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"Ora non ci sono più scuse: l’Arrical faccia ripartire il cantiere del nuovo impianto di trattamento dell’umido di Alli, il cui mancato avvio sta costando 26 milioni di euro all’anno alla collettività e in particolare alla città di Catanzaro costretta a rinunciare ad importanti royalty (circa un milione di euro all’anno) e a perdere anche i rimborsi previsti dalla filiera CONAI.
E’ passato quasi un anno da quando è stato avviato il procedimento di risoluzione del contratto per le gravi inadempienze del raggruppamento temporaneo di imprese che ha vinto l’appalto, ma finora l’Arrical non si è mossa.
Il contratto con l’ATI Alli formata da Vittadello, Calabria Maceri ed Ecologia Sud Servizi deve essere rescisso e il completamento dell’opera va affidato ad altre ditte, secondo quanto prevede la legge e nella massima trasparenza.
Al nuovo presidente di Arrical, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, chiedo di intervenire con le stesse modalità che l’Autorità dei Rifiuti ha adottato per l’impianto di Sambatello che era fermo inspiegabilmente.
Da mesi sto conducendo, solitariamente, una battaglia di trasparenza e legalità per tutelare gli interessi del Capoluogo e di tutti i Comuni che ricadono nell’ATO guidato da Catanzaro. Ho fatto anche i conti in tasca all’Arrical. Il mancato avvio della linea di trattamento provoca un danno di 86mila euro al giorno, più di 26 milioni di euro all’anno, nonché maggiori costi per lo smaltimento dei rifiuti per il Comune di Catanzaro e gli altri Comuni dell’ATO e quindi per i cittadini catanzaresi.
L’appalto in questione riguarda la progettazione, costruzione e gestione di un impianto per la valorizzazione e recupero spinto di materie prime secondarie (MPS) da Raccolta Differenziata (RD) e Rifiuti Urbani (RU) residui, da avviare alla filiera del riciclaggio, con annessa piattaforma di valorizzazione della frazione organica (FORSU) da realizzare in località Alli nel Comune di Catanzaro.
Il nuovo impianto avrebbe dovuto essere completato ed entrare a regime nel febbraio del 2024, ma Arrical con i suoi ritardi e i suoi silenzi ha consentito alla gestione transitoria di andare avanti con grande giubilo dei privati che hanno potuto godere di tariffe molto più alte per lo smaltimento.
Ora questo scandalo al sole deve cessare e il presidente Fiorita, anche nell’interesse della città di cui è sindaco, non può permettere che si vada avanti così. Nessuno capirebbe un mancato intervento, anche perché i rilievi degli uffici alle imprese che si sono aggiudicate l’appalto sono così gravi e così chiari da non lasciare adito a dubbi e incertezze".
Lo scrive in una nota Mimmo Tallini, gia’ Presidente del consiglio regionale della Calabria.
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