Operazione "Quarta copia", Puccio: "Le Istituzioni pubbliche facciamo rete"

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images Operazione "Quarta copia", Puccio: "Le Istituzioni pubbliche facciamo rete"

  07 dicembre 2019 14:02

"C’è da rimanere sgomenti di fronte alle risultanze investigative delle scorse ore circa il traffico illecito e l’interramento di notevoli quantità di rifiuti pericolosi scoperti nel territorio di Lamezia Terme".

Lo scrive Giovanni Puccio, responsabile organizzativo PD Calabria in merito all'operazione "Quarta copia"  condotta a Lamezia e coordinata dalla Dda di Catanzaro e dalla Procura della Repubblica lametina   (LEGGI QUI)

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"Sbigottiti per l’assenza di scrupoli manifestata dagli autori di questo scempio ambientale che hanno avvelenato la terra finanche senza badare alle loro stesse colture e famiglie.  Fortemente preoccupati - aggiunge - per il sistema criminale adottato con l’arrivo di  rifiuti di ogni tipo che solo formalmente erano destinati ad essere stoccati presso siti autorizzati del Nord Italia e che, invece, per la brama di denaro e per interessi criminali sono stati interrati qui da noi. Ci siamo, purtroppo, abituati a queste immagini provenienti da altre regioni italiane, dalla Campania in particolare, ma la vastità del pericoloso traffico e la sua attuazione in un ampio arco temporale generano ragionevoli preoccupazioni per la salute pubblica e la tutela dell’ambiente lametino".

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"Siamo grati -  sottolinea - ai magistrati antimafia della distrettuale di Catanzaro, alla procura della Repubblica di Lamezia e alle forze dell’ordine per il meticoloso lavoro investigativo e giudiziario che hanno portato a termine. Segno che, ancora una volta, lo Stato ha dimostrato di avere grande attenzione a questa porzione di territorio calabrese. Allo stesso tempo vogliamo mettere in evidenza come tutta l’inchiesta abbia preso le mosse da una denuncia di un semplice cittadino che concretizza una lezione fondamentale di spiccato senso civico che non deve rimanere isolate ma valorizzata per la sua grande portata valoriale.  E’ evidente che lo scenario svelato dall’inchiesta pone tutta una serie di domande alle quali è necessario che le Istituzioni pubbliche, di ogni grado e livello, diano immediate risposte in ordine al controllo della salubrità delle falde acquifere e dell’ambiente nonché circa l’avvio di un’immediata azione di totale bonifica delle aree contaminate. La portata del traffico illecito e le conseguenze derivanti è chiaro che non possono essere affrontate e tamponate in maniera efficace se le Istituzioni pubbliche non saranno pronte a fare rete, ognuna per le proprie competenze, così come è assolutamente necessaria un’azione della deputazione locale affinchè anche per il territorio lametino si possa prevedere una forma di intervento progettuale e finanziario del ministero dell’Ambiente al pari di quanto fatto per altre regioni". 

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