Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Prof. Roberto Miniero, Ordinario di Pediatria Già in servizio presso Università Magna Graecia di Catanzaro in qualità di ex Direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria:
"Il Dott. Gianfranco Scarpelli in occasione della sua rielezione a presidente della SIN-Calabria rilasciava a questa testata in data 31 ottobre u.s. una dichiarazione in cui, commentando come sia carente nelle Scuole di Specializzazione di Pediatria italiane << la formazione sulle problematiche relative alla assistenza in sala parto e nei primi mesi di vita a livello nazionale>> affermava tra l’altro come questa situazione << nelle realtà regionali come la Calabria, in cui la scarsa attenzione alla formazione neonatologica degli specializzandi di pediatria, ha come conseguenza il rifiuto a lavorare nei reparti di neonatologia>>
Ho diretto la Scuola di Specializzazione in Pediatria della Università Magna Graecia di Catanzaro dal 2008 al 2017 e posso assicurare che nel corso dei 5 anni di studi i nostri specializzandi hanno avuto la possibilità di frequentare il reparto di Neonatologia/Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e di altre realtà nazionali non solo secondo quanto previsto dai piani di studio ministeriali ma di prolungare, su richiesta degli stessi specializzandi, la loro frequenza in questi reparti. Al momento molti , se non quasi tutti, i dirigenti medici dei reparti di neonatologia dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio, di Lamezia Terme, solo per citare i più contigui, provengono dalla Scuola della nostra Università. La stessa apertura alla Neonatologia sono certo è assicurata anche dalla attuale Direzione della Scuola.
Ammesso ma non concesso che possa esserci una scarsa disponibilità da parte dei Pediatri a lavorare nel campo della neonatologia in questa Regione, le ragioni andrebbero ricercate nel più generale <> dei medici a lavorare nel campo della medicina d’urgenza&intensiva e/o nella carenza, eventuale, di personale medico nei reparti neonatologici che rende l’attività assistenziale particolarmente gravosa sotto ogni punto di vista. Imputarla, anche solo in ipotesi, alle Scuole di Specializzazioni mi sembra pretestuoso e fuorviante rispetto ai reali problemi della assistenza neonatologica in Calabria, che è bene ricordarlo, rimane tra le Regioni con i più alti indici di mortalità neonatale ed infantile. Dato che non è certo da imputare alla formazione dei Dirigenti Medici Pediatri che lavorano con abnegazione encomiabile giorno dopo giorno.
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