L'occasione persa dei Conventi da destinare a Facoltà universitarie...

di MARIO SACCA'

Nel tempo in cui era in corso di progettazione la variante al piano regolatore affidata ai proff Spagnesi e Zagari ci furono incontri fra i due tecnici ed i comandi militari che avevano fatto presente l’esigenza di individuare aree esterne al perimetro abitato di Catanzaro al fine di costruire le loro sedi evitando le limitazioni derivanti dalle difficoltà dovute alla loro collocazione nel centro storico.

Furono ragioni accolte dai progettisti che incontrarono i vertici locali  dell'Esercito, della Guardia di Finanza e mi sembra altri, con i quali individuarono località nella parte finale della vallata del torrente Castace. In precedenza già l'Arma dei Carabinieri aveva chiesto al Comune di destinare l’area sul Sansinato, scelta da loro, dove oggi è il Comando Regionale dei Carabinieri. I due progettisti disegnarono sulle carte il luogo scelto dalle altre Forze armate, chiamandolo Cittadella Militare. La dislocazione prevista avrebbe avuto la conseguente liberazione dei conventi dove, invece, si trovano ancora oggi; conventi nei quali si pensava di sistemare la nascente università catanzarese.

Quando il progetto fu sottoposto al Consiglio Comunale il capogruppo comunista Dardano e qualche consigliere della Dc si opposero, partendo dal nome del proprietario del terreno dove doveva sorgere la cittadella militare, come se fosse stata una scelta della politica e non, invece, del tutto autonoma del mondo militare, al contrario del gruppo PSI che era favorevole. Così la città perse la sua occasione, che oggi si appalesa con lo svuotamento del centro e la scelta affannosa di soluzioni improvvisate e la vendita di edifici importanti, come la caserma di Santa Chiara da parte della provincia guidata da Bruno.

La prevalenza venne data a motivi pretestuosi che dimostrano il volo basso di buona parte della politica nostrana. Ciò che dico è verificabile consultando le carte della variante Spagnesi Zagari e le registrazioni della seduta del Consiglio Comunale del tempo, sempre che siano state conservate.

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