Odontoiatria sociale al Poliambulatorio di Cassano. Garofalo: "Il servizio c'è ma poche le prestazioni"

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A denunciare "l'ennesimo paradosso della sanità pubblica" è Francesco Garofalo, portavoce del Comitato spontaneo dei cittadini per la difesa del diritto alla salute.

  29 aprile 2021 12:23

Se, da una parte, ci si lamenta che le risorse per l'acquisto di nuove attrezzature sanitarie ci siano, ma non vengano sfruttate, dall'altra invece si evidenzia la presenza delle attrezzature, ma che non vengano messe a disposizione dei cittadini. Succede a Cassano all'Ionio, in provincia di Cosenza, e a segnalarlo è il Comitato spontaneo dei Cittadini per la difesa del diritto alla salute, portavoce Francesco Garofalo.

«L’ennesimo paradosso della sanità calabrese: le risorse ci sono ma non vengono sfruttate, per l’acquisto di nuove attrezzature, denuncia il consigliere regionale, Carlo Guccione. Ma al poliambulatorio di Cassano - afferma Francesco Garofalo - si rasenta il ridicolo. Cinque anni fa, in attuazione di un decreto per l’odontoiatria sociale, al poliambulatorio cittadino fu istituito il servizio e acquistati i relativi macchinari. Funzionò pochissimi mesi e, da allora, i cittadini non hanno potuto usufruire delle prestazioni specialistiche. Lo scopo era ed è quello di curare tutte le persone che hanno esigenze di cure immediate e di prima necessità, e non in grado di sostenere spese presso strutture private".

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"Temiamo che le apparecchiature siano ormai obsolete e non conformi alle normative vigenti. Quanto sono costate alle casse dello Stato? Perché gli utenti sono stati privati di questo servizio? Tutte domande  - continua Garofalo - che non può eludere chi è preposto a farlo. E’ l’ulteriore conferma della disorganizzazione della sanità pubblica e dello sperpero del denaro pubblico. Si continuano a perpetrare ai danni dei cittadini disservizi, con l’aggravio, su chi non è in grado di poter sostenere delle spese per cure odontoiatriche presso strutture private. Da tempo abbiamo richiesto anche di dotare il consultorio familiare di un semplice ecografo, al fine di consentire a tante donne, che si sottopongono a controlli periodici, di poterlo fare nel proprio comune di residenza".

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