Medicina all’Unical, Cara Catanzaro: "Il problema della sanità calabrese non è imputabile alla carenza nella formazione di figure specializzate"

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  19 settembre 2022 15:56

"Si discute in questi giorni della possibile apertura di una seconda facoltà di medicina presso l’Unical di Cosenza e la nostra associazione intende intervenire nel dibattito in corso attraverso delle semplici considerazioni: innanzitutto, il problema della sanità calabrese non è imputabile a una carenza nella formazione di figure specializzate, ma nella difficoltà, che si protrae ormai da anni, di assumere un congruo contingente di personale sanitario, in grado di garantire un’assistenza adeguata all’interno delle strutture sanitarie della Regione.

Infatti, ogni anno decine di professionisti, formati dalla facoltà di medicina dell’Università di Catanzaro, sono costretti ad emigrare in altre regioni italiane a causa dell’impossibilità di trovare lavoro in Calabria, per cui l’Università “Magna Grecia” contribuisce a dotare gli ospedali delle altre regioni di altissime professionalità, che per responsabilità della politica non trovano spazio nel nostro territorio.

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Questo accade mentre, la Regione Calabria, con una mossa propagandistica, decide di reclutare 500 medici cubani, mortificando le professionalità locali e l’ateneo che li ha formati.

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In secondo luogo, una facoltà di medicina necessita di competenze, esperienze, strutture che al momento sono presenti solo a Catanzaro, dove Stato e Regione, nel corso di decenni, hanno realizzato importanti investimenti per la realizzazione del policlinico universitario.

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Realizzare una seconda facoltà significherebbe vanificare gli investimenti effettuati nella nostra città e non garantire un’adeguata formazione ai futuri professionisti del settore. Vale la pena anche ricordare che l’istituzione di una facoltà di medicina non è una decisione banale, ma è rimessa alle competenze dello Stato, oltre che della Regione.

Sul punto appare emblematico l’esempio del Veneto, citato dal presidente Occhiuto per giustificare la creazione di una nuova facoltà di medicina in Calabria, è necessario evidenziare che in quella Regione le facoltà di medicina sono soltanto due (Padova e Verona) e non otto, come erroneamente sostenuto da Occhiuto e che la legge regionale che stabiliva la creazione di una terza facoltà a Treviso è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, su ricorso del Consiglio dei Ministri, mancando i requisiti previsti, in termini di autorizzazione dei Ministeri competenti e di fonti di finanziamento.

D’altra parte alla Regione Calabria dovrebbero essere consapevoli di queste problematiche, in considerazione delle numerose bocciature che ha subito dalla Corte Costituzionale la legge di integrazione degli ospedali di Catanzaro ed anche dei profili di illegittimità che stanno emergendo nella legge regionale che ha sancito la nascita della cosiddetta “Azienda Zero”.

Tuttavia, nella nostra regione invece di cercare di risolvere le problematiche vere si sceglie di fomentare divisioni e lacerazioni.

Per questo motivo, vorremmo ricordare al presidente Occhiuto che è rappresentante di tutti i calabresi e non solo di una parte e lo invitiamo, pertanto, a perseguire gli interessi generali del territorio senza particolarismi.

Invitiamo anche il Rettore dell’Università “Magna Grecia” Giovambattista De Sarro ad avere uno scatto di orgoglio, valutando se esistano le condizioni per rescindere dalla convenzione stipulata con  l’Unical per l’istituzione del corso interateneo in medicina ed ingegneria, per possibile violazione della stessa convenzione da parte dell’ateneo cosentino.

Purtroppo, come associazione, dobbiamo rilevare che la città di Catanzaro è sottoposta ad attacchi continui che mirano ad indebolirla, mortificarne il ruolo e svilirla. Questi attacchi si protraggono da anni, a causa anche di un atteggiamento disinteressato e superficiale di molti cittadini.

Quindi, sentiamo la necessità - soprattutto in questo momento - di ribadire in nostro impegno a favore della città, con spirito ancora più determinato, per contribuire a superare questo periodo di enorme difficoltà".

Cara Catanzaro odv

 

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