per voler pubblicare pure questa “Lettera n. 629”. Ringrazio tanto e di vero cuore i nostri sempre gentili lettori, specialmente coloro i quali ci seguono da più tempo e quelli che ci fanno crescere con i loro commenti e riscontri costruttivi. Appena possibile ti invierò la 630 la quale proporrà un tema o un personaggio esclusivo ed interessante. Tanta cordialità a tutti. Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, lunedì 08 settembre 2025 ore 06.09 – Da 58 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore) – BASTA ARMI – BASTA GUERRE – Oggi ricorre l’82° anniversario dell’armistizio italiano nella seconda guerra mondiale, le cui distruzioni sembra che non ci abbiano insegnato nulla se le Potenze mondiali stanno per replicare uno scontro fatale per tutti. Ad ogni modo dobbiamo opporci a tale nefasta tentazione! Le foto sono state prese dal web.

 

 

 

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