Omicidio Palumbo a Vibo, il Tribunale della libertà annulla la misura e scarcera 4 imputati

di TERESA ALOI

La decisione è arrivata: il Tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato tutte le misure per l'omicidio di  Michele Palumbo, vittima di un agguato compiuto sotto la sua abitazione, alle porte di Vibo Marina, nel 2010. La decisione è arrivata dopo l'annullamento della Corte di Cassazione che aveva accolto i ricorsi della difesa,  scarcerando Salvatore Vita, 48 anni, di Vibo Marina (difeso dall'avv. Sergio Rotundo) ; Francesco Alessandro D’Ascoli, 52 anni, di Vibo Marina; Rosario Fiorillo (detto “Pulcino”) di Piscopio ( (difeso dagli avvocati  Sergio Rotundo e Alice Massara), Salvatore Tripodi  (quest’ultimo limitatamente all’omicidio Palumbo a rimane detenuto per associazione ed altri delitti , difeso dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Rosa Giorno). 

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A loro carico, l'accusa di omicidio, per avere eliminato Palumbo, in quanto ritenuto il riferimento di Pantaleone Mancuso cl. 61 alias “Sacrupini”  così come ricostruito nelle carte del blitz scattato all'alba del 6 maggio 2024 quando  la Polizia di Stato e i Carabinieri dettero  esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 soggetti sulla base della ritenuta sussistenza, di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, rispettivamente di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco e altri delitti i quali per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso.

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