Manuuxo, chi è il catanzarese protagonista della Kings League Italia: l’intervista

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images Manuuxo, chi è il catanzarese protagonista della Kings League Italia: l’intervista

  19 novembre 2024 12:09

di CARLO MIGNOLLI

La Kings League, il rivoluzionario format di calcio a 7 ideato nel 2022 da Kosmos, la società dell’ex campione del Barcellona e della nazionale spagnola Gerard Piqué, approda ufficialmente in Italia. L’evento di presentazione si è tenuto ieri sera a Torino e tra i presenti figuravano grandi leggende del calcio italiano come Francesco Totti, Gigi Buffon, Andrea Pirlo e Alex Del Piero, oltre a Zlatan Ibrahimovic, presidente della Kings League Italia e Claudio Marchisio, Head of Competition.

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Durante l’evento è stata annunciata un’importante novità: l’Allianz Stadium ospiterà il 12 gennaio 2025 la finale della Kings World Cup Nations, una competizione mondiale che vedrà affrontarsi 16 Paesi in una sfida mozzafiato per incoronare i primi campioni del mondo della Kings League.

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Il format prevede una competizione di calcio a 7, con partite della durata di 40 minuti e squadre guidate da 12 top content creator e streamer italiani, tra i quali spicca anche il nome di Fedez, affiancati da ex calciatori. I roster saranno composti da giocatori selezionati tramite Tryouts ufficiali, puntando a creare un mix di tecnica, estro e dinamiche innovative che renderanno ogni match imprevedibile e coinvolgente.

Tra i protagonisti di questa nuova edizione italiana spicca Manuuxo, al secolo Emanuele Nocera, streamer e creator con un passato calcistico. Nato a Catanzaro, Manuuxo ha mosso i primi passi nel calcio giocando proprio nelle giovanili dei giallorossi, finché un infortunio alla caviglia non ha interrotto la sua carriera agonistica. Tuttavia, la passione per il pallone non lo ha mai abbandonato, e oggi si prepara con entusiasmo a guidare la Gear 7 FC, una delle squadre partecipanti alla Kings League Italia. 

L’INTERVISTA

Quali sono le tue emozioni nel rappresentare una squadra nella Kings League Italia? Ti aspettavi un'opportunità del genere?
«Sono molto emozionato per questa esperienza, da appassionato di calcio fin da bambino non poteva essere diversemente. Credo nessuno di noi si aspettasse un’opportunità del genere in Italia, a causa della barriera linguistica siamo spesso fuori da questo tipo di eventi ma Piquè è stato molto bravo a dar fiducia a noi creator italiani, finalmente qualcuno si è reso conto che abbiamo un gran valore».

Come ti stai preparando per guidare una squadra in una competizione così innovativa e seguita?
«Non è facile perché è per tutti la prima esperienza ma sto cercando di prepararmi al meglio, tra staff, wildcard e comunicazione credo la chiave di tutto sia trovare persone che creino della chimica tra di loro dove ognuno esalta l’altro».

Che tipo di squadra speri di costruire e quali caratteristiche cercherai nei tuoi giocatori? Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi obiettivi per la Gear 7 FC?
«Spero di costruire una squadra prima di tutto composta da grandi persone, calciatori o allenatori che siano. Poi, da amante del calcio, prediligo molto giocatori tecnici, estrosi, con tanta gamba. Credo la chiave sia trovare persone che si incastrino perfettamente come dei puzzle tra di loro, per caratteristiche umane e tecniche, il gruppo deve essere una macchina dove ognuno è un ingranaggio che si incastra con gli altri alla perfezione».

Com'è stato partecipare all'evento di presentazione accanto a leggende del calcio come Ibrahimovic, Totti e Buffon? Hai avuto modo di confrontarti con qualcuno di loro?
«È stato incredibile, ero un bambino quando quei signori seduti davanti al palco ci hanno fatto vivere l’emozione di alzare la coppa del mondo nel 2006. Poi da milanista, vedere lì Ibra è stato incredibile, mai avrei immaginato qualcosa di simile. Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni di loro, sono tutti abbastanza alla mano ma devo dire che Chiellini e Marchisio sono stati veramente fantastici».

Cosa pensi dell'innovazione che la Kings League sta portando nel calcio? Pensi che questo format possa avvicinare i giovani a questo sport?
«Credo sia un nuovo modo molto divertente di vivere il calcio, un po’ come se fosse un videogioco nella vita vera. Credo che il calcio in sé non abbia bisogno di strutture per avvicinare i giovani, è lo sport per eccellenza, il più conosciuto e giocato al mondo, lo sport di tutti. Però credo che negli ultimi anni molti stiano perdendo interesse nel guardare le partite o andare allo stadio e questo format, grazie alla sua imprevedibilità, freschezza e dinamicità, può far riaccendere un po’ quella fiamma nel seguire le partite alla gente, ha veramente tante dinamiche interessanti».

Questa esperienza rappresenta un sogno che si realizza per te? Quali sono le tue aspettative a lungo termine?
«È difficile dire sì o no perché un qualcosa del genere non era nemmeno nei sogni, non la immagini neanche. Però assolutamente, sarà fantastico condividere eventi con i campioni che guardavo da bambino e con i miei amici creator. Per quanto riguarda le aspettative io non sono uno che si fa troppi pensieri sul lungo termine, penso a godermi giorno per giorno questa esperienza con tanta voglia di fare».

Hai un messaggio per i tuoi concittadini che ti seguono e tifano per te?
«Spero che tutti i ragazzi della mia città e della Calabria in generale facciano il tifo per la nostra squadra. Il messaggio che potrei mandare è sicuramente quello di iniziare a capire che la nostra terra non è un limite, fate tutto ciò che vi pare. E poi visto che è mio concittadino anche lui, ne approfitto, se Re Pietro Iemmello vuole farsi qualche partitella in Kings League con la mia squadra come wildcard è ovviamente il benvenuto».

 

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