di MARCO VALLONE
“Oggi presentiamo la partenza operativa del progetto 'Crescere in Comune', progetto che fu approvato dalla giunta e presentato in occasione della visita del ministro Zangrillo. E' un progetto molto innovativo che riguarda l'assistenza e l'affiancamento ai Comuni sia attraverso applicativi di carattere informatico, sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale per aiutare i Comuni ad esempio a fare gli atti, ed anche tanti altri applicativi, che soprattutto mediante l'affiancamento di professionisti che abbiamo diviso in varie fasce a seconda delle problematiche dei Comuni”. Così il vicepresidente della Regione Calabria, Filippo Pietropaolo, ha definito gli scopi della presentazione del Piano di Rigenerazione Amministrativa (PrigA) per la Coesione 2021-2027, “Crescere in Comune”, illustrato questa mattina in una conferenza stampa alla Cittadella regionale a Catanzaro.
Il Piano prevede una dotazione finanziaria di oltre 20 milioni di euro per una durata complessiva di 34 mesi. “Oggi è importante – ha proseguito il vicepresidente Pietropaolo – perché in questi giorni escono gli avvisi di Formez, perché tutto è stato affidato a Formez, sia per la ricerca dei professionisti, sia per la manifestazione di interesse per l'adesione dei Comuni che dovranno indicare nel portale quali sono le loro specifiche esigenze, in maniera tale che poi gli vengano affiancati i professionisti adeguati. Ci sono anche le tempistiche: stiamo parlando di un totale di 112 professionisti da affiancare in 34 mesi in 4 aree. Tre aree più una abbinata: 1) l'economia circolare e l'ambiente, e quindi il mare, i rifiuti, l'ambiente e tutto ciò che i Comuni fanno per il sostentamento e la valorizzazione del proprio ambiente; 2) la parte finanziaria, quindi il sostegno alla parte dei bilanci soprattutto quando hanno difficoltà. E qui c'è un applicativo informatico molto innovativo, con una parte predittiva che riesce a fare delle simulazioni dei bilanci predittivi dei Comuni, partendo dai dati veri; 3) e poi la parte di assistenza e supporto ai Comuni per la parte di gestione dei fondi e dei progetti del Pnrr, oltre che della rendicontazione”.
“L'obiettivo che ritengo più importante in questo progetto – ha sottolineato Filippo Pietropaolo – è formare una classe di professionisti che siano in grado di supportare i Comuni su queste tematiche che sono molto particolari. I Comuni oggi non hanno effettivamente fondi per poter accedere a queste cose ma, anche se li avessero, purtroppo professionisti in grado di affiancare un Comune per la gestione del piano di rientro, per la gestione del piano spiaggia, per la gestione dell'economia dei rifiuti, del ciclo dell'acqua, per la rendicontazione del Pnrr, non è che ce ne sono tanti. Molti sono qua in Cittadella. Allora la cosa importante secondo me, l'obiettivo che vorrei cercare di raggiungere, è non solo invitare i Comuni ad approfittare di questa situazione. Non diamo fondi ai Comuni ma diamo i professionisti. Un domani, se i professionisti vengono formati, noi potremo anche dare i fondi ai Comuni perché i professionisti ci sono. Ecco, questo è l'obiettivo: innescare un circuito virtuoso tra professionisti e Comuni su aree di interesse che ormai diventano sempre più attuali. Questo è l'obiettivo. E poi ovviamente dare, in questi 34 mesi che è la durata del progetto, un sostegno reale ai Comuni e quindi è un fatto pure importante”.
Relativamente a cosa debbano fare gli enti locali per accedere, quindi, ai benefici offerti dal Piano di rigenerazione amministrativa “Crescere in Comune” il vicepresidente Pietropaolo ha evidenziato come “a giorni uscirà l'Avviso, che è una manifestazione di interesse, i Comuni devono solo manifestare interesse, e c'è un portale semplicissimo. Bisogna scrivere qual è il Comune e quali sono le sue caratteristiche. Perché l'iniziativa è rivolta soprattutto ai Comuni sotto i 15mila abitanti, e se uno ha meno di 5mila abitanti ha un punteggio in più. E il punteggio in più, inoltre, ce l'ha se è un Comune associato con altri Comuni per affrontare queste tipologie di attività. E un altro punteggio in più, ancora, possono averlo se hanno nominato un responsabile per la transizione digitale: questa è una cosa che mi interessa perché non tutti i Comuni hanno assolto a quest'obbligo. Un ulteriore punteggio in più si può avere se si ha un adeguamento della propria programmazione per la parte della gestione demaniale marittima. Abbiamo infatti un certo numero di Comuni che sono indietro e, anziché quindi provvedere al commissariamento dei Comuni, perché dovremmo come Regione, mi farebbe piacere che i Comuni approfittando di questa situazione riuscissero a programmare quello che devono fare anche con l'assistenza di qualche professionista. Quindi devono mettere una serie di indicazioni, ma è semplicissimo. Cliccato invio, Formez riceve la candidatura del Comune e noi facciamo un match tra le richieste del Comune per le aree di interesse e i professionisti che nel frattempo si sono candidati sugli Avvisi dei professionisti. Sono Avvisi dedicati ad architetti, ingegneri, geologi: quelli per la parte tecnica. Poi ci sono laureati in economia, laureati in legge, con esperienza amministrativa. Ci sarà una suddivisione in junior, middle e senior: per i junior abbiamo previsto anche una preattività di formazione per poi mandarli sul campo, in modo tale da mandare sul campo persone che abbiano già fatto un minimo di formazione. Gli obiettivi di questo progetto sono dunque tanti. E questo, quello di creare un gruppo di professionisti in gamba che può sostenere i Comuni, mi sembra quello più importante”.
Il rischio è che ci possa essere un'inedia, un'indifferenza, da parte dei Comuni che, magari, potrebbero non cogliere pienamente l'importanza di accedere a questo genere di benefici: “Vedete – ha spiegato il vicepresidente della giunta regionale, Filippo Pietropaolo –, i Comuni quando noi li chiamiamo qui se ci sono fondi da distribuire vengono, sennò no. Questo per esempio è un progetto che non ha fondi da distribuire: cioè se uno lo ritiene interessante e utile, e lo capisce come modalità... Per esempio, se io fossi sindaco di un Comune di 10mila abitanti solleciterei i professionisti locali a partecipare al bando, in maniera tale da formare lì, nel mio Comune, un gruppo di professionisti in gamba attraverso la partecipazione al progetto e la partecipazione alla formazione. Perché Formez poi farà formazione orizzontale a tutti i Comuni, tutti i professionisti, e in 3 anni se ne possono fare di cose! Così dopo il professionista ce l'hai là. Se il Comune non capisce questo, allora è difficile poter andare avanti, ecco, sinceramente. Però io confido nella maggioranza della disponibilità, della serietà, dei sindaci soprattutto dei piccoli e dei medi Comuni. Perché questi sono i sindaci che affrontano i problemi più seri e quindi penso che siano contenti. Questo messaggio deve arrivare, e la presenza della stampa oggi è fondamentale per questo: bisogna far capire la serietà e l'innovazione di questo progetto a tutti i Comuni. Perché, se non partecipano i Comuni, ovviamente non attiviamo i professionisti: questo è poco ma sicuro”.
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