L’ira dei Centri anti violenza contro la Bruni: “Si è appropriata della nostra proposta di legge”

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  16 gennaio 2025 18:13

"Apprendiamo dagli organi di stampa che in data odierna, presso la sede regionale del Partito Democratico di Lamezia Terme, l’On.le Amalia Bruni in qualità di Consigliera Regionale ha presentato la Proposta di legge regionale recante: “Prevenzione e contrasto alla violenza di genere sulle donne e loro figli”. Lo scrive Isolina Mantelli Vice-Presidente del CADIC (Coordinamento Antiviolenza Donne in Calabria)

E’ con profonda delusione ed amarezza prendere atto che la proposta di legge regionale è esattamente quella trasmessa alla Consigliera Bruni a mezzo mail in data 02 marzo 2023 alle ore 14.52  da me  allorquando, con lo stesso mezzo, trasferiva il contenuto della proposta anche ad altre Consigliere Regionali di appartenenza politica sia di destra che di sinistra al fine di farla approvare e renderla operativa in Calabria".

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"L’atteggiamento dell’On.le Bruni che non ha ben pensato di coinvolgere in conferenza stampa i Centri Antiviolenza, unica fonte che ha difatti elaborato e redatto la proposta di legge e di cui intendiamo rivalerne la “maternità”, lascia facilmente immaginare che la stessa intenda appropriarsi di un lavoro che da anni viene svolto da operatrici impegnate nella lotta quotidiana alla violenza di genere".

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"E’ corretto sottolineare che la stessa Proposta di Legge è stata consegnata il 6 febbraio 2024 alle ore 15.30 nelle mani del Presidente della Regione Calabria On.le Roberto Occhiuto in occasione di un appuntamento con la Dott.ssa Isolina Mantelli per rappresentare le esigenze delle donne operanti nei Centri Antiviolenza e nelle Case Rifugio calabresi. La stessa Proposta di Legge inoltre è stata trasmessa a mezzo mail all’Assessora alle Politiche Sociali della Regione Calabria, On.le Caterina Capponi al momento del suo insediamento e ancor prima alle Assessore che l’hanno preceduta. Con l’Assessora Capponi si è continuato sino ad oggi ad un lavoro di sinergia atto a modificare e a contestualizzare la proposta di legge che, come detto, risale all’anno 2023. I Centri Antiviolenza non intendono perdere la “maternità” di questa legge e soprattutto darla in pasto ad una parte politica regionale perché ritengono che la lotta delle donne sia completamente trasversale".

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