Parco eolico di San Vito, arriva lo stop del Tar Calabria

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Foto di archivio

Una battaglia per la tutela del patrimonio naturalistico vinta dai cittadini e dai movimenti civici. Liberamente e le altre associazioni fermano l'eolico selvaggio

  17 dicembre 2024 10:19

Una vittoria storica per l'ambiente e per le comunità locali: il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha respinto la richiesta cautelare avanzata dalla società Parco Eolico di San Vito S.R.L., bloccando di fatto il progetto per la realizzazione di un impianto eolico da 50 MW nel cuore delle montagne calabresi. Una sentenza che pone fine a un progetto controverso, criticato da cittadini e associazioni ambientaliste per l'impatto devastante sul paesaggio e sul patrimonio naturalistico della regione.

Non si tratta di una battaglia contro le energie rinnovabili, come sottolineano gli stessi protagonisti della vicenda, ma di un netto rifiuto verso quella che è stata definita "eolico selvaggio", una proliferazione incontrollata di pali e turbine in aree di alto valore ambientale e paesaggistico.

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Grande merito va al movimento Liberamente, capitanato da Francesca Savari, capogruppo in consiglio comunale a San Vito sullo Ionio. "Abbiamo sempre creduto nella necessità di fermare quest'opera, che avrebbe compromesso irrimediabilmente le nostre montagne e il nostro futuro", ha dichiarato Savari, ribadendo come questa vittoria rappresenti il risultato di un impegno collettivo e di un forte senso civico.

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Determinante anche l'apporto delle associazioni ambientaliste e, in particolare, dell'avvocato Angelo Calzone, che ha rappresentato la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) con un intervento mirato a difendere gli equilibri naturali della zona. Calzone ha sottolineato come la sentenza riconosca l'importanza di bilanciare lo sviluppo energetico con la tutela dell'ambiente, un equilibrio che troppo spesso viene sacrificato in nome di interessi economici.

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La decisione del TAR, presieduta dalla giudice Valeria Palmisano, ha evidenziato come l'istanza cautelare della società fosse carente del requisito di periculum in mora. In altre parole, non è stato dimostrato un danno grave e immediato per la parte ricorrente tale da giustificare il proseguimento del progetto nelle more della trattazione di merito. La sentenza ha inoltre posto le spese legali a carico della società ricorrente, riconoscendo alla Regione Calabria 1.000 euro di rimborso.

Questa vittoria rappresenta un segnale chiaro: lo sviluppo sostenibile non può prescindere dalla tutela del territorio. La Calabria, con le sue montagne, i suoi ecosistemi e la sua bellezza incontaminata, merita soluzioni che rispettino l'ambiente e coinvolgano le comunità locali.

I movimenti civici e ambientalisti, da Liberamente, alla LIPU, a tutte le associazioni spontanee sorte in questi anni, hanno dimostrato che la tutela del territorio può essere portata avanti con coraggio e determinazione, dando voce a chi si oppone allo sfruttamento indiscriminato della natura.

Un esempio di partecipazione e impegno che, come dichiarato da Francesca Savari, "dimostra che i cittadini uniti possono davvero fare la differenza".

La Regione Calabria ha svolto un ruolo centrale nel contenzioso, difendendo la legittimità del proprio decreto di decadenza dell'autorizzazione unica per il parco eolico, emesso per tutelare il territorio e garantire il rispetto delle normative ambientali.

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