Le recenti dichiarazioni del Commissario Vincenzo Errigo, rilasciate in un’intervista pubblica e nei suoi interventi rivolti alla cittadinanza, non hanno trovato il consenso di molti cittadini di Crotone. A parlare sono direttamente due volti noti dell’attivismo locale, Enzo Filareto e Roberto Salerno, che, con parole nette e argomentazioni puntuali, hanno contestato nel merito numerose affermazioni del Commissario, denunciando ciò che definiscono una gestione distante dai reali bisogni del territorio.
In particolare, destano forte preoccupazione le parole di Errigo sul tema delle polveri e del vento. L’ammissione che i lavori dovrebbero fermarsi con venti oltre i cinque metri al secondo, e che “Crotone è piena di vento”, appare ai cittadini come una sorta di auto-denuncia, visto che in oltre due mesi di cantiere, le attività non si sono mai interrotte, nemmeno nei giorni ventosi. Questo, secondo Filareto e Salerno, dimostra che, pur riconoscendo l’esistenza di un problema ambientale, le regole minime di sicurezza non vengono rispettate.
Altro punto critico è la frase in cui Errigo afferma che “dieci o quindici anni di bonifica significherebbero dieci o quindici anni di polvere”. Un’affermazione che, invece di rassicurare, conferma che le polveri non sono affatto abbattute e che il problema rimarrà irrisolto per lungo tempo. Di fronte a questo scenario, i cittadini avanzano una proposta concreta: installare tensostrutture sui siti più critici, come le discariche fronte mare e il deposito D15, così da contenere le polveri, lavorare a ritmi serrati e concludere la bonifica in due anni e mezzo.
Non meno controversa è la posizione del Commissario sul termovalorizzatore, definito “importante per l’autosufficienza”. Per Filareto e Salerno, si tratta di un’affermazione fuori dalla realtà: il forno di Crotone non brucia rifiuti urbani locali, ma rifiuti tossici industriali e sanitari da tutta Italia, producendo energia per un’azienda privata. In un territorio che già produce il triplo del proprio fabbisogno energetico, grazie a impianti idroelettrici, biomasse, metano, eolico e solare, parlare di autosufficienza serve solo a giustificare un sistema che continua a trattare Crotone come pattumiera nazionale.
Un altro tema ignorato nell’intervista, secondo i firmatari, è quello dei controlli ambientali. Nonostante Errigo abbia ammesso la presenza di polveri e la carenza di ispettori ARPACAL, nessuna parola è stata spesa su monitoraggi indipendenti. E se davvero ci sono unità specializzate dei Carabinieri a vigilare, ci si chiede perché non abbiano rilevato le irregolarità nei giorni di vento forte.
Desta anche indignazione, anziché speranza, l’auspicio del Commissario sull’apertura futura di un ospedale pediatrico e oncologico all’interno delle aree Sasol. Per i cittadini, questa promessa suona come una conferma implicita dei danni sanitari già subiti, senza alcuna risposta sull’urgenza di attivare screening oncologici gratuiti e immediati. Dopo 25 anni di esposizione ai veleni, sarebbe questo – dicono – il primo passo di un vero impegno per la salute pubblica.
Particolarmente controversa è anche l’affermazione con cui Errigo ha dichiarato di “fidarsi al cento per cento di Eni”. Per i firmatari, è inaccettabile che chi è stato condannato a bonificare venga considerato affidabile senza riserve, proprio mentre si cerca – a loro dire – di risparmiare sulle misure di sicurezza più essenziali. Una situazione, denunciano, in cui il controllore coincide con il controllato, e che espone i cittadini a rischi inaccettabili.
Sul tema discariche, Errigo ha richiamato la necessità per Crotone di essere autosufficiente. Ma i cittadini ricordano come la discarica Sovreco, nata per l’emergenza cittadina, sia stata nel tempo ampliata fino a ricevere rifiuti pericolosi da tutta Italia, diventando un hub di smaltimento nazionale. Per questo, respingono ogni ipotesi di ampliamento o nuove discariche pubbliche come quella prevista a Giammiglione, temendo che finiscano comunque al servizio del termovalorizzatore.
Anche sulla durata del suo incarico, Errigo avrebbe, secondo Filareto e Salerno, fornito un’informazione fuorviante: il Commissario ha detto che resterà fino al 2029, ma il suo decreto di nomina prevede solo due anni prorogabili di un ulteriore anno. Il DL 153/2024 proroga la struttura commissariale, non il suo mandato personale.
Infine, l’ammissione dell’annullamento dell’ordinanza da parte del TAR, con la possibilità di ottenere più poteri tramite decreto legge, viene letta come un’altra sconfitta sul piano giuridico, aggravata dal rischio di ulteriori spese pubbliche in ricorsi e avvocati, piuttosto che in interventi per la salute dei cittadini.
Nel complesso, i firmatari denunciano una narrazione centrata più su titoli e riconoscimenti personali che su azioni concrete. Mancano, sostengono, i fatti: tensostrutture, controlli indipendenti, blocco dei lavori con vento forte e screening oncologici. E concludono con un appello chiaro: non vogliamo promesse, ma sicurezza, bonifica vera e rispetto per la città di Crotone.
Enzo Filareto – Roberto Salerno
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