Nell’Ottantesimo Anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, la Federazione di Catanzaro – Crotone - Vibo Valentia dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti Decorati al Valor Militare, vuole ricordare il contributo fornito alla resistenza dai militari italiani; aspetto questo per tanti anni sottovalutato visto che oltre il 60% dei partecipanti alla lotta di liberazione in realtà furono militari o ex militari. Dei 70.000 caduti nel periodo 1943-45, ben 47.550 erano appartenenti alle Forze Armate (pari al 67%). Delle 365 Medaglie d’Oro al Valor Militare (che è la massima onorificenza al Valor Militare) complessivamente assegnate in quel periodo, 229 decorazioni andarono a militari (pari al 62%).
Nel corso delle operazioni belliche, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945,risultano Decorati al Valor Militare 97 persone nate o residenti nella vecchia provincia di Catanzaro di cui 20 alla memoria.
Sono state assegnate 5 Medaglie d’Oro, di cui 4 alla memoria, e più precisamente: Col. Alberto Andreani, nato a Crotone nel 1901, Ufficiale Carrista che entrò in clandestinità dopo l’armistizio.
Catturato venne torturato fino a diventare quasi cieco. Morì a Massa nel 1951. Marinaio Ettore Arena, nato nel 1923 a Catanzaro, entrato nella resistenza e successivamente catturato, venne fucilato a Roma - nel Forte Bravetta - nel 1944. Al momento manca per lui l’intestazione di una via nella sua città natale pur essendo stata fatta più volte una richiesta al riguardo. In foto la motivazione della medaglia a lui assegnata.
Simile la sorte dei seguenti 3 eroici ufficiali caduti in Piemonte:Sottotenente Aldo Serafino Barbaro, nato a Catanzaro il 1922, morto nel 1944 nelle Valli di Lanzo (Torino) Tenente Vinicio Cortese, nato a Nicastro nel 1921 e caduto nel 1944 ad Ozzano Monferrato (AL) Allievo Ufficiale Saverio Papandrea, nato a Vibo Valentia nel 1920 e morto a Forno Canavese nel 1943.
Tra gli altri Decorati, a titolo esemplificativo, si ricordano: il Capitano Giovanni Vercillo, nato a Catanzaro nel 1908 e giustiziato nelle Fosse Ardeatine nel 1944, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria, ed il giovane Carabiniere Pietro Cinaglia (nato in Abruzzo ma poi residente a Catanzaro) che durante le 4 giornate di Napoli, nel settembre 1943, combattè contro le truppe tedesche occupanti e gli venne assegnata la Medaglia d’Argento al Valor Militare a vivente.
Tra i militari è giusto ricordare gli oltre 200 calabresi caduti a Cefalonia, appartenenti alla Divisione Acqui, nel primo episodio di resistenza militare ai tedeschi all’indomani dell’armistizio, e tutti coloro i quali, pur non ottenendo una decorazione, in territorio nazionale o all’estero, combatterono o subirono una pesantissima prigionia sacrificando in molti casi la propria vita, tant’è che, su oltre 650.000 militari italiani presi prigionieri dopo l’8 settembre, si stima che più di 40.000 morirono a causa di stenti, malattie, uccisioni.
Pure il contributo dei civili è degno di essere menzionato; tra questi due calabresi operanti a Roma nel periodo 1943-44: Anna Morelli di Stefanaconi (VV), l’unica donna della Federazione che risulta decorata e il giovanissimo Francesco Tomeo di Tropea, nato nel 1927. Ad entrambi venne conferita la Croce di Guerra al
Valor Militare a viventi. Anche in questa pagina di storia recente, il contributo fornito dai calabresi è stato significativo ed è doveroso ricordarlo considerato che, scopo fondamentale dell’Istituto del Nastro Azzurro, è il mantenimento della memoria nazionale per evitare ogni forma di oblio.
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