Tuci si è aggiudicato il premio come miglior attore per il ruolo in “La vita da grandi” di Greta Scarano
06 agosto 2025 17:11di CARLO MIGNOLLI
Si è conclusa la XXII edizione del Magna Graecia Film Festival, manifestazione ideata e diretta da Gianvito e Alessandro Casadonte. Tra i protagonisti assoluti di questa edizione spicca il nome di Yuri Tuci, attore che ha conquistato pubblico e critica con la sua interpretazione nel film “La vita da grandi”, seconda opera alla regia di Greta Scarano. Un ruolo che ha messo in luce la sua sensibilità artistica e il suo carisma naturale, valendogli il premio come miglior attore di questa edizione.
In “La vita da grandi”, Tuci interpreta Omar, un quarantenne autistico pieno di sogni e determinazione: vuole sposarsi, avere tre figli e diventare un rapper famoso. Quando sua sorella Irene (Matilda De Angelis), presa da una vita frenetica a Roma, torna a Rimini per occuparsi di lui, i due iniziano un percorso inaspettato alla scoperta dell’età adulta. Tra slanci, paure e desideri, il film racconta con delicatezza e ironia la forza dei legami familiari e la bellezza della diversità.
In un’intervista esclusiva, Yuri Tuci ci racconta le emozioni di questo riconoscimento, il lavoro sul set con Greta Scarano e la sua visione del mestiere d’attore.
L’INTERVISTA
Hai avuto modo di osservare il festival in questi giorni. Com’è stata l’accoglienza?
«Benissimo! Sono stato accolto come se fossi a casa. Il cibo è fantastico, c’è il mare, e poi il pubblico è davvero caloroso - uno dei migliori a cui abbiamo mai assistito».
Che impressione ti ha lasciato la nostra regione? C’è qualcosa in particolare che ti ha colpito?
«Beh, innanzitutto l’accoglienza delle persone. Poi la bellezza del posto, che ha mantenuto la sua natura selvaggia proprio perché non è stato rovinato dal turismo di massa. Questo è un vero piacere, davvero. E ovviamente… il cibo! Ho mangiato un pesce fresco e buonissimo che, in 41 anni, non credo di aver mai assaggiato altrove».
In merito al film, com’è stato lavorare con Greta Scarano, che tra l’altro è già stata ospite del festival negli anni scorsi? E soprattutto, com’è stato portare il film in giro per l’Italia e l’Europa?
«Lavorare con Greta Scarano è stato incredibile. Ha creato un’atmosfera sul set sorprendentemente calma e rilassata. Mi ha permesso di improvvisare quando ne sentivo il bisogno, ed è stato davvero bello lavorare con lei. Portare il film in tour è un’esperienza che ti segna in modo positivo. Ogni proiezione, ogni incontro col pubblico, ti arricchisce».
Cosa ha significato per te aver ricevuto proprio qui da noi il premio come miglior attore di questa ventiduesima edizione?
«È un encomio solenne. Anzi, direi che è il secondo miglior premio che io abbia mai ricevuto. Lo dico davvero con tutto il cuore».
Parlando del film “La vita da grandi”, interpreti Omar, un uomo autistico che intraprende, insieme alla sorella, un percorso verso l’autonomia. Com’è stato per te entrare in un personaggio così complesso?
«Ho conosciuto Damiano e Margherita Tercon e mi hanno colpito per la loro energia e la loro ironia. Insieme sono un duo fantastico. Quindi, di conseguenza, entrare nel personaggio di Omar - almeno dal mio punto di vista - è stato quasi naturale, direi la cosa più semplice del mondo».
Parliamo anche del cast. Hai lavorato con Matilda De Angelis: avete costruito un legame anche fuori dal set?
«Sia con Matilda che con Greta e tutti gli altri si è creato un rapporto professionale molto bello, ma anche di grande stima e amicizia. Abbiamo avuto una chimica incredibile. È stato un ottimo rapporto, sia sul set che fuori».
C’è una scena, un momento particolare del film, che ti è rimasto dentro? Che porti con te magari per il suo valore emotivo o come sfida attoriale?
«Sì, assolutamente. La scena che porto più nel cuore è quella in cui io e Matilda De Angelis veniamo ripresi da un drone mentre camminiamo sul lungomare. Un momento molto toccante».
Se potessi scegliere, quale storia o quale ruolo ti piacerebbe raccontare prossimamente? C’è qualcosa che ti stimola particolarmente?
«Io sono bravo a interpretare qualsiasi ruolo, non ho problemi! [ride] Quindi sì, sto solo aspettando la chiamata giusta».
E proprio in merito al futuro: puoi dirci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
«Sto lavorando a un libro, poi c’è in cantiere un nuovo spettacolo teatrale… e forse anche un altro film. Vediamo!».
Tornando al festival: c’è un ricordo, una frase o magari una persona che colleghi a questi giorni passati al Magna Grecia Film Festival di Soverato?
«Tutti! L’accoglienza dello staff e soprattutto quella del pubblico è stata straordinaria. Ho conosciuto persone di grande spessore, e li porto tutti nel cuore. Spero di tornare presto».
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736