A Montauro, è il caso di dire, non c'è pace. O almeno quella pace tanto agognata dai fedeli. E così accade che dopo la segnalazione di alcuni fedeli di aver trovato la porta della chiesa chiusa in occasione della festa del santo patrono, ora quelli stessi fedeli chiedono l'intervento dell'arcivescovo Claudio Maniago per mettere fine " al grande disagio che questa Comunità vive a causa delle condotte del Parroco Nicola Ierardi, che da sette lunghi anni è titolare di questa Parrocchia e che con il suo modo di fare puerile, per non usare termini più forti ed offensivi (non è costume degli uomini e donne di questa Comunità), ha completamente distrutto, spaccato il paese".
"Il nostro paese - scrivono - come tutti quelli della Arcidiocesi sono fortemente radicati nella fede, qui da noi la Chiesa è considerata come fulcro della vita sociale e la dottrina di Cristo è la strada che indichiamo ai nostri figli, una strada nella giustizia e nel rispetto del prossimo, i nostri figli sanno che il prossimo è ogni persona che incontrano nella loro vita, sanno che il prossimo non è solamente chi ci sta simpatico, il prossimo è ogni fratello nella Fede. Da sette anni, invece, a Montauro il concetto di amare il prossimo è messo in forte discussione dai comportamenti del sacerdote, che anziché di farne vessillo per indirizzare e guidare la vita della nostra Parrocchia, ha preferito introdurre la regola "o con me o contro di me".
Si dicono " stanchi di essere una Comunità in cui pochi intimi sono fedeli di serie A mentre il resto di serie B, stanchi di assistere ad attacchi di onnipotenza e presunzione ma soprattutto stanchi di vivere in continua agitazione tra fedeli"
Spiegano che da "da sette lunghi anni assistiamo a prediche intimidatorie ma soprattutto a sgradevoli litigi in in Chiesa dove il parroco, si permette di puntare il dito, urlando, contro qualche fedele, usando spesso ingiurie o peggio, apostrofando il malcapitato di turno, con con aggettivi dispregiativi riferiti a caratteristiche fisiche". A loro dire " questo sacerdote non conosce l'amore per la memoria storica che sono i nostri nonni e quindi si è macchiato di un altro fatto gravissimo quando ad una donna anziana si è rifiutato di dare l'Eucarestia, vicenda avvenuta non in emergenza pandemica ma ben prima che il mondo venisse sconvolto dal covid: la poveretta sotto gli occhi di tutta la comunità è stata ridicolizzata, quando con le mani protese per ricevere Cristo Sacramentato si è sentita dire :"no non te la do", la povera anziana è stata ferma ed ha preteso di ricevere l'ostia nonostante per ben tre volte le era stata rifiutata, alla fine il sacerdote si è giustificato dicendo che la donna era arrivata in Chiesa a Funzione iniziata".
Gli episodi, dicono, "sarebbero tanti e troppi, tanto quanto è grande la distanza tra la Parrocchia e la stragrande maggioranza dei fedeli, i giovani sono latitanti, già prima della Pandemia, anche loro annoiati dai continui battibecchi innescati da prediche accusatorie, dove non trova spazio la Parola di Dio ma solo l'ego smisurato di un uomo vestito di paramenti Sacri".
E ancora. Si dicono " rammaricati di doverla accogliere cosi, ma sono tante le macchinazioni dirette e indirette che questo sacerdote mette in moto per offendere le persone. Noi vorremmo serenità, desideriamo e sogniamo una comunità matura che cammina in nome di Cristo e che sia orgogliosa di far parte del Corpo di Cristo. Eccellenza la esortiamo a prendere qualsiasi provvedimento affinché il popolo di Montauro possa ritrovare la pace nel segno del Vangelo".
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