
"Perché spesso La Tazzina della Legalità viene esclusa dai grandi eventi sulla legalità, soprattutto in Calabria, quando non è tra gli organizzatori? Forse perché noi non voltiamo lo sguardo dall’altra parte di fronte alle ingiustizie". Lo scrive la Tazzina della Legalità.
"Troppo spesso, dietro i grandi convegni con nomi altisonanti, si nascondono passerelle autoreferenziali, dove manca il contraddittorio e dove chi la legalità la vive davvero ogni giorno non viene invitato a parlare. La recente denuncia dell’Avv. Guglielmo Tubertini, legale della Caffè Guglielmo spa, sul diniego della Prefettura di Catanzaro ad accedere al fondo antiracket, è una vergogna assoluta. Parliamo di un’azienda simbolo del nostro territorio, che ha avuto il coraggio di denunciare e di non piegarsi alla criminalità. E invece di essere sostenuta, viene abbandonata".
"Poi non si meravigli il Prefetto Castrese De Rosa se la gente non denuncia le estorsioni: quando chi denuncia viene lasciato solo, si manda un messaggio devastante di sfiducia verso lo Stato. Testimoni, collaboratori di giustizia, imprenditori onesti: sono tantissimi coloro che si rivolgono alla nostra associazione per chiedere ascolto e tutela. E noi continueremo a dare voce a chi non ha voce. Proponiamo un vero dibattito pubblico, con tutte le componenti istituzionali e sociali, per affrontare il tema della protezione di chi denuncia. Solo così si costruisce una vera cultura della legalità. Il resto sono passerelle pagate con i soldi dei contribuenti. Meglio antipatici che servi".
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