Occhiuto assente al vertice sulla sanità a Vibo, Alecci: “Ha perso un’occasione importante di ascolto dei territori, attraverso il confronto con Sindaci e amministratori”

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Ernesto Alecci

  04 dicembre 2025 10:07

"“Ero qui per confrontarmi, mi dispiace non poterlo fare. Non è rispettoso!” Erano queste le parole con cui l’allora candidato Roberto Occhiuto si rivolgeva a Pasquale Tridico, colpevole secondo lui di non essersi presentato in campagna elettorale al dibattito sulla Sanità organizzato presso il Musmi di Catanzaro. Un’assenza grave secondo Occhiuto, che faceva intendere una “fuga” da parte del suo avversario per le elezioni di ottobre. Ma il tempo, si sa, è galantuomo, e oggi è proprio il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a non presentarsi, sebbene pubblicamente invitato, al vertice sulla Sanità nel vibonese promosso dal prefetto Colosimo, inviando al suo posto il sub-commissario Esposito", scrive il Consigliere Regionale e Capogruppo Partito Democratico Ernesto Francesco Alecci.

"Nonostante le precisazioni del Presidente giunte ieri in tarda serata via social riguardo la sua mancata partecipazione e la sua volontà di risolvere i problemi “dal suo tavolo”, lontano da striscioni e manifestazioni, - prosegue - riteniamo che questo vertice fosse, invece, un’occasione unica di confronto diretto con tanti Sindaci, amministratori e associazioni del territorio. Un’occasione per ragionare “insieme” su cosa si stia facendo per arginare la deriva in cui si trova la sanità vibonese, senza che si riesca a intravedere all’orizzonte un cambio di passo, tra ospedali depotenziati, reparti chiusi, dimissioni del personale medico, carenza di strumentazioni e macchinari".

"Non intendiamo certamente mettere in discussione l’agenda di Occhiuto, ma riteniamo che un vertice così importante per il futuro di un’intera provincia meritasse maggiore attenzione da parte del Presidente e Commissario ad Acta. E non meritasse un comportamento, per così dire, “irrispettoso”, ma questa volta non nei confronti di un avversario politico, ma nei confronti di migliaia di cittadini calabresi", conclude.

 

 

  

 


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