Mentre l’Unical domina il futuro con l’intelligenza artificiale, i professoroni dell’UMG pensano ai propri ‘cari’

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Il Campus universitario di Catanzaro
  18 settembre 2023 13:21

di GABRIELE RUBINO

Mentre l’Università della Calabria, quella con sede a Rende, ha appena chiuso una settimana trionfale inaugurando l’anno accademico con il il guru dell’Intelligenza Artificiale Georg Gottlob, ossia il presente e il futuro dell’umanità, dirette video di testate nazionali e la presenza de ministro dell’Università Anna Maria Bernini, a Catanzaro va in scena il solito ‘paesano’ teatrino della pochezza. Mentre a Rende si vive lo slancio della nuova facoltà autonoma di Medicina, a Catanzaro piuttosto che rilanciare e rendere l’ecosistema accademico calabrese più attrattivo e competitivo ci si trincera in posizioni dal provincialismo fuori fase storica e senza agganci alla realtà.

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È meglio che un calabrese studi al Nord, con tutti i costi aggiuntivi per la famiglie, o a cento chilometri di distanza dal Capoluogo? Già la risposta ossimorica a questa domanda cancellerebbe le pulsioni campanilistiche che si sono viste nei mesi scorsi a Catanzaro. Non è con i derby da ultras o con la stolta rievocazione dei patti ‘Colombo’ che l’ultima regione italiana e l’ultima regione in Europa si sviluppa. Colombo non ha funzionato. Le movenze di sindaci avvezze alla ‘dichiarazia’ ma prive di contenuti, supportati da strateghi che per decenni hanno indirizzato l’opinione pubblica catanzarese e che dopo aver prodotto fallimenti si vorrebbero erigere a censori, non portano da nessuna parte.

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Anche perché loro decidono il niente mischiato col nulla. Il declino dell’università di Catanzaro è tutto interno. Se la componente campana ha impiantato qualcosa, gli eredi purosangue catanzaresi che ne hanno raccolto l’eredità non hanno altro pensiero che spartirsi stanze mentre impazza il Covid, come ha dimostrato la recente inchiesta sui posti letto fasulli al Policlinico durante la pandemia. Questi eredi, che incarnano il familismo amorale del Mezzorgiorno, fra non molto dovranno accontentarsi di briciole a causa della propria miopia e dell’incapacità di mettere davanti a tutto il merito e le competenze. Intendiamoci, l’Unical su medicina è indietro. Prova ne è l’ennesima modifica del protocollo con la Regione, assunta essenzialmente perché allo stato i prof non potevano ‘pagarsi’ l’attività assistenziale erogata all’Annunziata, come correttamente denunciato dalla Cisl Medici. Ma se ci si illude che ci vorranno 25 o 30 anni per impiantare un facoltà solida, come accusato a Catanzaro non si è capito nulla perché i tempi sono cambiati e soprattutto molto più rapidi. 

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E se non bastasse Medicina, pensiamo a Giurisprudenza, che raccoglie numeri di nuovi iscritti ridicoli. C’è una prof che, applauditissima al momento dell’elezione al Senato accedemico, è palesemente incompatibile poiché ricopre incarichi politici. Nonostante la norma nazionale e lo statuto dell’UMG siano chiarissimi, finora è rimasta  lì. Con il paradosso che dovrebbe insegnare diritto ai nuovi, pochissimi studenti. Magari un parere recente rilasciato dall’Avvocatura dello Stato poterà a più miti consigli e a ristabilire il rispetto delle regole? 

Un consiglio ai catanzaresi: quando si parla di università, piuttosto che gridare al complotto cosentino a favore dell’Unical, sarebbe meglio stroncare e eliminare le cause del proprio male: lo sterile dominio campano che adesso è a tutti gli effetti in capo alla catanzaresità peggiore. 

 

 

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