Minoli e sfida 'impossibile' di un'impresa dell'audiovisivo seriale in Calabria. Santelli: "Lui è il maestro delle televisione italiana" (VIDEO)

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images Minoli e sfida 'impossibile' di un'impresa dell'audiovisivo seriale in Calabria. Santelli: "Lui è il maestro delle televisione italiana" (VIDEO)

La presentazione dei progetti sulla Calabria Film Commission oggi in Cittadella

  26 settembre 2020 14:56

"Un tentativo, molto ambizioso, di costruire un'impresa dell'audiovisivo in Calabria. Una professionalità come quella di Giovanni Minoli che ci assicura a livello nazionale la più alta percentuale di successo". Così il presidente Jole Santelli, a margine della conferenza stampa di presentazione dei progetti del nuovo commissario della Calabria Film Commission, Giovanni Minoli, e dei suoi progetti per la regione. Sulla scelta ricaduta sul noto volto della televisione e del giornalismo italiano, Santelli si è levata qualche sassolino dalle scarpe: "E' il più grande che c'è in Italia. Il maestro della televisione italiana. poi se ci dobbiamo accontentare e il problema è il passaporto calabrese. Le polemiche ci sono sempre. Si sa che Minoli è il mostro sacro della televisione con cui siamo cresciuti. Gli ho chiesto di impegnarsi per la Calabria". 

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IL RETROSCENA SUL CONTATTO SANTELLI-MINOLI- Come è nata l'idea di chiamare Minoli in Calabria? Il presidente Santelli ha svelato il retroscena dell'ingaggio. "Ho avuto la collaborazione attiva di un membro della sua famiglia, che è un mio amico da venti anni. Abbiamo tramato alle sue spalle - ha scherzato-, abbiamo organizzato un'intervista e, stranamente, è uno che ha fatto tutto nella vita gli devi dare la sfida impossibile". Minoli ha confermato tutto, compreso: "Lo stimolo della cosa impossibile c'è". 

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MINOLI E LE CINQUE COMPONENTI DEL MERCATO DELLA FANTASIA DELL'UOMO MODERNO. LARGO ALLA SERIALITA' -Appena a contatto con i giornalisti Minoli aveva risposto: "Mi approccio con tutto l'utilismo possibile. Non ho ancora neanche firmato, siamo ancora all'inizio, allo studio delle questioni. Io sono qui per un'industria dell'audiovisivo seriale di livello nazionale e internazionale. La Calabria è bellissima, e quindi è un luogo ideale". Nel corso della conferenza stampa ha spiegato:"Film commission è una definizione sovietica, troppo riduttiva. Ci sono la grande serialità, la media serialità, le docufiction, i documentari e poi anche il cinema: queste cinque componenti dominano il mercato della fantasia dell'uomo moderno". Dopo aver ricordato il successo con l'idea di "Un Posto al Sole", Minoli ha indicato come modello a cui ispirarsi la serie siciliana 'Agrodolce', con la collaborazione della Rai. Parallelamente ci saranno le docufiction, già in cantiere un paio su due personaggi femminili. Sull'aspettativa dell'impresa impossibile: "Vorrei avere il successo di Don Matteo"

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LA CHIAMATA DI ARMANI, LA DIFFERENZA DI VEDUTE CON SPIRLI' E I SUB-COMMISSARI- Non sono mancati i colpi da teatro in diretta. Su tutti la chiamata, con cui si è interrotta la stessa conferenza stampa, di Giorgio Armani a Minoli in cui hanno ricordato un 'faccia a faccia' in tivù. Il commissario della Film commission si è anche lasciato sfuggire che probabilmente saranno nominati "tre o quattro sub-commissari per settore", indicando e nominando in sala Gianvito Casadonte. E non poteva mancare nemmeno una piccola polemica. Il vicepresidente e assessore alla Cultura, Nino Spirlì, ha chiesto che "si parli in italiano", evitando i dialetti. "Non sono assolutamente d'accordo", ha replicato Minoli.  

FILM COMMISSION. SANTELLI:" IN PASSATO SPESI SOLDI NON PROPORZIONATI AL RISULTATO"- Sullo stato dell'arte della Film Commission è stata ferma: "Non critico il passato. Penso che lo strumento, così come è costruito sia datato di venti anni e lo posso dire perché, all'epoca del presidente Chiaravalloti, avevo partecipato alla scrittura del primo statuto. E' datato. Il mondo dell'audiovisivo è cambiato e bisogna adeguarsi al cambiamento. La Film Commission - ha spiegato- deve essere soprattutto economia. Costruzione di maestranze vere, professionalità, capacità di fare (noi) scuole di formazione e poi di mandare i nostri ragazzi eventualmente fuori".  "I progetti - parlando della passata gestione- se sono regolari vanno avanti. Non ho annullato nulla che fosse nella norma. Mi sono fermata soltanto quando, vendendo le carte, ho trovato cose che non funzionavano". Poi durante la conferenza ha spiegato meglio: "Sono stati spesi soldi non proporzionati al risultato che bisognava raggiungere". A proposito, lo avrà detto anche come battuta finale, ma Minoli ha detto che non sarebbe male avere: "20 milioni di euro".

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