Maria Vittoria Marchianò nominata presidente della 7^ Commissione del CSM

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Maria Vittoria Marchianò
  05 giugno 2024 17:16

Approvato nella serata di ieri il nuovo prospetto delle commissioni consiliari del Csm (Consiglio Superiore della Magistratura). Ci sono tante novità rispetto alla prima parte del nuovo corso . Cambia infatti, tra le altre, anche la Presidenza della Settima Commissione ed interessa un consigliere togato .

Parliamo della magistrata Maria Vittoria Marchianò, originaria di San Demetrio Corone, ma che da molti anni vive a Catanzaro, avendo gia ricoperto molti ruoli apicali nel distretto della Corte di Appello di Catanzaro, tra i quali Presidente della Sezione Penale della Corte di Appello e Presidente del tribunale di Crotone, e che è stata chiamata a ricoprire la carica di PRESIDENTE della settima commissione Commissione del CSM.

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Commissione che ha il compito dell'organizzazione degli uffici giudiziari italiani, come l'approvazione della tabelle, le applicazioni, le supplenze e infine la verifica delle condizioni di direzione e organizzazione degli uffici giudiziari nonché delle eventuali disfunzioni e delle relative cause. La nuova composizione della Settima è la seguente: Marchianò presidente, Natoli vice presidente, Chiarelli, Mazzola, Ernesto Carbone e Bisogni consiglieri.

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Il lavoro di questa Commissione assumerà certamente particolare rilevanza anche rispetto al tema della separazione delle carriere sia pur indirettamente perché l’autonomia della figura del PM dipende anche dal tipo di organizzazione degli uffici di procura.

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Sono in corso di approvazione in settima commissionele nuove circolari sull’organizzazione degli uffici giudicanti e requirenti e in relazione a questi ultimi sta procedendo a delineare le regole che disciplinano il rapporto tra Sostituto e Procuratore oltre alle regole per l’assegnazione e la revoca dei fascicoli, la disciplina dei visti, i criteri per l’assegnazione ai gruppi di lavoro ecc.

E’ di tutta evidenza come tutto questo incide inevitabilmente sul grado di autonomia del singolo magistrato in un tipo di ufficio come la Procura .

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