Stamattina la conferenza stampa con Occhiuto, Ferro e Canaparo: prevenzione antimafia al centro del progetto sanitario regionale, controlli stringenti su tutta la filiera degli appalti per garantire legalità e trasparenza
14 aprile 2025 14:52di CARLO MIGNOLLI
“Sono molto riconoscente al ministro Piantedosi per aver messo a disposizione questa Direzione, che già sta svolgendo un buon lavoro su Milano-Cortina, dove ha sventato in maniera preventiva un tentativo di infiltrazione - guarda caso - da parte di un’azienda calabrese. Mettere questa struttura a disposizione anche per la costruzione degli ospedali calabresi è fondamentale”.
Con queste parole, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha aperto l’incontro con la stampa di questa mattina presso la Cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro. Presenti all’incontro anche il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e il prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno.
IL QUADRO DELLA SITUAZIONE DEGLI OSPEDALI CALABRESI
Al centro della conferenza l’ordinanza firmata lo scorso 4 aprile dal capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, che affida alla Struttura guidata da Canaparo il compito di vigilare sulle attività connesse alla realizzazione dei nuovi nosocomi calabresi, con l’obiettivo dichiarato di prevenire e contrastare ogni possibile infiltrazione criminale nell’assegnazione e nell’esecuzione dei contratti pubblici.
“Tutte le aziende che saranno coinvolte nelle forniture di lavoro o di materiali dovranno iscriversi a questa anagrafe e saranno controllate dalla DIA - prosegue il presidente Occhiuto -. Il controllo avverrà entro 15 giorni, ma anche successivamente. In caso di esito negativo, verrà automaticamente applicata un’interdittiva antimafia. Chi ha intenzione di costituire o acquistare un’azienda per fornire calcestruzzo, materiali o manodopera per la costruzione degli ospedali, sappia che in Calabria opera questa struttura e che se l’azienda non è in regola sarà colpita da un’interdittiva antimafia senza poter pretendere nulla da chi ha la responsabilità del cantiere, perché nel contratto sarà previsto che in caso di esito negativo dei controlli, nulla potrà essere richiesto”.
Sulle tempistiche aggiunge che “Questa nuova procedura le velocizzerà, perché è previsto che entro 15 giorni venga dato un primo esito. Saranno il Ministero, la DIA e le Forze di Polizia Interforze a dire se un’azienda è nella white list o nella black list. Ma il controllo sarà esercitato anche successivamente, perché non ci deve essere alcuna possibilità che le risorse destinate agli ospedali calabresi finiscano nelle mani della criminalità organizzata, anziché servire alla costruzione di ospedali che i calabresi aspettano da troppi anni e che per troppo tempo sono esistiti solo sulla carta”.
E sottolinea che “Mai come in questi tre anni e mezzo, c’è stata un’accelerazione così importante e si può verificare visitando i cantieri dell’ospedale della Sibaritide e dell’ospedale di Vibo Valentia: tre anni e mezzo fa praticamente non c’era nulla. Oggi, invece, sono ospedali con un buon livello di avanzamento, ma è stato molto complicato: per aggiornare il PEF (Piano Economico-Finanziario) dell’ospedale della Sibaritide si è dovuto attendere un anno e mezzo e ora bisogna aggiornare il PEF anche per l’ospedale di Vibo e per quello di Palmi, e probabilmente avrei dovuto aspettare un altro anno e mezzo. Credo che in questi anni abbiamo raggiunto risultati nella costruzione dei nuovi ospedali mai registrati negli anni precedenti. Ma non mi basta: vorrei che entro un paio d’anni i calabresi possano avere gli ospedali progettati vent’anni fa e che per troppo tempo sono stati solo annunciati”.
Sull’ospedale di Catanzaro: “Così come quelli di Reggio Calabria e di Cosenza, si farà. Avrà tutte le risorse necessarie. Presto farò un incontro con la mia maggioranza, probabilmente giovedì, per discutere dell’ospedale di Catanzaro. Poi incontrerò il prefetto e tutti gli attori coinvolti nella costruzione del nuovo ospedale. Abbiamo già 86 milioni di euro che ci permettono di partire con il bando per la progettazione, ma prima dobbiamo individuare l’area dove realizzarlo. Vorrei farlo insieme agli attori coinvolti: il Comune, la Provincia, e gli altri decisori locali. Ho anche chiesto al Direttore Generale dell’INAIL di includere, nei nuovi finanziamenti, le risorse necessarie per l’ospedale di Catanzaro. L’INAIL ogni anno investe risorse in tutta Italia per l’edilizia sanitaria. Raccoglie premi assicurativi e li investe nella realizzazione di strutture sanitarie, ottenendo poi un canone per la gestione. Per gli ospedali di Cosenza e Reggio Calabria ci ha chiesto di poterli realizzare solo con risorse INAIL, perché altrimenti, se finanziati con due fondi diversi, l’ospedale risulterebbe per metà di proprietà della Regione. Stiamo quindi procedendo nel modo più ordinato possibile. L’ordinanza mi consente anche di rimodulare le risorse previste dall’articolo 20, quindi faremo tutto il necessario affinché anche Catanzaro abbia un nuovo ospedale, come Cosenza e Reggio Calabria. Avevo già parlato con il sindaco di Catanzaro e mi sembrerebbe più ragionevole realizzare l’ospedale vicino all’area di Germaneto. Del resto, in tutta Italia ormai gli ospedali si costruiscono fuori dal centro cittadino. Potrei anche decidere da solo, perché i poteri dell’ordinanza me lo consentono, ma sono disponibile a confrontarmi con il Comune, la Provincia e gli altri soggetti coinvolti, per individuare la soluzione migliore. Ovviamente cercherò di spiegare le mie ragioni, ma sarò aperto al confronto”.
Canaparo: “Controlli senza soglia e massima legalità, senza rallentare i cantieri”
Il direttore della Struttura per la prevenzione antimafia del Viminale Paolo Canaparo ha illustrato nel dettaglio, attraverso delle slide illustrative, i dettagli del progetto e, a margine della conferenza, ha affermato: “Stiamo cercando di condurre questo lavoro nel miglior modo possibile. Questa struttura ha ovviamente una funzione operativa e il suo compito è quello di mettere a sistema e coordinare, nella maniera più efficace possibile, tutte le azioni della rete di prevenzione amministrativa sul territorio, sviluppando anche una collaborazione intensa con gli organi della Magistratura”.
“Questa struttura - aggiunge - nasce dall’esperienza di Milano Expo, è stata poi trasferita alla ricostruzione del Centro Italia post sisma e oggi torna ad operare per Milano-Cortina. Ringrazio il Governo, il Ministro Piantedosi, il Sottosegretario Ferro e il Presidente Occhiuto per questo grande atto di fiducia: la struttura aveva infatti richiesto che i controlli antimafia venissero affidati alla nostra organizzazione. È un grande riconoscimento, ma anche una sfida molto importante da portare a termine. Questo è il risultato del lavoro che stiamo svolgendo con impegno e che, spero, porterà a ottimi risultati”.
“L’obiettivo è aumentare al massimo le garanzie di legalità e di controllo antimafia, senza però - e qui si collega anche l’aspetto finanziario - in alcun modo ostacolare la realizzazione delle infrastrutture nei tempi programmati. Questi poteri ci sono stati conferiti in base all’ordinanza di protezione civile adottata il 4 aprile scorso. Questo modello rafforza il controllo antimafia su tutta la filiera delle imprese: contratti e subappalti relativi a lavori, forniture e servizi connessi alla realizzazione delle opere, a prescindere dall’importo, dalla durata e dalla modalità di esecuzione dei contratti stessi. Il primo elemento da sottolineare è dunque l’estensione del controllo: non c’è soglia di applicazione. Tutti i contratti e subcontratti sono sottoposti a verifica, sia nella fase di affidamento sia in quella esecutiva”.
E prosegue: “Gli interventi derogatori vengono adottati sulla base delle linee guida definite dal Comitato di Alta Sorveglianza per le Opere Pubbliche, che presiedo, e approvate successivamente dal CIPESS. Queste linee guida consentono deroghe solo sulle procedure - non certo sui soggetti da controllare, né sui requisiti soggettivi da verificare - proprio per garantire allo stesso tempo celerità e legalità. L’obiettivo è rafforzare i controlli antimafia e garantire la realizzazione delle opere. A tal fine, si accompagna il tutto con la sottoscrizione di un Protocollo di legalità, già utilizzato per le grandi opere, è stato affinato ulteriormente con Milano-Cortina e cercheremo ora di perfezionarlo anche in questa nuova occasione”.
Ferro: “Accordo che dimostra come si vogliano premiare i cittadini calabresi onesti”
Per il sottosegretario Ferro si tratta di “Un accordo fondamentale, che dimostra come la Calabria intenda premiare i cittadini onesti, offrendo una sanità che non sia più una sanità dei consensi o una “fabbrica di consensi”, ma una vera fabbrica di salute, con strutture all’avanguardia e con fondi che generano un’economia sana. Un’economia che, certamente, non può essere affiancata in alcun modo a logiche criminali. Per quanto riguarda il prefetto Canalaro, dobbiamo avere la consapevolezza di avere al nostro fianco un ottimo “centravanti di sfondamento”, che non lascerà nulla di intentato, e che farà anche ciò che magari i cittadini non si aspettano, ma di cui c’è bisogno. È importante la collaborazione, è importante la presenza, perché questo è un gioco di squadra fondamentale, che deve far capire che non ci sono divisioni, che stiamo andando tutti nella stessa direzione”.
A seguire, in forma riservata e non aperta alla stampa, si è svolto un tavolo tecnico con la partecipazione dei prefetti della Calabria, dei questori, dei comandanti regionali e provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, della DIA, oltre che delle sigle sindacali e delle associazioni datoriali. L’obiettivo del confronto: definire una strategia condivisa per assicurare che ogni fase della costruzione dei nuovi ospedali - dai lavori ai servizi - sia al riparo da ogni rischio di infiltrazione criminale.
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