Non solo Birillo, Vitambiente propone di mettere in atto il "Progetto Zero Cani in Canile" della dottoressa Toto

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  22 aprile 2020 12:53

Non solo Birillo, Vitambiente propone di mettere in atto il Progetto Zero Cani in Canile della dottoressa Toto

 

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"Birillo il cane amato da tutti. Ma cosa determina questo comportamento così immotivato, così innaturale, nei confronti delle specie differenti da quella umana e per tale motivo definite inferiori?". La domanda se la fa e la pone, soprattutto, l'avvocato Pietro Marino, presidente di Vitambiente.

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"Per quale motivo, - continua - malgrado questa attuale pandemia COVID19 che di fatto vieta la possibilità di frequentare luoghi superaffollati , un uomo, affronta la possibilità di contagiarsi di COVID19 in un pronto soccorso dove denuncia una lesione dovuta alla blanda morsicatura di un cane di circa 16 anni vissuti tutti in quel condominio. Da qui si attiva l’iter sanitario ed anche giuridico che prevede accalappiamento e quarantena in canile sanitario per escludere il soggetto in questione non abbia la rabbia malgrado sappiamo che l’ultimo caso di tale patologia virale in Italia fu nel 1954".

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Ci troviamo in un quartiere di Catanzaro Lido dove una persona percuote con una scopa un anziano cane, che, di fatto è un cane di quartiere. Si trova seduto sullo zerbino della porta della persona che quotidianamente se ne prende cura.

"La persona - afferma - delle pulizie cerca diverse volte di allontanarlo dalle scale che pulisce, finchè un giorno esagera, evidentemente, e il nostro amico cane reagisce a tale azione. Come reagirebbe secondo voi, un animale che non ha subito l’evoluzione da poter sviluppare una mano dotata di pollice opponibile con la quale in questo caso avrebbe potuto bloccare il braccio e la scopa di costui? Beh lo ha fatto con la bocca! Vorrei vedere un uomo focomelico come imbrocca una forchetta ad esempio. Ma siccome il cane come ogni altro animale diverso dall’uomo, viene necessariamente visto come essere inferiore, allora si tende addirittura a renderli nella società attuale, dei meri oggetti."

Su questo punto il Comitato Scientifico dell’Associazione VitAmbiente capitanato dal dottor Marco Madrisio, pone l’accento battendosi sia dal punto di vista sanitario, etologico/comportamentale quanto da quello giuridico legale.

"Per l’ennesima volta - aggiunge -  l’umana specie crede fermamente di essere eterna. Manca di fatto l’ empatia, la pietas, il rispetto e la consapevolezza del fatto che tutti noi siamo meri ospiti su questo globo. Birillo ci dicono sia nato nel 2005, accalappiato una prima volta nel 2016, viene restituito al territorio di provenienza malgrado avesse subito il canile sanitario( luogo in cui è prevista tutta la profilassi sanitaria pertanto dalla microchippatura alla vaccinazione alla castrazione o sterilizzazione chirurgica) con un microchip intestato ad una persona non definibile tutor poiché ancora, malgrado una legge quadro nazionale, la 281 del 1991 , Catanzaro non ha approvato il regolamento che prevede la figura del cane di quartiere. Oggi Birillo per la seconda volta risulta essere accalappiato e rimesso in canile sanitario per affrontare una nuova quarantena semplicemente perché in tempi non sospetti non si effettuava la necessaria chirurgia di castrazione e non si assicurava la dignità ad un Animale capace di vivere la propria vita sul territorio in cui è nato e non produrre altri randagi per tutta la sua durata che come potete vedere è è abbastanza lunga".

Noi di Vitambiente - dichiara -  non amiamo fare inutili polemiche ma sappiamo altresì quanto vale la Vita vissuta nel proprio Ambiente . Ci chiediamo altresì come mai, malgrado la legge quadro 281 del 1991 inerente il randagismo e tutte le pratiche da considerare affinchè venga arginata questa piaga sociale, ancora oggi i comuni, le province, le regioni soprattutto nel meridione d’Italia, non vogliono attivarsi e potenziare i controlli a monte degli abbandoni da parte dei privati, della riproduzione stessa dei cani di mandria, dei cacciatori, dei cani ferali o della ibridazione che sovente avviene tra cane e lupo, minacciando anche il patrimonio genetico di quest’ultimo.

Come mai quindi a pagare il prezzo col carcere a vita deve essere sempre chi non ha colpe o se ne ha, ha solo quella di essere nato nell’epoca dell’uomo civile e bigotto.

Il nostro invito è volto a voler considerare il metodo mediante il quale possa essere sconfitto o abbondantemente arginato il fenomeno che garantisce soltanto sofferenza di esseri che per quanto diversi da noi posseggono con estrema certezza i sensi amplificati rispetto ai nostri . Pertanto da parte nostra c’è la volontà di combattere la mentalità dei molti che tende a mettere in gabbia gli esseri viventi . Molto spesso questo fenomeno, denominato animal hoarding “ raccolta di un numero importante di animali che mostra possedere l’incapacità di fornire loro, ambiente e cure adeguate e dalla significativa riduzione degli aspetti personali di salute, igiene e alimentazione ” viene attuato da una vasta pletora di associazioni preposte alla tutela animale e posseduta da quella tipica mentalità antropomorfizzante che gode di scarsa memoria in quanto non ricorda che gli animali furono addomesticati dall’uomo, affinchè questi potesse trarne vantaggi in termini di protezione, sostentamento, compagnia, terapia etc , secondo le loro connotazioni etologiche e sociali. Malgrado questi ultimi periodi, in cui dovremmo aver compreso cosa significhi la quarantena, non abbiamo compreso cosa possa significare l’impossibilità di muoversi nel proprio ambiente a vita".

"Anche stavolta - sottolinea - Vitambiente , propone una dichiarazione d’intenti fungendo come carrier, affinchè venga messo in atto il Progetto Zero Cani in Canile ideato dalla Dottoressa Francesca Toto, uno dei membri del Comitato Scientifico inerente il Benessere Animale e la Sanità Pubblica Veterinaria. Tale progetto getta le basi affinchè possa iniziare una graduale diminuzione numerica del randagismo e pertanto anche del maltrattamento da esso derivante senza affrontare ingenti spese per i comuni e nel rispetto degli animali. Naturalmente prevede anche la presenza della figura del cane di quartiere!"

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