Riteniamo sfuggente e parziale la risposta data dalla Soprintendenza delle belle Arti e paesaggio di Catanzaro e Crotone sui lavori relativi alla chiesa Cattedrale. Ricordiamo che una conferenza stampa è un incontro con gli operatori dell’informazione e non permette alcun approfondimento e dibattito con i cittadini. Ecco perché il 10 febbraio u.s. alcune associazioni avevano chiesto pubblicamente a mezzo una nota indirizzata a Monsignor Maniago e all’architetto Argenti che il progetto integrale fosse presentato a stretto giro alla cittadinanza. Dopo questa nota seguirono ulteriori sollecitazioni sulla stampa e diverse PEC con la richiesta di un incontro con i funzionari della Soprintendenza ma, purtroppo, tutto rimase lettera morta. Dopo 9 mesi, finalmente, la Soprintendenza ha partorito una risposta che aumenta i nostri dubbi e una sola certezza, sappiamo a chi rivolgerci a lavori conclusi poiché “il progetto è stato pienamente condiviso da S.E. il Vescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e accolto favorevolmente da tutte le Amministrazioni coinvolte”. Ora, poiché la nota della Soprintendenza è parziale ed evasiva circa i lavori che stravolgeranno la Cattedrale ci permettiamo di spiegare noi ai catanzaresi cosa vedranno a fine lavori.
Lo faremo con le parole utilizzate in occasione della conferenza stampa del 10 febbraio u.s. dall’ingegnere Andrea Giannantoni: “Le volte saranno molto leggere, fatte con esilissima struttura in acciaio, e del gesso con supporto di una rete in alluminio per creare la configurazione di una volta. La cupola viene totalmente sostituita togliendo il cemento armato e sostituendolo con l’acciaio. Allo stesso modo sarà curato il restauro del campanile che prevede una riconfigurazione geometrica e la sovrapposizione non più in cemento armato ma in metallo e in muratura”.
E conferma il tutto l’architetto Giancarlo Battista: “L’ipotesi restaurativa comporta una riduzione delle altezze sia per quanto riguarda la cupola sia per quanto riguarda la quota delle finestre esistenti sulla facciata laterale con chiusura dei matronei sulla navata centrale e anche sulla torre campanaria. Abbastanza semplice la vista interna nella quale vengono riproposti gli elementi dei canoni dell’architettura, che erano di Leon Battista Alberti, e noi riteniamo di dover riproporre modelli attestati senza troppi protagonismi”.
Mentre nel comunicato della Soprintendenza parla solo di un leggero abbassamento della cupola, tentiamo noi ad essere diretti, in poche parole la cupola sarà abbassata di almeno 4-5 metri mentre la navata centrale non avrà più un soffitto a cassettoni ma avrà le sembianze di una volta a botte formata da una rete di alluminio (come una qualsiasi chiesa moderna) quindi nulla di simile rispetto alla volta a botte ornata da stucchi della Cattedrale pre bellica. L’interno sarà completamente bianco e spoglio tranne in qualche punto in cui sarà messa in vista qualche trama muraria dell’antica cattedrale medievale (un po’ come avviene nei ristoranti o pub dei centri storici quando si fanno dei lavori di ristrutturazione). Nessun vero recupero, un compitino semplice-semplice. Si potevano, ad esempio, recuperare i marmi e gli elementi di spoglio della vecchia Cattedrale pre bellica, molti dei quali riportati alla luce dagli iscritti alle nostre associazioni, ritrovati nel terrapieno che si trova tra il Duomo e il convento dei Domenicani (oggi caserma della Guardia di Finanza) e custoditi all’interno della Curia. Quegli elementi di spoglio, alcuni di epoca medievale, potevano servire a ricostruire gli altari integrandoli con elementi simili mentre il terrapieno poteva essere indagato dal personale della Soprintendenza per tirar fuori altro materiale. Purtroppo, non ci risulta che queste indagini siano state svolte così come non si capisce come mai non sono stati aperti dei cantieri archeologici nella piazza antistante la cattedrale e nei pressi della navata laterale che si affaccia su via XX Settembre. Qualora la Soprintendenza avesse bisogno saremmo felici di indicare ai tecnici dove si potrebbe trovare altro materiale di spoglio dell’antica Cattedrale.
L'abbassamento forse oltre che per problemi statici e di peso della copertura sulla muratura si richiama ad un ripristino volumetrico dell’antica fabbrica che ha subito notevoli rimaneggiamenti fino al punto che non si ha memoria storica dell’antico assetto, pur essendo stata studiata per progetti di restauro e ricostruzione che troviamo in alcune tavole dei progettisti Domestico e Fasolo che avevano addirittura previsto, tra le altre soluzioni, anche una cupola più grande e monumentale simile a quella dell’Immacolata.
Non riusciamo a comprendere come mai si è pensato all’acciaio e ad una rete in alluminio e non al legno. Come mai non si è pensato ad un soffitto a cassettoni in legno che avrebbe potuto mantenere le forme attuali alleggerendo e di molto il peso del soffitto? Eppure il legno è un elemento naturale che viene spesso utilizzato per ricostruzioni simili a quelle che stanno interessando il duomo di Catanzaro. Il legno avrebbe abbellito e dato calore alla Cattedrale e non ne avrebbe alterato le forme ma forse costa di più della rete di acciaio e di alluminio.
Il Duomo verrà restituito con forme simili ma non uguali rispetto a quello attuale. Con la volta a botte in acciaio consegneranno alla città una cattedrale diversa e che non appartiene alla sua storia. Le altezze saranno ridotte, quindi la Cattedrale perderà anche in monumentalità e lo skyline sarà necessariamente modificato. Chiediamo, per l’ultima volta, alla Soprintendenza, a Mons. Claudio Maniago, ai parlamentari della città, Wanda Ferro in primis e al Sindaco Nicola Fiorita che il progetto integrale sia spiegato dettagliatamente alla cittadinanza e non con comunicati evasivi e sfuggenti e in attesa di questo incontro pubblico vengano fermati i lavori. Dopodiché ci rivolgeremo direttamente al Ministero dei Beni Culturali non escludendo una class action a difesa di un bene collettivo.