Una nomina “eccellente” per il Consiglio Regionale della Calabria. Mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea è, infatti, Presidente Onorario dell’Osservatorio Media e Minori del Corecom Calabria (organo con funzioni di governo, di garanzia, di controllo e di consulenza in materia di comunicazioni).
Un incarico di assoluto prestigio perché rivolto al controllo e all’educazione dei ragazzi e, soprattutto, al complesso e difficile rapporto che spesso registriamo tra educazione dei minori e giornalismo-informazione, e comunicazione nel senso più lato del termine.
Mons. Attilio Nostro nasce il 6 agosto 1966 a Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Avviatosi inizialmente alla professione di commercialista si avvicina alla fede da adulto, dopo la morte del fratello, durante un viaggio ad Assisi. Entra al Pontificio Seminario Romano Maggiore e consegue il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Consegue anche la Licenza in Studi su Matrimonio e Famiglia alla Pontificia Università Lateranense.
Ordinato sacerdote il 2 maggio 1993 per la Diocesi di Roma, ricopre vari incarichi di rilievo: è vicario parrocchiale di Santa Maria delle Grazie al Trionfale (1993-1995) e di Gesù Divino Lavoratore (1995-2001); è parroco di San Giuda Taddeo dal 2001 al 2014 e dal 2011 – per un quadriennio – è Prefetto della XIX Prefettura della Diocesi di Roma.
Dal 2014 fino alla sua proclamazione a vescovo di Mileto è stato parroco di San Mattia a Roma e insegnante di religione cattolica al Liceo Scientifico Nomentano. Quindi l’ordinazione episcopale. È il 25 settembre 2021, nella Basilica Cattedrale di San Giovanni in Laterano, e l’ingresso in diocesi avviene il 2 ottobre successivo.
Il 6 maggio 2022 viene eletto segretario della Conferenza Episcopale Calabra, subentrando a Giuseppe Schillaci trasferito, nel frattempo, alla diocesi di Nicosia. «Ha un solo vizio privato – dicono di lui sorridendo i suoi amici più cari, quelli lasciati a Roma – ed è la grande passione per la pallacanestro. Con le sue capacità atletiche sarebbe potuto diventare un grande campione di serie A, ma ha preferito fare il prete».
La tradizione di Santa Romana Chiesa vuole che ogni vescovo appena eletto scelga il “motto della sua nuova vita” e don Attilio si è ispirato per questo a un componimento poetico del venerabile sacerdote, prossimo beato, don Francesco Mottola: «…Arde ancora la fiamma e/ finché il povero vaso di coccio/non andrà in frantumi/ arderà – cercando i cieli». Da qui il suo motto finale: «Io sono una povera lampada ch’arde…». È il giovane sacerdote che si paragona «ad una povera lampada che arde del desiderio e nella ricerca del cielo».
Per non parlare poi dello stemma scelto per il suo Episcopato e caratterizzato da un insieme di elementi simbolici che da un lato richiamano le sue origini e dall’altro sono un riferimento alla sua missione episcopale: la palma che ricorda la sua città natale, Palmi; la rosa araldica, che simboleggia la Vergine Maria, Rosa mystica, affinché la Madonna possa custodire il vescovo Attilio nel suo ministero; la barca a vela, che rappresenta la Chiesa in cammino, ma anche perché richiama l’episodio evangelico della pesca miracolosa in cui Gesù invitava Pietro e suoi compagni di gettare le reti sul lato destro della barca affinché potessero catturare una gran quantità di pesci. Infine il ramo di nardo fiorito, che simboleggia San Giuseppe al quale è stato dedicato un anno giubilare durante il quale è avvenuta la sua consacrazione episcopale.
Francamente non si poteva fare di meglio e non si poteva immaginare una figura di maggiore prestigio per un incarico come questo. Lo diciamo, soprattutto, per via dei trascorsi professionali e teologici di mons. Attilio Nostro che oggi fanno di lui uno degli intellettuali più attenti, più raffinati e più moderni della Chiesa di Papa Leone XIV.
E se tutto questo già da solo non bastasse a delineare il profilo ideale del nuovo presidente dell’Osservatorio “Media e Minori”, ricordiamo anche che qualche settimana fa è stato lo stesso don Attilio Nostro ad invitare a Mileto i vescovi di tutta la Calabria per far vedere loro la nuova televisione cattolica calabrese che, da qui a poco, inizierà a trasmettere i suoi primi programmi: MNT Community Tv News, la “sua televisione”, fortemente voluta proprio accanto alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e poco distante dal Santuario Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime voluto da Natuzza Evolo, per una sfida culturale alla terra dei mille silenzi istituzionali. Quanto basta, insomma, per credere e sostenere a pieni voti la sua nomina.
Ma cosa andrà a dirigere? L’osservatorio “Media e Minori” nasce direttamente collegato alla legge regionale del 22 gennaio 2001, n. 2, modificata poi dalla legge regionale 23 dicembre 2022, n. 52, che ha introdotto l’art. 3bis (“Uso responsabile della comunicazione digitale – Osservatorio Media e minori”), e con cui viene di fatto istituito in seno al Co.Re.Com. Calabria l’Osservatorio affidato al vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea.
Rigorosa e iconica la dichiarazione del presidente Fulvio Scarpino nel presentare l’Osservatorio: «Abbiamo dei dati, elaborati dall’Istat, che sono sconvolgenti, 4mila suicidi l’anno, 250mila minori che ogni anno hanno bisogno di cure psicologiche. Questo vuol dire che abbiamo una generazione complessa e molto complicata. I dati sono allarmanti: un minore su due ha accesso a siti porno, i cui contenuti a volte possono causare dei danni irreparabili. Il compito dell’Osservatorio Media e minori è quello della prevenzione, dell’aiuto, del supporto, e per farlo ci siamo affidati ad associazioni che operano già del settore da molto tempo. Chiederemo un intervento e un aiuto alle scuole, ma soprattutto alle famiglie. Abbiamo una generazione di giovani che è davanti a noi anni luce, dal punto di vista tecnologico, informatico, ma una generazione stranamente imprevedibilmente e fragile. E per questo ringrazio l’intero Consiglio che ha affidato al Corecom il coordinamento dell’Osservatorio Media e Minori».
Ma a cosa serve praticamente un organismo di questo tipo? L’Osservatorio “Media e minori” del Co.Re.Com. Calabria nasce, di fatto, per dare risposte concrete ad una serie di problemi strettamente legati al mondo della comunicazione e dell’infanzia, che il regolamento interno del Corecom identifica in maniera dettagliata e categorica secondo questo schema integrale: a) assicura la diffusione di informazioni sull’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale, con particolare attenzione ai minori; b) si preoccupa della promozione e realizzazione di iniziative di studio, prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo e di tutela della reputazione e della identità digitale in rete; c) si fa carico della ricerca sui temi del bullismo online, degli atti persecutori, dell’adescamento di minorenni, della porno vendetta, delle sfide pericolose, del ritiro sociale, dei gruppi pro-anoressia e dell’istigazione al suicidio. Inoltre, di promozione di attività di formazione e assistenza all’uso responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale; d) garantisce la promozione di iniziative di studio, ricerca e monitoraggio sui temi della disinformazione e dei discorsi d’odio e di educazione alla fruizione dei prodotti audiovisivi; e) assicura il supporto e l’orientamento dei cittadini in ordine agli strumenti di tutela della reputazione e della dignità digitale; e nel contesto delle finalità istitutive, l’Osservatorio Media e Minori dà, infine, attuazione anche agli indirizzi e ai piani di azione definiti in ambito europeo, nazionale e regionale in materia di alfabetizzazione mediatica e digitale, di applicazione dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie alla base del Metaverso che coinvolgono media tradizionali e nuovi media.
«Cyberbullismo, hate speech, revenge porn, fake news: si tratta – sottolinea il giornalista Pasquale Petrolo nella sua veste di segretario del Corecom Calabria – di problematiche con le quali il mondo dell’informazione, tutti i giorni, si trova a combattere ad affrontare per l’interesse dei cittadini».
Chi meglio, dunque, di un teologo illuminato e di un sacerdote come don Attilio Nostro, che per lunghi anni ha avuto a che fare con il mondo dei ragazzi?
«L’istituzione dell’Osservatorio “Media e Minori” – precisa il presidente del Corecom, Fulvio Scarpino (avvocato) – rappresenta un passo rilevante per la tutela dei minori in un contesto, come quello del web, spesso privo di regolamentazione, e risulta funzionale alle attività programmate dal Comitato per l’anno 2026, e a supporto delle sue finalità l’Osservatorio si avvale di due Commissioni, istituite con deliberazione n. 23 del 12 giugno 2023.
Queste Commissioni di studio e approfondimento giuridico operano in coerenza con gli obiettivi dell’Osservatorio e si occupano di ambiti specifici».
La prima Commissione, presieduta da Pasquale Petrolo (giornalista professionista) si occupa di temi quali la comunicazione digitale, la media education, il giornalismo digitale e i nuovi media, la web reputation, il cyberbullismo, l’hate speech, il Metaverso e l’intelligenza artificiale.
La seconda Commissione, presieduta dal componente del Corecom, Mario Mazza (avvocato) si concentra sull’approfondimento giuridico delle tutele contro il bullismo, gli atti persecutori, la porno vendetta, l’adescamento di minorenni, le sfide pericolose, l’istigazione al suicidio e i gruppi pro-anoressia e bulimia.
L’intervento di mons. Attilio Nostro al convegno “Intelligenza artificiale: come cambia l’informazione” organizzato dal sindacato dei giornalisti Figec Cisal il 30 maggio scorso a Roma nella Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”
C’è abbastanza carne al fuoco per capire con quanta attenzione l’attuale presidente del Corecom Calabria, Fulvio Scarpino, e il suo team seguano i temi dell’infanzia negata. Un’attenzione che da oggi sarà più attenta grazie al valore aggiunto rappresentato dal presidente onorario mons. Attilio Nostro.
(Articolo di Pino Nano per giornalistitalia.it)
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