Nuvola Festival, a Catanzaro il fumetto diventa ponte tra generazioni

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  23 maggio 2025 16:59

di IACOPO PARISI

Atmosfera giocosa e festosa questa mattina alla Biblioteca Comunale De Nobili, dove ha preso il via Testa tra le Nuvole, la sezione di Nuvola – Festival del Fumetto, del Gioco e dell’Arte dedicata alla pedagogia del fumetto. A inaugurare lo spazio, la presentazione del fumetto “Quella volta che Dante diventò un fumetto”, realizzato dai bambini del Comitato Dante Alighieri di Catanzaro all’interno di un laboratorio creativo durato sei mesi.

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Un progetto unico nel suo genere, nato nell’ambito dell’iniziativa “Leggiamo insieme” del comitato Dante Alighieri, che ha coinvolto non solo i più piccoli, ma anche i loro nonni, dando vita a un percorso intergenerazionale di lettura, scrittura e illustrazione, seguito da Leonardo Ruffo e Serafino Mazzei dell’Associazione Fantasia e dall’illustratore Antonio Spadaro. Un lavoro costruito giorno dopo giorno in un clima di collaborazione e socialità, elementi che, come ha sottolineato la presidente Teresa Rizzo, rappresentano strumenti fondamentali per “contribuire allo sviluppo della personalità dei ragazzi e alla crescita della loro coscienza critica”.

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Il fumetto, edito dalla casa editrice Poliedra di Lamezia Terme a cura di Eleonora Longo e Antonio Pujia, è stato interamente scritto e disegnato dai bambini, con minime modifiche da parte dei tutor. “Non abbiamo rielaborato nulla – ha spiegato Leonardo Ruffo – perché volevamo che il lavoro rimanesse il più possibile originale e autentico. L’obiettivo era anche capire come dei bambini avrebbero potuto approcciarsi all’Inferno di Dante. Ne è nato un gruppo eccezionale, tra bambini e nonni”.

Antonio Spadaro, curatore della parte grafica, ha rimarcato il valore formativo dell’iniziativa: “Non sono solo i bambini a imparare. Anche per noi è un’occasione preziosa per osservare il loro punto di vista. Evito di dare troppi riferimenti proprio per lasciare spazio alla loro immaginazione”.

Durante l’evento, tre dei piccoli autori – Giovanni Paolo, Maria Francesca e Vincenzo – hanno preso la parola per raccontare quanto sia stato divertente, emozionante e stimolante partecipare al progetto. Le loro parole hanno testimoniato in modo diretto la forza coinvolgente dell’esperienza vissuta, capace di unire apprendimento e gioco in una forma nuova di espressione.

A moderare l’incontro è stato Giuseppe Ranieri, vicepresidente di Venti d’Autore. A intervenire anche Rosario Bressi, presidente di ARCI Catanzaro che ha collaborato attivamente al progetto, ha sottolineato come il progetto sia nato da uno scambio continuo con la presidente Rizzo e Ruffo, con l’obiettivo preciso di “far incontrare generazioni diverse in luoghi fisici”. Un obiettivo pienamente raggiunto, ha detto, con soddisfazione.

Emiliano Lamanna, direttore artistico di Nuvola e presidente dell’associazione Venti d’Autore, ha valorizzato l’iniziativa come parte integrante della visione del festival: “Venti d’Autore si occupa da anni di illustrazione e pedagogia del fumetto. Dedicare le mattine ai bambini è fondamentale. Nella città del vento, ogni nuvola è un disegno: è questo il mantra del nostro festival e oggi prende vita più che mai grazie a loro”.

Importante anche il contributo della maestra Rita Militi, socia del Comitato Dante Alighieri, che ha seguito i bambini durante il percorso: “Questo è un gioco che non era affatto scontato. Viviamo un periodo di emergenza educativa e ci siamo chiesti: se educhiamo al bello, alla condivisione, allo stare insieme, forse ce la possiamo fare. Nella nostra Biblioteca Dante Alighieri nascerà una sezione dedicata ai bambini, con pomeriggi di laboratori di lettura dove coinvolgeremo anche i nonni”.

In chiusura, l’assessore al turismo e marketing territoriale Vincenzo Costantino ha ribadito il pieno sostegno dell’amministrazione a un evento che mette al centro la pedagogia, il coinvolgimento delle famiglie e la costruzione di una comunità: “Sta nascendo intorno a Nuvola qualcosa di bello, che coinvolge e unisce. Una comunità deve funzionare così”.

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