di MARIA BOETI
Se nei giorni scorsi la notizia dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo aveva sollevato un polverone, dopo la conversazione, messa per iscritto che circola sui social, si è scatenata l'ira di Dio. Come non essere d'accordo e come non condannare una violenza!?
C'è chi si è nauseato, chi ha invocato la castrazione chimica e chi l' evirazione, chi ha incolpato i genitori dei giovani protagonisti dell'orrore subìto dalla ragazza definitiva "gatta": - eravamo cento cani su una sola gatta- .
A questo punto chiediamoci dove finisce un rapporto sessuale e dove inizia la perversione? A quali modelli di sesso fanno riferimento i giovani poco più che adolescenti? Chiediamoci se e quanto anche la società adulta - che dovrebbe servire da modello - soffra di perversioni, di devianze sessuali e dove finisce il confine fra desiderio e malattia?
Alla voce devianze c'è da ascrivere il voyarismo, vedere altri che fanno l'amore; e quanti nel mentre è avvenuto uno stupro hanno filmato e messo in Rete? Alla voce devianze sta il feticismo dei piedi, la concentrazione su quella parte del corpo perché la mente ha percepito che il resto non viene accettato e, per il resto, s'intende le zone erogene che abitualmente vengono apprezzate e desiderate da entrambi i partners.
Alla voce devianze sta il feticismo degli oggetti, così come il masochismo,ect.
Una cosa è certa, il porcile è il luogo dove abitualmente vive un gruppo di porci che non conosce la bellezza e desiderio amoroso e sessuale con il proprio partner.
Ormai, la voglia di appartenere al proprio partner senza interferenze di terzi è un modello lontano e antiquato, forse anche un lusso e per i giovani l'atto sessuale deve accompagnarsi all'ubriachezza, allo sballo e alla violenza altrimenti non vale, dato che non possono colmare il loro vuoto interiore diversamente.
Ormai va di moda il sesso/violenza di società fatto vedere alla società dove conta solo una bella struttura ossea del maschio tatuato che insieme ad i suoi amichetti dimostra la virilità, questo lo si estrapola ancora una volta leggendo la conversazione scritta - di cui abbiamo citato - dove uno degli strupatori quando la ragazza gridava - basta - lui rispondeva - dai che ti piace -.
E a proposito di gatta cosa dire dei casi di zooerastia o zoofilia erotica? Casi in cui si hanno rapporti con gli animali - cani e gatti - e/o addirittura si usa loro violenza sessuale, tanto non possono denunciare. Anche questi atti, fatti circolare in Rete con vanto da parte del gruppo dei zooerasti sessuali. Sevizie sugli animali inermi e sottomessi perché giudicati inferiori e senza giudizio, senza parole, senza possibilità di disprezzo verso l'essere umano che probabilmente ha subìto offese traumatizzanti da cui non si è mai ripreso dove non si è mai sentito amato da nessun partner.
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