“Luca Marelli di Sea Watch avrebbe testualmente dichiarato che 'dopo la prima chiamata urgente alle 13 di ieri nessuna autorità è arrivata, due ore dopo il ragazzo è morto. L’unica risposta che ci hanno dato è stata: rivolgetevi alla Tunisia' e su questa dichiarazione deve essere fatta assoluta chiarezza, perché morire a 17 anni intossicato, ustionato e schiacciato non è certo il fine vita per un soggetto tutelato da una Dichiarazione Onu sui diritti dei Minori”.
È quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. “Sia chiaro che non mi interessa minimamente la polemica politica – precisa Marziale – ma la responsabilità di chi, se accertato, ha assunto la decisione di non intervenire. È atroce onorare le vittime di Cutro con passerelle e poi lasciare che un minorenne muoia in quelle condizioni due ore dopo la richiesta di intervento. Se il mondo è indifferente, un Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza a ogni livello, a ogni latitudine o longitudine si trovi, non deve e non può esserlo e, dunque, urlo il mio dolore, la mia rabbia che diventano richiesta ufficiale di sapere cosa sia davvero successo”.
Marziale aggiunge: “Chiedo alla premier europea Ursula von der Leyen un immediato riscontro e, visto che si prefigge di capitanare la Commissione Europea ancora per il prossimo mandato, di spiegarci il piano europeo per dare cittadinanza ai minori migranti, anche se temo non abbia argomenti da illustrare”.
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