Nell'ambito della continua ricerca di strumenti efficaci per educare le nuove generazioni sui rischi della società digitale, un recente incontro presso l'Istituto "Tommaso Campanella" di Belvedere Marittimo ha messo in luce l'importanza della realtà virtuale immersiva come mezzo di prevenzione contro i comportamenti antisociali online e i reati ad essi collegati.
L'incontro, patrocinato dall’amministrazione comunale della cittadina tirrenica e promosso dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura, si inserisce nel progetto #neipannidicaino, realizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma, finanziato con fondi del PON (Programma Operativo Nazionale) Legalità del Ministero dell’Interno. L’obiettivo del programma è costruire un protocollo formativo innovativo che valorizzi le diverse prospettive della vittima e dell'autore di condotte illegali attraverso l'uso della realtà virtuale immersiva.
La giornata ha visto la partecipazione di illustri esperti del settore, tra cui il Dott. Mario Lanzaro, primo dirigente della Polizia di Stato e dirigente del COSC (Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica) della Calabria, la Sovrintendente Anna Curcuruto e l'agente scelto Maria Luisa Rossello, insieme all'Ispettore Fabio Ferraro, responsabile della sezione operativa sicurezza cibernetica di Cosenza, e l'Assistente Capo Andrea Gasbarino.
L'Assessore Raffaela Sansoni, si è mostrata estremamente soddisfatta della partecipazione attiva dei ragazzi e del modo in cui sono stati esposti i fenomeni di questa rilevanza. “Abbiamo scelto di parlare il linguaggio dei nostri ragazzi, lo abbiamo fatto con gli strumenti più moderni e con i massimi esperti del settore”, ha dichiarato l'Assessore Sansoni. “E così la realtà virtuale immersiva non è il campo da gioco della play station ma diventa uno spazio importante per riconoscere e difendersi dalle insidie del cyber crime”.
Il dibattito, animato e partecipato, ha toccato temi cruciali come la sicurezza in rete, l'utilizzo consapevole dei social network e le potenziali minacce del mondo virtuale, ma ha anche evidenziato le opportunità che la rete offre, soprattutto in vista del futuro approccio al mondo del lavoro.
Un momento significativo dell'incontro è stato l'esperienza pratica offerta agli studenti, che hanno avuto l'opportunità di utilizzare visori tridimensionali appositamente programmati per stimolare l'empatia verso le vittime di cyberbullismo e altri comportamenti nocivi online. Questo ha permesso loro di comprendere in modo più tangibile e profondo le implicazioni delle proprie azioni e di sviluppare una maggiore consapevolezza nell'utilizzo delle piattaforme digitali. Questo approccio consente ai ragazzi di vivere esperienze realistiche che li sensibilizzano sulle conseguenze dei comportamenti antisociali online. Questi includono tematiche come il cyberbullismo, il grooming online, l'hate speech, il sexting, le sfide online e altri comportamenti che spesso vengono sottovalutati o non compresi nella loro reale portata.
In chiusura, l'Assessore alla Pubblica Istruzione ha espresso un sentito ringraziamento alla Dirigente Scolastica Anna Carnevale, nonché alle professoresse Anna Riente e Brunella Tassone, per la disponibilità ad ospitare l'incontro, riconoscendo l'importanza della collaborazione e dell'impegno nel rendere possibile questa significativa giornata.
L'incontro ha sottolineato la necessità di continuare ad investire nella formazione e nella sensibilizzazione dei giovani per garantire loro una navigazione sicura e consapevole nel mondo digitale. Investire nelle capacità di comprensione e riconoscimento dei rischi online, insieme alla promozione di comportamenti consapevoli e etici, rappresenta un deterrente efficace contro gli abusi e le minacce presenti nel mondo virtuale. Solo attraverso un impegno continuo nella prevenzione e nell'educazione, supportato da strumenti innovativi come la realtà virtuale immersiva e progetti come questi, si può sperare di costruire una cultura digitale improntata alla responsabilità e al rispetto.
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