Malcontento tra il personale degli aeroporti di Lamezia, Crotone e Reggio: Nuova Genesi sposa la causa

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  02 luglio 2025 08:24

I lavoratori degli aeroporti di Lamezia, Crotone e Reggio Calabria, si sono rivolti al Movimento politico Nuova Genesi per fare da cassa di risonanza alle problematiche che stanno affrontando nell’ambito lavorativo.

Di seguito le dichiarazioni dei dipendenti S.a.ca.l S.p.A.: “Prendendo come riferimento il mese di dicembre del 2019 e fino a dicembre del 2023, la dotazione organica di S.a.ca.l S.p.A., ovvero il personale in servizio sia a tempo indeterminato che determinato, secondo quanto riportato nella sezione Società Trasparente del sito web, è sceso da 175 unità a 144 unità, segnando quasi un -18% in quattro anni. Mentre il costo del personale è rimasto pressoché invariato nello stesso periodo preso in esame (€ 5.613.795 nel 2019 contro € 5.623.179 nel 2023)”.  I lavoratori degli aeroporti di Lamezia, Crotone e Reggio, denunciano da alcuni anni “situazioni di malessere nell’ambiente lavorativo aeroportuale, atteggiamenti discriminatori di Sacal GH (si veda anche la condanna del Tar per le presunte clausole discriminatorie, mirate, probabilmente, ad alcuni dipendenti in particolare), ostili e vessatori da parte di entrambe le società per i quali è venuta a mancare la tranquillità nello svolgimento delle proprie mansioni.  Ciò, a seguito di comportamenti ritenuti anomali che sarebbero stati effettuati da parte di alcuni responsabili delle società S.A.CAL. S.p.A. e S.A.CAL. GH S.p.A. che avrebbero generato gravi ripercussioni nei confronti del personale interessato, in alcuni casi trascinato presso le aule dei tribunali. Di tale situazione è stato investito anche il Presidente Occhiuto, considerata la mancata risposta e presa di posizione da parte delle due società, rispetto agli episodi denunciati”.

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I lavoratori non sono stati con le mani in mano: “Nel mese di marzo del 2025 è stato organizzato un sit-in da alcune sigle sindacali, riguardante alcuni presupposti ancora assenti, che fa seguito allo sciopero di un anno fa e alle reiterate richieste all’azienda, come, ad esempio, il rispetto degli standard di sicurezza necessari sui luoghi di lavoro e la stabilizzazione dei lavoratori stagionali, il ripristino di un ambiente di lavoro sereno e l’adeguamento infrastrutturale degli aeroporti alle recenti normative in materia”.

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Queste le cifre prospettate dai lavoratori: “Considerati i continui proclami di questi ultimi anni, c’è da registrare, da dicembre 2019 a dicembre 2024, un aumento dei passeggeri, nei tre aeroporti, di sole 97.760 unità, pari a un +2,7% in cinque anni (3.513.281 nel 2019 contro 3.611.041 nel 2024), secondo i dati Assaeroporti. Di fatto determinato da una riduzione delle presenze a Lamezia del -8,9% a vantaggio, soprattutto, dell’aeroporto di Reggio Calabria”.  

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In conclusione: “Nonostante questi dati che non determinano significativi aumenti del flusso dei passeggeri negli ultimi cinque anni, il 2025 dovrebbe registrare un complessivo incremento. Cosa che ci auguriamo e che si spera possa portare Sacal a una stabilizzazione del personale stagionale che è precario da un decennio, ferma restando l’urgenza di portare avanti il progetto della nuova aerostazione di Lamezia Terme senza la quale è impensabile immaginare prospettive migliori, nonostante la politica le dia come già realizzate”.

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