L’Orfeo di Montevedi in scena domani al Politeama, Santacroce: “Un’opera coraggiosa e innovativa”

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images L’Orfeo di Montevedi in scena domani al Politeama, Santacroce: “Un’opera coraggiosa e innovativa”

Domani sera il debutto dell’opera inedita di Mario Tronco, prodotta dal Teatro Politeama e dal Conservatorio Tchaikovsky: un ponte sonoro tra Monteverdi e la musica tradizionale calabrese

  29 aprile 2025 15:11

di CARLO MIGNOLLI

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“Si tratta di un’opera inedita, un progetto originale e coraggioso che coniuga la musica barocca di Monteverdi con le sonorità popolari della nostra terra”. Queste le parole di Antonietta Santacroce, Sovrintendente del Teatro Politeama, durante la conferenza stampa di presentazione, nel foyer del teatro, dello spettacolo “Orfeo”, in programma domani sera, 30 aprile 2025, al Teatro Politeama alle ore 21.

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L’incontro, moderato dal giornalista Domenico Iozzo, ha visto la partecipazione del regista dello spettacolo Mario Tronco, del docente di Etnomusicologia Danilo Gatto del Conservatorio “Tchaikovsky” e di Settimio Pisano, direttore generale della Fondazione Politeama.

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L’opera, coprodotta dalla Fondazione Politeama e dal Conservatorio “P. I. Tchaikovsky” di Catanzaro, nasce come rilettura in chiave contemporanea dell’“Orfeo” di Claudio Monteverdi. Una contaminazione tra mito, barocco e tradizione, dove la musica popolare del Sud Italia si intreccia con la partitura monteverdiana.

Santacroce sullo spettacolo continua: “È un’operazione coraggiosa perché penso che oggi la musica abbia anche il dovere di proporre al pubblico nuove formule. In questo caso, questo spettacolo è appunto altamente innovativo: potremmo definirlo uno spettacolo sperimentale”.

“La sezione lirico-sinfonica del Politeama ospita quest’anno due opere. Ho voluto che la prima - sottolinea il Sovrintendente del Teatro - fosse un’opera inedita e innovativa, mentre la seconda è l’Aida, un nome storico della lirica italiana. Sono molto felice di avere in questa produzione un nome importante della musica italiana come Mario Tronco: pianista, musicista, ideatore dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che ha segnato un punto fondamentale per l’evoluzione musicale italiana, mettendo per la prima volta insieme tante etnie e, soprattutto, tante culture musicali diverse. Questa è anche l’operazione che Mario ha fatto per l’Orfeo: unire la scrittura barocca e quella popolare”.

In merito alla direzione artistica, Santacroce sottolinea come “la cultura calabrese, con la sua lingua e le sue melodie, permea fortemente questo nuovo Orfeo. La musica è anche sperimentazione e questo progetto ne è una dimostrazione concreta. Invitiamo tutti a partecipare”.

Si sofferma poi sulla fedeltà di Tronco all’originale di Monteverdi: “Il bello di questa coraggiosa operazione culturale è proprio questo. Lo è innanzitutto dal punto di vista musicale. Monteverdi aveva scritto per 41 strumenti, e anche in questa interpretazione sono presenti moltissimi strumenti: strumenti barocchi come il liuto, la viola da gamba, accanto a strumenti moderni. Il bello sta proprio in questo innesto tra musica barocca e musica contemporanea, includendo anche la musica elettronica e, naturalmente, la musica popolare. Ma perché la musica popolare? Perché l’Orfeo di Monteverdi, che ha come soggetto la mitologia - la famosissima storia d’amore tra Orfeo ed Euridice - prevedeva già la presenza di elementi popolari. In Monteverdi e in Emperione erano già presenti sonorità e influenze popolari”.

A interpretare il ruolo di Euridice sarà la giovane catanzarese Miriana Screnci, mentre Orfeo sarà interpretato da Angelo Nocerino.

Tronco, musicista noto per il suo lavoro con gli Avion Travel e per aver fondato l’Orchestra di Piazza Vittorio, dichiara: “Il progetto nasce da un’idea condivisa con Nico Steiti del Dams di Bologna e con Danilo Gatto. Abbiamo lavorato sulla partitura come se fosse stata tramandata oralmente, restituendo vitalità all’opera attraverso lingue come il calabrese e il siciliano, che abbiamo integrato nel libretto e nelle musiche”. Aggiunge che “l’opera avrà anche un finale diverso… ma non voglio svelare troppo”.

E conclude: “Sono una persona che si lascia guidare dalle emozioni. Mi appassionano i personaggi: mi innamoro perdutamente di loro, e per questo cerco negli interpreti qualcosa che li rispecchi. Quando mi è capitato di conoscere questi musicisti, in qualche modo mi sono trovata a dover descrivere quello che avevo visto in loro, attraverso i personaggi. Così Euridice doveva somigliare, in qualche maniera, a Miriana e così via per gli altri personaggi. Perché a me piace portare sul palco delle verità”.

Dal canto suo, Danilo Gatto evidenzia: “Al Conservatorio crediamo che le musiche tradizionali non debbano essere solo custodite come eredità, ma vissute come linguaggio vivo, capace di dialogare con altri mondi sonori. Questo Orfeo ne è la dimostrazione”.

La serata del 30 aprile darà così il via a un mese di maggio ricco di appuntamenti al Politeama: “Ci sarà una retrospettiva sui film di Spielberg con le musiche di John Williams dal 6 al 9 maggio, e a fine mese - il 30 - il gran finale con l’Aida nella versione classica diretta da Enrico Stinchelli”, conclude Santacroce.

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