Questa mattina il Cappellano del Cimitero Urbano, Mons. Andrea Perrelli, Canonico Decano del Capitolo Metropolitano della Cattedrale, si è recato, "more solito", al Camposanto per benedire tutti i defunti, sostando nel luogo dove potrebbero riposare le Vittime di quella "inutile strage" del 27 agosto del 1943, dove tanti resti mortali sono andati per sempre dispersi, tanti Caduti d'Italia e di altre nazionalità, non hanno una croce che sigilli nome e sepoltura.
Si è spostati anche in preghiera nell'obitorio, raccomandando all'infinita bontà del Signore, tutte quelle anime che attendono degna sepoltura.
Mi dà gioia pensare che il Signore m'invita a percorrere le strade di queste tombe vere, così libere, che nessun sistema sociale può imbavagliare, contenere ed esaurire, la forza giovane del Santo Vangelo che riempie di speranza e di verità, di vita che sia vita, il grande vuoto oggi della città, dopo ottantadue anni che ci portiamo nel ricordo del cuore.
"Ogni rivoluzione sociale, che vuol essere vera redenzione, parte e si ritrova in questo abbraccio, dove i poveri (morti) hanno la faccia di Cristo e dove il cuore di un cristiano diventa il crocevia delle più sante aspirazioni umane" (Don Primo Mazzolari).
Con le parole di Papa Leone: "preghiamo insieme, perché i cuori siano liberati dall'odio. Non sia il rancore a decidere il futuro. Senza il perdono non ci sarà mai la pace".
Questa mattina, alle ore 10:55, le campane della Chiesa del Rosario, con i lenti rintocchi, hanno ricordato ai catanzaresi, questo giorno di mestizia e dolore.
Con il cuore dei morti e dei "dormienti" di quel giorno: "ricordare è sapere chi siamo!"
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