Minori, social e internet: i consigli di Adusbef

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  10 novembre 2025 19:03

Navigare su Internet o accedere ad un social è sempre più frequente e facile, specie per i giovani. Queste attività, tuttavia, non sono esenti da rischi e pericoli, che gran parte della popolazione ignora, in primis i genitori dei minorenni. Da questo punto di vista vi sono diverse soluzioni per ridurre gli effetti.

Le Sim con controlli parentali sono un utile strumento per navigare più sicuri rispetto alle Sim “adulti”, ma poco usato, infatti il 90% della SIM usate dai minori sono intestate ai genitori e quindi aperte ad ogni accesso o social. Il parental control, attivabile sulle Sim con parental control, non riduce il piacere di navigare, ma permette di filtrare contenuti potenzialmente dannosi. I meccanismi di age verification e di parental control sono molto efficaci perché permettono ai genitori di tutelare i figli, evitando di esporli a siti un pericolosi. Molto probabilmente anche a Natale saranno tanti i minori, anche giovanissimi, che troveranno sotto l’albero uno smartphone o un tablet e con essi sim per connettersi ad internet e/o iscriversi a social network.

Ad oggi non è concesso attivare una Sim a minori di anni 14 e questo per arginare il navigare su Internet e social di minori senza filtri di protezione (parental control). Tuttavia, come detto, sono molti i minori a cui i genitori attivano una Sim a nome di un adulto, di fatto annullando l’effetto controllo.

Di qui, quindi, dichiarare un’età superiore ai 14 anni quando ci si iscrive ad una piattaforma social non è una furbizia, ma è un rischio inutile proprio per il minore. Per una vera tutela dei minori sul web la legislazione nazionale ed europea dovrebbe vietare l’iscrizione alle piattaforme social  e web per i minori, come si fa per le auto, che possono essere guidate dopo i 18 anni ed il conseguimento della patente. In alternativa si dovrebbe prevedere che siano i genitori ad attizzare espressamente l’iscrizione dei propri figli ai social. Certo tutto questo potrebbe avere un impatto in termini di privacy, ma forse è un impatto tollerabile visti gli interessi ed i valori in campo.

Sarebbe anche opportuno che i servizi web (motori ricerca, social network, ai etc) attivassero sistemi di verifica dell’età efficaci, impedendo ai minori di 14 anni di navigare. “Proteggere i nostri figli nel mondo digitale è un dovere di civiltà -dichiara l’ avv. Elena Mancuso del direttivo e responsabile regionale dell’ ADUSBEF Aps -  Le piattaforme devono collaborare con istituzioni e famiglie per garantire ambienti online sicuri, in linea con i principi europei di protezione dei minori e con il diritto alla crescita libera e consapevole.”

 


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