"L'otto per tutte": a Catanzaro un sit-in per la lotta transfemminista

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images "L'otto per tutte": a Catanzaro un sit-in per la lotta transfemminista

  09 marzo 2025 14:27

di IACOPO PARISI

"Come agire di fronte alle insopportabili forme di violenza di genere a cui assistiamo quotidianamente? Come dare voce alla rabbia che proviamo nell'apprendere dell'ennesimo femminicidio? Come opporci a un sistema che, in quanto donne, ci priva sempre più della possibilità di disporre del nostro tempo, di risorse economiche e di servizi sanitari, del nostro corpo? Come costruire un 8 Marzo di lotta?"

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Queste domande hanno animato il sit-in di lotta transfemminista "L'otto per tutte", che si è svolto ieri in Piazzetta della Libertà a Catanzaro. L'iniziativa è stata promossa dalla sezione locale di Potere al Popolo, che nei giorni precedenti aveva organizzato presso la Casa del Popolo due assemblee aperte. Durante questi incontri, le donne presenti hanno discusso e approfondito le tematiche più urgenti legate alla loro condizione, con l'obiettivo di costruire una giornata di mobilitazione significativa.

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Durante il sit-in, si è parlato di parità di diritti, di salari equi, di sanità pubblica e gratuita, nonché della necessità di misure concrete volte a smantellare la cultura patriarcale. Particolare attenzione è stata riservata al disegno di legge 1660, che, secondo le partecipanti, aggraverebbe una situazione già precaria e inefficace dal punto di vista dell’emancipazione femminile.

Un altro tema centrale è stato quello della maternità, che troppo spesso viene vista come un ostacolo alla carriera lavorativa, anziché come una scelta da tutelare e sostenere. Le manifestanti hanno anche espresso la loro solidarietà alle donne palestinesi, sottolineando come la guerra rappresenti lo strumento patriarcale per eccellenza, con effetti devastanti sulle vite delle donne in ogni parte del mondo.

La mobilitazione di ieri è stata un momento di confronto, di condivisione e di lotta, con l'obiettivo di rivendicare diritti e libertà troppo spesso negati. Le partecipanti hanno ribadito la necessità di continuare a costruire spazi di resistenza e di autodeterminazione, affinché l’8 Marzo non sia solo una ricorrenza, ma un punto di partenza per un cambiamento reale e duraturo.

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