L’impatto dell’autonomia differenziata sul Sud: la tempesta “perfetta” di Ennio Curcio

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L'avvocato Ennio Curcio
  18 gennaio 2024 07:37

di ENNIO CURCIO

Anche oggi altri 136 meridionali andranno via dalle loro case per cercare lavoro altrove, emigrando. Sono secoli che questa diaspora prosegue senza fine.

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Dopo gli ebrei, forse noi meridionali siamo quelli che abbiamo peregrinato di più e ancora "andiamo" per il mondo. Milioni e milioni di meridionali in cerca di lavoro e di speranza. Oltre 1 milione negli ultimi 20 anni ed entro i prossimi decenni, se questa sarà la tendenza, la popolazione del sud Italia si ridurrà del 50 per cento rispetto a quella attuale.

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Sono numeri inconfutabili che dovrebbero indurre ad una riflessione e conseguente azione economica-sociale seria e indifferibile. Ed invece, si discute di autonomia differenziata come fosse una panacea per cambiare  la politica "cialtrona" al sud.

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Si sostiene che l'autonomia differenziata farà bene al sud perché così la classe dirigente "indigena" sarà responsabilizzata e avrà "pieni" poteri. Quanta ipocrisia!

La verità la sappiamo tutti e cioè che la parte ricca del Paese vuole avere le mani libere e correre verso l'Europa di Francia e Germania e noi del sud siamo considerati una "zavorra" nonostante per decenni abbiamo fatto grande proprio la loro economia, viaggiando con le valigie di cartone.

Ed è ingenuo oltre che da sprovveduti pensare che l'individuazione dei livelli standard dei servizi, possa garantire parità di condizioni tra nord e sud. Senza economia e lavoro non può esserci nessuna parità.

Senza un riconoscimento della parità di rappresentanza politica non può esserci nessuna uguaglianza.

Per esempio, lo spopolamento del sud quanti parlamentari in meno costerà visto che gli stessi si eleggono in proporzione alla popolazione

Combinate insieme autonomia differenziata e spopolamento e vedrete che il sud è destinato a scomparire completamente dell'agenda politica e di governo non avendo neanche i numeri per far sentire la sua "voce" ed in democrazia i numeri, i residenti, sono fondamentali.

Qualcuno dei nostri politici calabresi si è posto questo problema ? Ci si rende conto che si sta andando verso una tempesta "perfetta" da qui a qualche decennio? Ma che importa, tanto qui da noi la politica si ferma ai  "campanili" ed alle clientele e nessuno s'interroga sul futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti.

Ma cosi facendo stiamo condannando ancora e di più,  le future generazioni del sud a fuggire per trovare dignità e lavoro con buona pace di chi crede, anche in buona fede, che qualche "mancetta" in opere pubbliche, sia un segnale di attenzione per un sud ancora e sempre più abbandonato al suo gramo destino. Non aspettiamoci solidarietà, perché l'autonomia differenziata è l'esatto contrario. Svegliamoci!

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