“Oltre la tela”: la BCC di Catanzaro apre le sue porte al dialogo sulla violenza di genere

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images “Oltre la tela”: la BCC di Catanzaro apre le sue porte al dialogo sulla violenza di genere
Da sinistra: Giovanni Caridi, Anna Rita Palaia, Sonia Bellezza, Giuseppe Giglio

  22 novembre 2025 14:11

di IACOPO PARISI

Gli spazi della filiale BCC di Catanzaro, in Piazza Matteotti, si sono trasformati questa mattina in un ambiente completamente diverso dal solito: non più un luogo dedicato alle pratiche bancarie, ma un punto di incontro, riflessione e dialogo sul ruolo degli uomini nella costruzione di una società fondata sul rispetto, sull’ascolto e sulla parità di genere. È questo il cuore di “Oltre la tela – Uomini in dialogo contro la violenza”, la mostra dell’artista Sonia Bellezza, curata da Giuseppe Giglio, critico d’arte e caporedattore della rivista internazionale International Art Magazine.

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Banca Montepaone guidata dal presidente Giovanni Caridi, in collaborazione con la FIDAPA sezione di Catanzaro presieduta da Anna Rita Palaia, nasce proprio dalla volontà di portare la cultura in luoghi non convenzionali, rendendo accessibile l’arte e il dibattito sociale anche in spazi quotidiani come quello di una filiale bancaria.

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"La filiale oggi è diventata un luogo di incontro e dialogo" ha dichiarato il presidente Giovanni Caridi, sottolineando come l’evento rappresenti un’estensione naturale dell’impegno sociale della banca. Il valore dell’iniziativa non risiede solo nell’aver accolto una mostra d’arte, ma nell’aver costruito attorno ad essa un momento di confronto diretto con le istituzioni e la cittadinanza, nel segno della responsabilità condivisa contro la violenza di genere.

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Caridi ha ricordato il lungo percorso della Banca Montepaone nella tutela delle donne vittime di maltrattamenti, un impegno che negli anni ha assunto forme concrete e silenziose. All’interno delle filiali, infatti, sono state collocate cassette rosse, volutamente non immediatamente visibili, dove chi vive situazioni difficili può lasciare una richiesta d’aiuto in modo anonimo. Da quei messaggi, già in alcuni casi, è nato un percorso di supporto in collaborazione con le autorità competenti. Alla dimensione dell’ascolto si affianca quella dell’autonomia: per le donne che chiedono sostegno dopo episodi di abusi, la banca attiva immediatamente un conto corrente anche in assenza dei requisiti ordinari, riconoscendo che la violenza economica è spesso parte integrante del maltrattamento. Nei casi più delicati, inoltre, viene disposta la sospensione delle rate dei mutui e degli interessi, per alleggerire il peso di un momento già estremamente complesso.

Un insieme di azioni che racconta come la responsabilità sociale possa tradursi in gesti concreti, capaci di incidere nella vita reale delle persone.

Per Sonia Bellezza, esporre all’interno di una banca non è stato solo un esperimento culturale, ma anche un’esperienza emotiva profonda. "Mio marito era direttore di banca" ha raccontato. "Non c’è più da anni, ma entrare in questo ambiente mi dà la sensazione di essere in un luogo che gli è appartenuto. Sento la sua energia qui accanto a me".

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La sua produzione, centrata quasi interamente sulla figura femminile, si alimenta delle sfumature emotive che attraversano il vissuto delle donne: momenti di forza, di fragilità, di sofferenza, di rinascita. Nei suoi volti si ritrovano storie comuni, esperienze che appartengono a molte, spesso taciute ma profondamente condivise.

Secondo il curatore Giuseppe Giglio, la sua è "un’arte straordinaria e innovativa, capace di raccontare la bellezza attraverso la sensibilità dell’artista, che diventa strumento del proprio tempo". Bellezza, nelle sue opere, non idealizza la donna: la attraversa, la ascolta, la interpreta, rendendola simbolo ed energia del mondo contemporaneo.

Il cuore del progetto, come suggerisce il titolo della mostra, è la riflessione sul ruolo degli uomini nel contrasto alla violenza. La presenza del CUAV – Centro per uomini autori di violenza, rappresentato da Isolina Mantelli, presidente del Centro Calabrese di Solidarietà ETS, e da Cristina Marino, responsabile del CUAV di Catanzaro, ha dato voce a una prospettiva spesso trascurata ma essenziale: quella del cambiamento culturale e comportamentale necessario a monte dei fenomeni di abuso.

Il dialogo è stato arricchito da numerosi interventi istituzionali, che hanno reso il momento non una semplice cerimonia, ma un confronto autentico. Tra questi, quello del sottosegretario al Ministero dell’Interno On. Wanda Ferro, che ha posto l’accento sulla fragilità delle nuove generazioni, segnate anche dalle conseguenze della pandemia.

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«Un “no” deciso può essere fondamentale» ha affermato. «Dobbiamo aiutare i giovani a capire che i desideri non sono diritti e che la competizione, nella vita, insegna a vincere ma anche ad affrontare la sconfitta trasformandola in forza. La scuola e le famiglie sono i primi custodi di questa crescita».

Accanto a lei sono intervenuti il questore Giuseppe Linares, il prefetto Castrese De Rosa, il colonnello Giovanni Pellegrino e l’assessore alla Cultura Eonatella Monteverdi, confermando un impegno corale delle istituzioni sul tema.

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“Oltre la tela” dimostra che la cultura può fiorire anche negli spazi più impensati, trasformandoli in luoghi di relazione e di senso. Portare una mostra d’arte dentro una banca non è stata una scelta estetica, ma un’azione simbolica: un invito a far entrare la riflessione sulla violenza di genere nella quotidianità dei cittadini, negli ambienti che frequentano ogni giorno, nei luoghi dove vivono, lavorano, incontrano gli altri.

 


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