di MARCO VALLONE
“L'azienda di trasporto Ferrovie della Calabria ha anche uno scopo sociale, e oggi più che mai dobbiamo sottolineare questo scopo”. Così il presidente di Ferrovie della Calabria, Ernesto Ferraro, evidenzia il senso dell'iniziativa di questa mattina, espressione della volontà non solo dell'azienda, ma anche di Uil Calabria e Uil Trasporti: l'inaugurazione di due panchine rosse nelle autostazioni di Catanzaro e Cosenza in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Un piccolo segnale contro la violenza di genere, per riflettere e tenere a mente come essa non possa essere accettabile. All'appuntamento a Catanzaro, presso il piazzale automobilistico sito in via Milano, hanno presenziato, oltre al presidente di Ferrovie della Calabria, anche la segretaria generale della Uil Calabria, Mariaelena Senese; il segretario generale della Uil Trasporti Catanzaro – Vibo Valentia, Benedetto Cassala; la segretaria provinciale Autoferrotranvieri della Uil Trasporti, Maria Rosaria Pisanelli.
“Non potevamo non accogliere la sollecitazione che ci è venuta dalla Uil – ha affermato ancora Ernesto Ferraro -. Noi oggi siamo veicolo e trasportiamo un messaggio: no alla violenza, no alla violenza sulle donne. Io oggi ho il compito di tornare a casa, parlare con i miei bambini e dirgli che alla base di qualsiasi sentimento c'è il rispetto: non si può parlare di amore, di amicizia o altro, se non c'è il rispetto. Il rispetto tra i propri simili, e il rispetto tra uomo e donna. Una differenza che per me non esiste, perché uomo e donna è la stessa cosa: quindi il rispetto per le persone”. Con l'iniziativa odierna si è dunque voluto sensibilizzare sulla violenza di genere tanto il personale quanto l'utenza di Ferrovie della Calabria. L'occasione è stata anche propizia per diffondere il numero 1522, nato proprio al fine di rendere possibile denunciare eventuali violenze.
La segretaria generale della Uil Calabria, Mariaelena Senese, da parte sua ha rimarcato come lunedì si celebrerà “la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Al di là di queste ricorrenze importanti, noi come Uil attenzioniamo tutti i giorni, nei luoghi di lavoro, la disparità di genere che ancora esiste nel nostro Paese: lo facciamo partendo dalla diffusione della cultura del rispetto. Partiremo dalle scuole, infatti il 5 dicembre saremo in una scuola nella provincia di Cosenza, proprio per sensibilizzare le nuove generazioni verso quella che è diventata ormai l'ennesima emergenza strutturale del nostro Paese. Si continuano ancora a registrare numeri drammatici relativamente ai femminicidi, ma è importante sottolineare che c'è una violenza al femminile diversa: una violenza molto spesso verbale, una violenza domestica, una violenza che si consuma anche e soprattutto nei luoghi di lavoro. Noi, come Uil, diciamo oggi alle donne che ci siamo: abbiamo aperto uno sportello mobbing e stalking proprio per dire alle donne che devono trovare il coraggio di denunciare, e che devono smetterla di subire. Però è ovvio che per infondere sicurezza alle donne, per dare coraggio, è necessario avere un'inversione di marcia dal punto di vista occupazionale”.
“La donna la forza ce l'ha, la possiede di suo, fa parte del DNA tipicamente femminile – ha aggiunto Mariaelena Senese -, ma per dare forza e smetterla di subire le continue violenze da parte maschile è necessario dare alla donna dignità. Una dignità che si ottiene solo con il lavoro, con un'emancipazione economica importante. Proprio per questo è necessario intervenire sul livello regionale per invertire i dati relativi alla disoccupazione femminile. Di recente abbiamo partecipato alla presentazione dei rendiconti sociali dell'Inps, che danno uno spaccato territoriale su quella che è la disoccupazione ancora nella nostra regione. E' una disoccupazione che raggiunge livelli importanti che si differenziano molto rispetto a quella che è la media nazionale. Quindi è necessaria maggiore sinergia, è necessario fare rete, e per farlo occorre la partecipazione da parte di tutti. Occorre una partecipazione più attiva da parte della Regione Calabria: ricordo che è del 2024 il rapporto fatto dal dipartimento lavoro, e ci dà uno spaccato rispetto alla parità di genere nel mondo del lavoro calabrese. I dati quindi vengono nuovamente confermati, ed occorre sinergia da parte di tutti per invertire questi dati sulla disoccupazione femminile in Calabria: sono veramente dati preoccupanti”.
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