Monteverdi: "Grazie al prof Indolfi, legittimo chiedersi se avrebbe potuto continuare a dare il suo contributo"

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Donatella Monteverdi
  31 ottobre 2024 10:10

 "Il professore Ciro Indolfi è stato, senza alcun dubbio, una risorsa di grande valore per Catanzaro e per l’Università Magna Graecia. Per questo vogliamo ringraziarlo ed esprimergli i nostri sentimenti di sincera gratitudine, perché grazie al suo instancabile lavoro ha reso il Capoluogo un punto di riferimento per i pazienti cardiologici dell’intera Calabria, fornendo risposte alla domanda di salute che sono andate ben oltre gli standard consueti e dunque dando al sistema sanitario cittadino un’autorevolezza fuori discussione". Lo scrive l'assessora ai Rapporti con l’Università, Donatella Monteverdi

 
"Tutto questo lungo l’arco di una carriera, percorsa con successo nell’ambito clinico, in quello didattico, in quello scientifico e della ricerca. A lui si devono la fondazione dell’Istituto di Cardiologia dell’UMG con tutto ciò che è seguito: l’Utic, l’emodinamica, l’aritmologia clinica e interventistica. Ambiti che, nel tempo, si sono caratterizzati per qualità delle prestazioni ma anche per la capacità di introdurre tecniche innovative che hanno innalzato di molto la capacità di risposta alla domanda di salute dei pazienti. Un bagaglio di esperienza che Indolfi a messo a disposizione dell’intera regione, vivendo da protagonista diretto la creazione della rete dell’emergenza cardiologica all’interno del servizio sanitario regionale. Gli incarichi prestigiosi, ricevuti nel campo dell’associazionismo medico e i riconoscimenti tributati per meriti scientifici hanno quindi costituito il naturale compendio al lavoro che Ciro Indolfi ha portato avanti per anni dalla sua postazione all’interno dell’UMG di Catanzaro".
 
"Proprio per questo, oggi, appare legittimo interrogarsi su quanto ancora il professore Indolfi avrebbe potuto dare in termini di contributo per la crescita e lo sviluppo della nostra università, per renderla ancor più attrattiva e consolidarne il ruolo all’interno del sistema dell’alta formazione calabrese. Appare legittimo chiedersi se siano state percorse tutte le strade possibili perché ciò potesse avvenire. Il campo della ricerca medica, incrociando quello dell’ormai velocissima innovazione tecnologica, è ricco di potenzialità che possono essere sfruttate e trasformate in opportunità, se solo si ha la volontà di mettere in campo la necessaria progettualità. Un percorso virtuoso per il quale il professore Indolfi – non c’è ragione di dubitarne – avrebbe potuto essere ancora e a lungo quella risorsa che abbiamo ampiamente conosciuto. A lui, in ogni caso, vadano gli auguri di buon lavoro per la nuova esperienza intrapresa".

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